Feste e Tradizioni
vivi un mondo di
feste e tradizioni
Lasciati stupire dall’incredibile offerta di feste, celebrazioni religiose e tradizioni popolari della provincia di Vercelli. Ti aspettiamo per viverli di persona!
ROSARIO FIORITO, ALAGNA VALSESIA
Si tratta di una processione devozionale diffusa tra i Walser, popolazione di origine tedesca insediatasi ai piedi del Monte Rosa nel XIII secolo, che lascia testimonianze delle proprie tradizioni sia a livello religioso sia a livello storico-artistico e artigianale. Il Rosario Fiorito si svolge all’Alpe Vigne, sopra Alagna, nella prima domenica del mese di ottobre. Nasce dall’usanza dei valligiani di andare a recitare il rosario sul ghiacciaio del Sesia, sotto il Monte Rosa, per le anime che lì si crede vaghino sotto forma di farfalle. Dopo aver recitato il rosario si usava fare merenda e gettare gli avanzi nei crepacci per nutrire gli spiriti. La ricorrenza viene ripristinata a partire dal 1982.
PROCESSIONE DELLE SETTE MARIE, VARALLO
Mentre nella sera del Venerdì Santo la Processione si svolge esclusivamente in paese, partendo dalla Collegiata di San Gaudenzio per arrivare fino alla Chiesa di San Giacomo e tornare indietro, nel pomeriggio della Domenica delle Palme la
Processione parte dalla Collegiata di San Gaudenzio per raggiungere il suggestivo Sacro Monte. La manifestazione vede sette donne nubili, dette anche Pie Donne o “Sette Sorelle”, col viso coperto da un velo nero formare un mesto corteo, due di loro ne sorreggono una terza destinata a portare la croce, velata da un lenzuolo bianco e priva del corpo di Cristo, mentre le altre si dispongono in una sorta di quadrato simbolico. Al seguito delle Sette Marie, i membri della Confraternita della SS. Trinità, in tunica blu e con lanterne e quelli della Confraternita del SS. Sacramento, che vestiti in tunica rossa conducono in processione la statua dell’Addolorata.
mercu scÛrot e CARNEVALE DI BORGOSESIA
Il Carnevale di Borgosesia, nella sua espressione più tipica e caratteristica ovvero il Mercu Scûrot, nasce nel 1854 ad opera di un gruppo di buontemponi che decide di celebrare a proprio modo le “esequie” del Carnevale nel giorno delle Ceneri, accompagnando per le vie del Borgo un feretro contenente un fantoccio di paglia che rappresenta il Carnevale. L’anno successivo al fantoccio venne dato il nome di “Peru Magunella”, il primo derivante dalla dialettizzazione del Santo Patrono della cittadina (S. Pietro) e il secondo da “Magoni”, soprannome col quale erano identificati i borgosesiani. Solo 30 anni dopo la maschera inizia a essere interpretata da una persona e ad essa viene associata una consorte, la “Gin Fiammàa”. Caratteristiche del Carnevale Borgosesiano sono i veglioni danzanti del sabato sera, a cui si aggiungono serate di carattere culturale e tre corsi mascherati pomeridiani.
CARNEVALE DI SANTHIà
E’ il più antico Carnevale del Piemonte. Trae origine dall’Abadia, citata per la prima volta in un documento del 1338, che sarà sostituita verso il XVIII secolo dall’Antica Società Fagiolesca, antenato dell’attuale Comitato Carnevale. Diversi i momenti salienti di questo Carnevale, i più caratteristici sono la presentazione delle maschere e la consegna delle chiavi, occasione per mettere alla berlina i fatti della cittadina e la più grande fagiolata d’Italia nel corso della quale vengono distribuite circa 20.000 razioni. Nel corso del Carnevale si tengono inoltre le Pule (una sorta di questua) e le Congreghe (momento in cui viene messo all’asta ciò che si è raccolto nel corso delle Pule), ma anche veglioni e giochi popolari, così da coinvolgere tutti in quello che è il momento più folle dell’anno. Il Carnevale si conclude con il rogo del “Babaciu”, ovvero il re del Carnevale.
PROCESSIONE DELLE MACCHINE, VERCELLI
Questa manifestazione nasce nel 1833, quando le processioni realizzate dalle singole confraternite, iniziate nel Settecento e presto regolamentate da un preciso ordine di uscita, si unificano a quella della Compagnia del SS. Crocifisso di Sant’Andrea che ha luogo a Vercelli il Venerdì Santo. Le cosiddette “macchine” sono gruppi scultorei in legno colorato rappresentanti i vari episodi della Passione di Cristo, da quello dell’orto degli Olivi fino alla Crocifissione. Anticamente viene definita ‘macchina’ la barella per gli infermi, il termine passa poi ad indicare in senso lato il basamento sul quale vengono poste le statue per il trasporto. Nella giornata di Venerdì le macchine sono trasferite nella Basilica di S. Andrea, da cui ha inizio la processione che le riunisce tutte e le reca, alla luce di ceri e fiaccole, per le vie e le piazze del centro. Viene portata in processione anche la reliquia della Santa Croce.
CONCORSO INTERNAZIONALE DI MUSICA G.B. VIOTTI, VERCELLI
Istituito nel 1950 dal musicista vercellese Joseph Robbone, questo prestigioso concorso internazionale è il trampolino di lancio per i giovani talenti del panorama musicale. Grandi artisti hanno calcato la scena del Concorso Viotti prima di avviarsi a una brillante carriera internazionale, tra i quali spiccano Luciano Pavarotti, Claudio Abbado, Salvatore Accardo, e tanti altri. Il concorso si tiene a cadenza annuale nel capoluogo provinciale ed è uno dei pochi nell’ambito internazionale a comprendere più discipline musicali e vantare giurie differenziate per ciascuna sezione composte da eminenti musicisti, musicologi, critici, artisti, di nazionalità italiana e straniera. Le sezioni che si alternano sono pianoforte e canto lirico.
CORSA DEI BUOI, CARESANA
Secondo alcuni la manifestazione ha origine da un voto religioso espresso dalla popolazione per la fine della pestilenza, ma più probabilmente la corsa nasce in modo del tutto spontaneo. Per la festa di San Giorgio, infatti, si usa andare in processione con gli animali aggiogati ai carri fino al cosiddetto pilone, una specie di pietra miliare fuori dall’abitato. Durante il rientro in paese ogni conducente vuole essere il primo a portare il pane benedetto e così cerca di sorpassare gli altri carri, aizzando la propria coppia di buoi. Nasce forse così la corsa e col passare dei secoli viene istituzionalizzata nel suo cerimoniale: si sorteggiano le posizioni di partenza; si rivestono i buoi di ghirlande e gualdrappe e si addobbano i timoni dei carri; si svolge la processione delle reliquie del Santo e la S. Messa. Successivamente prende il via la carsa.
CORSA DEI BUOI, ASIGLIANO
Questa corsa, mutuata da quella che si tiene annualmente a Caresana, nasce probabilmente a seguito di un voto religioso fatto al Santo protettore del paese nel corso del XV secolo, quando l’ondata di pestilenza decima la popolazione su tutto il territorio. A partire dal 1436 la Festa di San Vittore e la Corsa dei Buoi vengono celebrate la seconda domenica di maggio. Inizialmente il cerimoniale prevedeva che i cittadini di Asigliano sciogliessero quattro coppie di buoi lungo la “lea dla stassion”, come ringraziamento a San Vittore, il tutto preceduto dal canto del Deus Teorum Militum.
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