Il Santuario Madonna delle Vigne
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Leggenda
Il santurio della madonna
delle vigne
A poca distanza dal Principato di Lucedio, nel borgo di Trino, sorge il Santurio della MAdonna delle Vigne. I misteri che circondano questa costruzione, immersa nel verde e abbandonata, sono molteplici.
Le origini della leggenda
Costruito nel 1696, Il santuario dedicato al Santo Nome di Maria, comunemente chiamato Madonna delle Vigne, viene sconsacrato il
1784 con bolla papale da parte di Papa Pio VI in seguito alle storie
dell’occulto e influenze diaboliche che dominano la reputazione
dell’area intorno a Lucedio. O almeno, queste sono le notizie ufficiali.
In realtà, numerose ricerche in tempi moderni hanno fatto emergere come la Chiesa potrebbe non essere stata affatto sconsacrata e,
anzi, come sia stata anche restaurata più volte nel corso dei secoli. Sorgerebbe infatti spontaneo chiedersi come mai prendersi l’incarico
di restaurarla se fosse stata abbandonata a sé stessa e sconsacrata.
All’interno della Chiesa, nonostante negli anni sia stata depredata di qualsivoglia oggetto di valore, si trova una lapide in marmo
con inciso il nome di un benefattore, Mons. Giovanni Gamberone; egli
fu Vescovo di Chiavari tra il 1911 e il 1916, perciò in età ben posteriore
alla data storica di abbandono del luogo. Una stranezza che porta a
riflettere.
Tema di dibattito molto più evocativo nei racconti sul Santuario però rimane il cosiddetto “Spartito del Diavolo”.
Data la poca disponibilità di spazio nel Santuario, la Chiesa presenta un affresco di un organo a canne, non potendo permettersi il lusso di averne uno reale. Sul suddetto affresco è rappresentato uno spartito che presenta una particolarità interessante: le note, infatti, partono solo dal secondo pentagramma disegnato, anziché dal primo. Seguendo alcune dicerie popolari, si vocifera che suonando queste note da destra verso sinistra e dal basso verso l’alto, verrebbe evocato il Diavolo in persona, incarcerato da tempo immemore nei sotterranei della Chiesa.
Un insieme di curiosità che portano a mille e più domande, per un luogo avvolto nel mistero che conserva il suo fascino dopo lungo tempo.