Santa Maria d’Isana e i templari
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Storia
la Chiesa templare
di santa maria d’isana
Questa piccola chiesetta dalla modesta architettura, in località Isana a Livorno Ferraris, cela una storia davvero particolare: pare infatti essere realmente appartenuta ai Cavalieri Templari.
Le origini della STORIa
Gli storici non sono giunti ad una conclusione univoca
sul perchè del nome Isana. Potrebbe ricollegarsi ad un corso
d’acqua sotterraneo. Nelle vicinanze della chiesa scorre in effetti
anche un piccolo rigagnolo nei cui pressi è presente un menhir, una pietra ritenuta taumaturgica ormai da secoli. Qualcuno sostiene addirittura che il luogo dove è collocato questo menhir fosse la sede primaria della chiesa e se fosse vero, come è convinzione comune,
che i Templari detenessero un sapere occulto, i poteri terapeutici di questa pietra potrebbero risalire ad allora. Non era cosa rara nel Medioevo infatti accettare simili convinzioni!
La chiesa di Santa Maria d’Isana in passato è collocata sulla via Liburnasca, una strada utilizzata da mercanti, militari e pellegrini che collega Vercelli con Torino e quindi la Val di Susa e i passi del Moncenisio. Da Livorno Ferraris passa anche la direttrice Aosta-Ivrea, dunque la posizione della chiesa è in effetti strategica come punto
mediano tra Vercelli, Casale Monferrato e Ivrea.
Probabilmente i templari ne prendono possesso quando l’edificio è ridotto a rudere e la riportano a splendore, pare addirittura che qui avessero istituito una “mansio” ovvero un’antica azienda agricola. La sua architettura è davvero unica nel vercellese: la partitura muraria
è infatti realizzata ad opus mixtum, una tecnica edilizia romana. Quando con la bolla papale del 1312 ad opera di Papa Clemente V viene abolito l’Ordine dei Templari, questa “mansio” passa nelle mani degli ospitalieri di S. Giovanni di Gerusalemme, conosciuti in seguito come Cavalieri di Malta.
Non può però ovviamente mancare una leggenda legata ai Templari che parla di un tesoro d’oro nascosto che i cavalieri lasciano prima della loro scomparsa.