Origine delle “Grange”
#losapevateche
Alla scoperta delle Grange
Angoli di medioevo
tra le risaie
La storia dell’agricoltura vercellese e della trasformazione del territorio da bosco planiziale a terreno a vocazione risicola va rintracciata in un piccolo lembo di pianura, compreso tra Vercelli, Crescentino e Trino, conosciuto come il Triangolo delle Grange. Con questo itinerario potrai conoscere i luoghi che per primi vedono nascere la coltivazione del riso: le Grange, testimonianze ancora oggi visibili di un ambiente carico di storia e d’arte.
1 l’abbazia di lucedio
Denominata Principato di Lucedio a partire dal 1875, l’antica Abbazia, venne fondata nel 1123 dai monaci cistercensi per volere del marchese del Monferrato che concede loro svariati terreni. Oggi l’abbazia è una moderna azienda agricola visitabile che ha saputo conservare i caratteristici ambienti medievali. Superata la cinta fortificata è possibile ammirare la Chiesa abbaziale con il singolare campanile ottagonale nella parte superiore ma quadrato alla base e la bellissima sala capitolare.
2 cascina darola
Collocata a nord di Lucedio, questa cascina vanta antichissime origini. Donata nel 933 dai re d’Italia Ugo e Lotario ai marchesi del Monferrato, viene poi ceduta da questi ultimi in proprietà a Lucedio nel 1123: diviene così una delle 6 grange possedute dall’abbazia. Dal punto di vista strutturale rappresenta un eccellente esempio di cascina a corte chiusa.
3 Montarolo, Ramezzana, Castelmerlino, Leri e Montarucco
Appartenenti un tempo a Lucedio, le altre Grange si trovano nelle vicinanze del complesso rurale. Mentre Montarucco, Ramezzana e Montarolo si trovano a sud di Lucedio, Leri e Castelmerlino si trovano nella parte di territorio che si estende a nord-ovest del principato e corrispondono ai possedimenti della famiglia Benso di Cavour, cui apparteneva il ministro Camillo Benso Conte di Cavour.
4 Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino
Ultimo relitto dell’antica foresta planiziale che si estendeva nella pianura padana, il Bosco, di antichissime origini e già sacro ai romani, si è conservato grazie ad un sistema di gestione collettiva molto rigido, la “Partecipanza”, che risale al Medioevo. Nel Bosco sono presenti diversi sentieri e aree attrezzate dove trascorrere piacevoli momenti di relax.
5 San genuario
Tenuta agricola un tempo sede di un’abbazia, San Genuario è il più antico insediamento monastico benedettino all’interno di quella che fu la foresta di Lucedio. Da vedere il Castello del Trecento, che presenta una mirabile torre circolare circondata da una rocca e la palude di San Genuario, che conserva un importante sistema di zone umide alimentate da sorgive.
6 santuario della madonna delle vigne
Il Santuario, abbandonato ormai da anni, è collocato sulla collina che porta a Montarolo e rappresenta un pregevole esempio di barocco piemontese oltre che un luogo che ha ispirato numerose leggende e misteri. La più famosa è legata allo “Spartito del diavolo”, un brano palindromo ritenuto magico che pare sia in grado di liberare un demone tenuto prigioniero sotto la piccola chiesa.
L’Abbazia di Lucedio
Cascina Darola
Montarolo, Ramezzana, Castelmerlino, Leri e Montarucco
Montarolo, Ramezzana, Castelmerlino, Leri e Montarucco
Montarolo, Ramezzana, Castelmerlino, Leri e Montarucco
Montarolo, Ramezzana, Castelmerlino, Leri e Montarucco
Montarolo, Ramezzana, Castelmerlino, Leri e Montarucco
Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino
San Genuario
Santuario Madonna delle Vigne
Come raggiungere le Grange
IN AUTO
Da Vercelli: prendere la SP1 “Strada delle Grange” in direzione di Crescentino. Svoltare sulla SP 34 in direzione di Lucedio.
Da Milano e Torino: prendere l’autostrada E25 e uscire al casello autostradale di Vercelli Ovest. Prendere la SP1 “Strada delle Grange” in direzione di Crescentino. Svoltare sulla SP 34 in direzione di Lucedio.
Approfondimento
le Grange
Le grange, letteralmente “granai”, erano antiche unità abitative e centri agricoli all’interno dei quali i conversi, ovvero i monaci cistercensi staccati dal convento, attuavano opere di bonifica su di un’area territoriale coperta da bosco planiziale al fine di renderla adatta ad un impiego agricolo.
Le grange rappresentarono uno strumento determinante nel processo di trasformazione di una zona incolta in terreno arabile: quando un proprietario terriero intendeva trasformare i propri possedimenti al fine di renderli produttivi, gli abati inviavano un proprio monaco, il granciere, il quale dirigeva i lavori di bonifica.
È quindi innegabile che l’attività svolta dai monaci nel vercellese rappresentò un fattore determinante alla nascita e al radicarsi nel corso dei secoli di una vocazione agricola e risicola: furono proprio i Cistercensi, infatti, a introdurre la coltivazione del riso nel XV secolo.
organizza il tuo soggiorno
Dove mangiare, dove dormire, come muoversi: pianifica il tuo viaggio in Valsesia e nel Vercellese!