La Sindone a Vercelli
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Storia
la Sindne
a vercelli
La tappa della Sindone a Vercelli : il lenzuolo di lino conservato nel Duomo di Torino, sul quale è visibile l’immagine di un uomo che secondo varie fonti potrebbe essere Gesù Cristo, passa dal capoluogo vercellese.
Le origini della leggenda
Nel Medioevo, la preziosa reliquia è custodita dai Savoia. Alla fine
del Quattrocento, la capitale del ducato di Savoia si trova a
Chambéry, ed è qui che la Sindone viene custodita fino al 1536.
Quando, negli anni seguenti, il Ducato è occupato per la maggior
parte dai francesi, i Savoia si spostano a Vercelli, città che all’epoca
è ben fortificata. Quisono trasferiti anche il Senato, la Corte dei Conti,
la Zecca ed il tesoro personale del duca, che comprende la Sindone.
Ed è qui che la storia della preziosa reliquia e della città di Vercelli si incontrano.
Nel 1553 i francesi arrivano fino a Vercelli e, a sorpresa, il 18 novembre, occupano la città saccheggiando gli arredi sacri della chiesa di S. Eusebio. Il canonico di S. Eusebio, che a quell’epoca è Claudio Antonio
Costa di S. Giovanni della Porta di Savoia, accortosi del pericolo, riesce a nascondere sotto il suo mantello la cassetta in cui è custodita la Sindone e la porta in salvo nella sua abitazione.
Pochi giorno dopo, i francesi vengono scacciati e, non appena la città torna libera, la Sindone è mostrata ai cittadini nella piazza Maggiore di Vercelli, oggi conosciuta come Piazza Cavour. Nel 1560, la Sindone viene esposta nella città di Vercelli ancora una volta, in occasione della visita in città del duca Emanuele Filiberto e di sua moglie sempre in Piazza Maggiore, più precisamente dal balcone della confraternita di S. Nicola. Quando viene poi firmata la pace di Cateau-Cambrésis nel 1559, la corte dei Savoia fa ritorno a Chambéry e, qualche anno dopo, il 4 giugno 1561, viene portata lì anche la Santa Sindone.