Il Puncetto
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Tradizioni
il puncetto
La tradizione del puncetto valsesiano: un pizzo ad ago tipico dell’alta Valsesia, la cui lavorazione ha radici molto antiche.
Le origini della tradizione
Antichissima è la storia del puncetto valsesiano, si narra che le
prime tracce di questa lavorazione artigiana si riscontrino in un
atto notarile del 1685 che certificava la decorazione a “ponchietto”
di un grande fazzoletto bianco. Il pizzo puncetto veniva infatti
utilizzato per decorare la biancheria della casa e gli abiti
tradizionali degli abitanti della Valsesia.
Ma cosa significa “puncetto” e cosa rende questa lavorazione così
unica? Il termine “punc” traduce dal dialetto valsesiano “punto”. Il puncetto valsesiano si differenzia da uncinetto e lavorazioni simili perché si realizza con un semplice un ago e del filo di cotone. La
tecnica si tramanda ormai da secoli e il segreto è la pazienza
infinita degli artigiani valsesiani: unendo fra di loro migliaia di piccoli nodi con ago e filo, si creano, in un susseguirsi di pieni e di vuoti, i
preziosi ricami che vanno poi ad ornare vestiti, mobili e finestre.
Si dice che per i disegni si traesse ispirazione dall’osservazione del mondo circostante, come per esempio i cristalli di ghiaccio che compongono i fiocchi di neve.
Lo schema del puncetto si realizza prima su un foglio a quadretti e poi si inizia ad annodare punto per punto. Il risultato è un pizzo così resistente che pare un tessuto. Il filo utilizzato per il puncetto è in genere cotone, ma si trovano anche puncetti in seta. La tecnica del puncetto rivive ancora oggi, anche se con scopi un pochino diversi. Se una volta si decoravano vestiti e abiti tradizionali, ora il puncetto si utilizza sempre più spesso per decorare gioielli come orecchini, cuscini per le fedi o biancheria per la casa.