Il Nebbiolo
#losapevateche
Alla scoperta delle colline di Gattinara
graziosi Borghi, natura, vino
e prestigiose cantine
In un piccolo lembo di territorio che si colloca a sud del massiccio del Monte Rosa e a nord della vasta pianura vercellese si trova una terra di antica tradizione vitivinicola dove si producono alcuni tra i vini rossi migliori d’Italia: Gattinara DOCG, Bramaterra DOC e Coste della Sesia DOC. Con questo itinerario ti portiamo alla scoperta delle colline di Gattinara.
1 gattinara
Il borgo di Gattinara, di antichissima fondazione, è conosciuto in Italia e nel mondo per il pregiato e omonimo vino che qui si produce: il Gattinara DOCG. Dopo una visita all’imponente Parrocchiale di San Pietro, goditi una passeggiata nel centro storico tra affascinanti portici, antiche botteghe ed eleganti ville ottocentesche. Dalla cima della collina a ridosso del borgo si gode di un panorama davvero unico su Gattinara e sui vigneti di nebbiolo: qui si trovano la torre delle Castelle, la Cappella della Madonna della neve e le rovine del Castello di S. Lorenzo.
2 enoteca regionale di gattinara
L’enoteca regionale di Gattinara, nata nel 1999, promuove numerose iniziative volte a far conoscere il mondo della viticoltura e le terre del nebbiolo del nord Piemonte. La sede è a Villa Paolotti, un’ottocentesca casa padronale e un tempo storica Bottega del vino di Gattinara, luogo ideale per conoscere, degustare e acquistare le eccellenze vitivinicole del territorio. Presso la villa è inoltre possibile visitare l’Ecomuseo di Gattinara che raccoglie alcuni interessanti oggetti e attrezzi del vivere contadino del passato.
3 Lozzolo
L’antico borgo di Lozzolo è insieme a Roasio il luogo di produzione di alcuni vini pregiati: Bramaterra DOC e Coste della Sesia DOC. Dopo una visita al grazioso centro abitato, dominato dall’antico castello del XIII secolo e dalla Chiesa di San Giorgio, potrai percorrere a piedi o in bicicletta uno dei numerosi sentieri che collegano il paese ai comuni limitrofi. Da non perdere la “Via della luce”, un percorso tra Lozzolo a Gattinara che regala splendidi scorci panoramici su boschi e vigneti.
4 roasio
Il piccolo borgo vitivinicolo di Roasio, composto da 5 frazioni, è noto tra gli appassionati di MTB per i percorsi che raggiungono le Rive Rosse, una zona collinare formata da rocce di colore rossastro che creano un paesaggio quasi irreale. In Frazione Sant’Eusebio è possibile visitare il Museo dell’Emigrante un curioso museo che custodisce oggetti, fotografie e memorie degli abitanti di Roasio emigrati in tutto il mondo.
5 serravalle sesia
La località di Serravalle Sesia, situata in un’area di antichissimo insediamento, ospita alcuni interessanti siti come il Santuario di Sant’Euseo, uno dei più importanti della Valsesia, e gli affascinanti resti del Castello di Vintebbio. Dal borgo partono alcuni piacevoli percorsi che, oltre a raggiungere le cime disposte a corona intorno al paese, attraversano le incantevoli colline di Bramaterra e Nebbiolo e collegano l’abitato con Lozzolo e Gattinara.
6 riserva naturale orientata delle baragge
La Riserva delle Baragge, che nel vercellese si estende nella zona compresa tra Rovasenda, Roasio, Gattinara e Lenta, è nata per salvaguardare gli ultimi lembi di Baraggia: un particolare ambiente a tratti somigliante alla Savana africana. Molto interessante dal punto di vista paesaggistico, la Baraggia è la meta ideale per gli amanti dell’escursionismo e della natura.
Gattinara
Enoteca regionale di Gattinara
Lozzolo
Roasio
Serravalle Sesia
Riserva Naturale Orientata delle Baragge
Come raggiungere gattinara
IN AUTO
Da Vercelli: prendere la S P594 in direzione di Gattinara
Da Milano e Torino: dall’A4 prendere uscire al casello autostradale di Greggio. Dal casello autostradale prendere la SP594 in direzione di Gattinara.
IN BUS
Autolinee giornaliere collegano Gattinara con Vercelli e Varallo. Scopri come arrivare nel Vercellese.
Approfondimento
IL NEBBIOLO
La straordinaria vocazione delle colline di Gattinara per il nebbiolo è dovuta principalmente a due elementi: uno speciale microclima reso possibile dal Monte Rosa e un particolare sottosuolo di origine vulcanica dovuto al Supervulcano della Valsesia.
Dalle uve di questo vitigno si ricavano vini rossi corposi e longevi, vini che si prestano all’invecchiamento e vini giovani, ma soprattutto vini che sanno sposarsi sapientemente con i piatti della tradizione locale.
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