Domina Campertogno, un tempo tra i più popolosi paesi dell’alta valle, la maestosa Parrocchiale di San Giacomo Maggiore edificata su una chiesa tardogotica precedente, con il suo alto campanile. La storia della sua costruzione è lunga e complessa. Già nel Quattrocento esisteva una chiesa più piccola che dal secolo successivo alla metà del Settecento venne rimaneggiata. In particolare, alla fine del Seicento, la cittadinanza con il sostegno del vescovo decise di commissionare un rifacimento generale a uno dei massimi architetti dell’epoca: Guarino Guarini. Quest’ultimo inviò dalla sua bottega di Torino, nel 1691, un modellino in legno del suo progetto. I cittadini si resero partecipi della questione e chiesero infine l’intervento di un altro grande architetto, Filippo Juvarra, per modificare il progetto di Guarini.
La nuova chiesa fu costruita tra il 1720 e il 1732 a pianta quasi ellittica, con quattro cappelle laterali e un’abside. L’interno custodisce meravigliose opere pittoriche, tra cui gli affreschi settecenteschi di Carlo Borsetti nella volta del coro e di Giovanni Milocco nella navata; gli episodi della vita di san Giacomo realizzati nel 1832 dai fratelli Avondo nel presbiterio. Sull’altare della Madonna del Rosariosi possono ammirare i quindici Misteri affrescati nel 1879 dall’artista campertognese Pier Celestino Gilardi. Sulla facciata esterna invece sono visibili gli affreschi di san Giacomo compiuti da Bialetti ma realizzati grazie ai cartoni preparatori del maestro campertognese Camillo Verno.