La famiglia Avogadro
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Storia
la famiglia
avogadro
Ripercorriamo insieme la storia di una delle famiglie più importanti di Vercelli: gli Avogadro.
Le origini della STORIa
Quando si parla di famiglie medievali a Vercelli, non si può non mezionare la famiglia Avogadro che ebbe davvero uno stretto
legame con la città.
La presenza di questa famiglia è attestata fin dal XI secolo, il
nome deriva dalla professione di famiglia che era tramandata di
padre in figlio: l’avvocatura, svolta soprattutto attraverso il titolo
di Vescovo della Diocesi di Vercelli. Grazie a questa posizione, nei
secoli XII e XIII, la famiglia diventa sempre più potente, allargando
i suoi possedimenti nei territori vercellesi, biellesi e novaresi.
Simbolo di tale potere è la Torre degli Avogadro dalla
riconoscibilissima pianta ottagonale che si può osservare in Via Verdi. Costruita a partire dal 1266, si discosta dalle altre strutture turriformi vercellesi per la cornice a marcapiano presente a tre quarti d’altezza
e l’assenza di caditoie, non ancora entrate nello stile costruttivo
dell’epoca. Durante alcuni lavori ottocenteschi di restauro, che ne hanno trasformato alcune parti, viene ritrovata intatta la sepoltura verticale di Simone Avogadro da Collobiano, condottiero e signore di Vercelli; l’armatura e la spada sono passati all’Armeria Reale, donati dalla Città.
L’esponente più illustre di questa casata, data l’importante caratura internazionale, è Amedeo Avogadro, Conte di Quaregna e Cerreto. Laureato in diritto canonico a soli vent’anni, ben presto si affeziona alla fisica e alla chimica; suo, infatti, è il contributo fondamentale che permette una prima distinzione tra atomi e molecole e, soprattutto, la nota Legge di Avogadro: “volumi uguali di gas diversi, alla stessa temperatura e pressione, contengono lo stesso numero di molecole”.
Grazie ai suoi studi, si è riuscito a determinare la “mole” come una delle sette unità fisiche fondamentali.