L’angioletto di San Giuliano
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Storia
l’angioletto
di san giuliano
Passeggiando per le vie del centro di Vercelli, è possibile notare uno strano volto, molto simile al viso di un angelo, incastonato nela parte alta di una delle mura della chiesa di san Giuliano.
Le origini della leggenda
Costruita nel XII secolo, San Giuliano è la Chiesa di Vercelli nella quale venivano ordinati i Vescovi prima di prendere possesso dell’Arcidiocesi.
È una chiesa piccola ma incantevole, quasi nascosta tra i palazzi del centro, che reca presioze decorazioni al suo interno con opere di Gaudenzio Ferrari e Girolamo Giovenone.
La Chiesa ha un particolare, molto importante, che spesso sfugge a
chi vi si trova dinanzi: l’angioletto del campanile.
Raggiungendo la Chiesa di San Giuliano da Piazza Cavour e
procedendo su Corso Libertà, circa a 10 metri di altezza, si può
notare un volto in marmo incastonato mella parete.
La credenza popolare lo identifica come un angioletto. In verità è la testa di una statua di origine romana, datata II-III sec. d.C., raffigurante una Minerva.
Era assai d’uso “riciclare” le antiche opere romane per abbellire i palazzi e le chiese medievali. È stata incastonata così in alto affinché sembrasse un angioletto, a scopo apotropaico. Infatti, il suo compito era quello di rivolgersi verso gli spiriti maligni che aleggiavano nell’antico cimitero di San Giuliano, poco distante, per scacciarli.