Bosco della Partecipanza
Bosco della Partecipanza
Una zattera verde in mezzo alle risaie: così viene spesso definito il Bosco delle Sorti della Partecipanza, nel comune di Trino Vercellese. Ultima testimonianza della vasta foresta planiziale che ricopriva la Pianura Padana, prima delle grandi opere di bonifica agraria che nel Medioevo ne vedono il quasi totale abbattimento.
La sua conservazione si deve nello specifico ad un rigido sistema di tagli rispettato sin dal 1275 quando tutta l’area viene assegnata in comune proprietà ai cittadini di Trino. Ancora oggi, la fruizione del Bosco da parte dei soci avviene secondo la tradizione dei secoli passati: ogni anno, una zona viene messa in turno di taglio, viene poi suddivisa in aree più piccole dette “sorti” o “punti”. Ogni punto è a sua volta diviso in quattro (da cui il nome “quartaruoli”) ed abbinato ad un numero. A novembre si procede all’estrazione da parte dei Partecipanti di uno dei punti: sarà la sorte a decidere quale sarà la zona in cui il socio potrà abbattere la propria parte di quartaruoli.
Dal 1991 è area naturale protetta del Piemonte, una grande isola verde di 600 ettari dove trovano rifugio diverse specie animali che difficilmente riuscirebbero a sopravvivere nell’ambiente circostante, ormai così influenzato dalla monocultura risicola. Il Bosco della Partecipanza è luminoso, gli alberi lasciano intravedere i colori del cielo ed è ricco di sentieri segnalati da apposita cartellonistica da percorrere a piedi o in MTB. Non mancano poi le aree attrezzate per godersi un pic nic immersi nella natura, a due passi da Vercelli.
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