La Stria Gatina
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Storia
la stria gatina
La storia della Stria Gatina tratta di stregoneria e suggestione popolare e ha come sfondo Cervarolo, ora frazione di Varallo.
Le origini della leggenda
La storia della Stria Gatina inizia a Cervarolo, un’ incantevole
comunità poco sopra Varallo, il 22 Gennaio 1828. La signora
Margherita Guglielmina De Gaudenzi, di 64 anni, viene trovata brutalmente assassinata nella sua casa, dove viveva con la figlia
Marta Maria. Per capire le vere ragioni di questo gesto bisogna
però fare un leggero passo indietro temporale.
Margherita era considerata una “strìa”, un termine che si va a sovrapporre a quello di “strega” che si usa nel Medioevo per
identificare le donne accusate di praticare arti magiche oscure.
Abile nelle arti curative e negli impacchi, veniva descritta dai suoi contemporanei come molto petulante e noiosa, “…alta, con una faccia deforme, nera, bitorzoluta…” (Giuseppe Lana, Errori volgari nella fisica, Milano, 1830).
Un giorno, due ragazzi di Cervarolo, abbattono un albero di noce
situato in un terreno che un tempo apparteneva a Margherita. Dopo pochi giorni uno dei due muore di una malattia misteriosa, mentre l’altro giace in fin di vita. Subito al paese si grida al maleficio e due uomini, tra cui il fratello del morto, attuano una spedizione punitiva per eliminare l’ombra della stregoneria dal paese.
Dopo l’assassinio di Margherita i due fuggono e di loro non si ha più traccia. Sono processati in contumacia per omicidio e condannati a 7 e 10 anni di reclusione, pena poi annullata 3 anni dopo, nel 1831, grazie all’indulto generale concesso da Re Carlo Alberto, nuovo Re del Piemonte.
C’è un’effigie su pietra a Varallo, posta sulle rive del fiume Mastallone a ricordarla: “In memoria della Stria Gatina, ultima strega massacrata in Italia, trucidata a Cervarolo di Varallo il 22. 1. 1828, custode dell’antica sapienza montanara”.