I fagioli della Provincia
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Storia
I FAGIOLI
DELLA PROVINCIA
In provincia di Vercelli la produzione di fagioli è di gran qualità e due sono le varianti principali di fagiolo coltivate: il fagiolo di Saluggia e il fagiolo di Villata.
Le origini della STORIA
A Saluggia e nei comuni limitrofi di Cigliano, Livorno Ferraris e Crescentino, si coltiva un esemplare di fagiolo inserito tra i PAT – Prodotti Agroalimentari Tipici – del Piemonte. Seminato tra
Giugno e Luglio, dopo la raccolta dei cereali, la pianta del fagiolo
serve a ridare sostanze nutritive a un terreno ormai sfruttato
e povero. Diversamente dai suoi cugini coltivati nel resto del Paese, questa pianta raggiunge al massimo un’altezza di mezzo metro e fruttifica precocemente, tant’è che già intorno a Settembre/Ottobre
è possibile raccoglierne i frutti.
A Villata, invece, si coltiva un esemplare che rimane di colore più
scuro, così da essere denominato “Fagiolo Rosso di Villata”. La sua
caratteristica è la difficoltà a legarsi ai tutori artificiali, pertanto
viene coltivato insieme al mais. Così facendo, la pianta del fagiolo si avvinghia al suo compagno che lo sorregge e lo nutre, raggiungendo fino a due metri di altezza.
La testimonianza legata al fagiolo di Villata più datata risale al 1738 e riguarda un matrimonio finito male. Il documento era infatti inserito in un faldone di liti giudiziarie tra due famiglie di Villata: allegata alla testimonianza giudiziaria c’era una distinta di spese sostenute per il pranzo a carico della famiglia della sposa. Oltre alle spese c’era anche il menu con “la paniscia cun i fasoi grosc nustran e salam vec” (la panissa con i fagioli grossi nostrani e il salame vecchio).