Musei

ecomUSEO DELLa valsesia

L’economia, la storia, l’arte e la vita quotidiana di una valle e delle sue genti: piccoli ponti ingegnosi e arditi, abitazioni tipiche come le case walser e i taragn, antichi mulini, segherie, fucine e tradizionali tecniche di lavorazione immerse nell’ambiente incontaminato in cui sono nate e si sono sviluppate per secoli.

Questo e molto altro da scoprire nei due settori dell’Ecomuseo della Valsesia: l’Ecomuseo del Territorio e della Cultura Walser, che comprende i comuni dell’Alta Valle, e l’Ecomuseo della Bassa Valsesia.

Walser museum – Alagna vALSESIA

Testimone della cultura del popolo Walser insediatosi in Valsesia nel Medioevo e allestito in una casa del 1628 su tre piani, il Museo Walser è un museo etnografico in cui riscoprire la vita che questa popolazione di origine tedesca conduceva un tempo.

Il Museo consente di conoscere da vicino il sistema edilizio della casa walser di Alagna, ma soprattutto rappresenta una vera e propria memoria storica e uno strumento per ricostruire gli aspetti sociologici e antropologici della cultura walser.

Al suo interno sono conservati mobili, oggetti, utensili e attrezzi da lavoro, capi d’abbigliamento, suppellettili, manufatti d’epoca e quanto serviva per la vita di ogni giorno.

mUSEO eTNOGRAFICO wALSER DI rIVA vALDOBBIA

In una caratteristica baita, custodisce attrezzi, suppellettili, costumi e pergamene (sec. XVXVI), originali delle famiglie del luogo.

Collezione Di arte sacra – cAMPERTOGNO

La Collezione raccoglie quadri, statue lignee, suppellettili e paramenti religiosi a testimonianza di 600 anni di arte e storia. Di rilievo l’altare piramidale del 1660 e il modello ligneo della parrocchiale attribuito al Guarini.

eGipsoteca “Pietro della Vedova” – Rima

Circa 200 opere di grande forza espressiva custodite in una semplice costruzione valsesiana immersa nel verde: sono i calchi, i bozzetti e i modelli delle opere di Pietro Della Vedova, professore di scultura dell’Accademia Albertina di Torino.

mUSEO lABORATORIO MARMO ARTIFICALE DI rIMA

All’interno di un edificio storico di Rima, custodisce una piccola esposizione sulla storia degli artisti ed il laboratorio – bottega del marmo artificiale, collegato alle nuove attività di produzione ed ai corsi d’insegnamento. Già da alcuni anni si tengono infatti a Rima corsi di formazione per trasmettere le conoscenze sulla tecnica, con l’obiettivo di formare nuovi artisti capaci di rilanciare in futuro tutte le attività ad essa connesse.

mUSEO naturalistico di Carcoforo

In un’antica casa Walser per scoprire i segreti della natura, grazie alla sala polivalente che ospita conferenze e attività didattiche, alle postazioni multimediali e alla sala espositiva con pannelli descrittivi e gioco naturalistico multimediale riservato ai più giovani.

MUSEO ETNOGRAFICO WALSER DI RIMELLA

Museo etnografico, archivio etnolinguistico, centro di documentazione e centro studi walser di Rimella. Queste le opportunità offerte dal museo che esalta cultura, tradizioni e mestieri del popolo Walser.

Museo Antropologico “G.B.Filippa” – Rimella

Voluto da Giovan Battista Filippa per svelare ai suoi compaesani gli aspetti scientifici e culturali del mondo, negli ultimi due secoli si è arricchito delle donazioni degli abitanti stessi e degli emigranti. Minerali, conchiglie e animali imbalsamati, libri, monete e utensili.

mostra permanente “Vincenzo Lancia”

Documenti, fotografie, giornali ed oggetti che ripercorrono la vita di Vincenzo Lancia e della Lancia. Il percorso museale è suddiviso in quattro sale che portano i nomi di famose Lancia: Augusta, Artena, Astura ed Aprilia. La mostra si trova al secondo piano del palazzo G. Lancia che lo stesso Vincenzo fece costruire come edificio scolastico.

Mostra permanente del Puncetto – Fobello

Una casa d’epoca, pizzi, abiti, oggetti legati al costume di Fobello, il tutto a base di puncetto, il più tipico artigianato valsesiano. Questa trina millenaria si realizza con ago e filo, unendo fra di loro migliaia di piccoli nodi e creando, con il susseguirsi di pieni e di vuoti, i preziosi ricami.

mUSEO Carestia Tirozzo – Fobello

Una delle maggiori collezioni del lavoro dell’Abate Carestia, botanico valsesiano: 1.000 fogli relativi a fanerogame e in parte a crittogame, pressate ed essiccate, raccolte in Valsesia tra il 1854 e il 1900. Consegnati dallo stesso abate al dott. Tirozzo e conservati dal figlio, prof. Pier Ugo, fanno ora parte del museo donato al CAI.

Pinacoteca di Varallo

Fondata nel 1886, custodisce opere che coprono un arco cronologico che va dal XV al XIX secolo. In particolare un ampio spazio è dedicato alle importanti testimonianze della vocazione artistica che muovendo dal Sacro Monte ha caratterizzato nei secoli la Valsesia.

L’attuale allestimento comprende un nutrito nucleo di sculture provenienti dal Sacro Monte stesso e dalle chiese della valle, dipinti di Gaudenzio Ferrari e degli allievi tra cui Bernardino Lanino. Un’intera sezione è dedicata alle opere di Tanzio da Varallo e alla pittura del ‘600. Un’ala del percorso ospita capolavori del ‘700 in gran parte provenienti da Palazzo d’Adda. Notevole importanza riveste infine la pregevole collezione di maioliche dedicata a Francesco Franchi. Di recente acquisizione la raccolta Remogna che annovera dipinti di Camillo Procaccini e Giambettino Cignaroli.

Museo di StORIA nATURALE “p. cALDERINI”

Sorto nel 1867, aveva come scopo principale quello di sostenere l’insegnamento delle scienze. Comprende collezioni geologiche, di zoologia degli invertebrati e vertebrati, e una sezione botanica costituita dall’Erbario Carestia. Di grande interesse è la sezione archeologica, con reperti provenienti dall’antico Egitto e da scavi etrusco-romani.

Il Museo è ora riallestito al secondo piano di Palazzo dei Musei, con un’attenzione rivolta sia all’originario assetto ottocentesco sia alle nuove generazioni, per le quali è presente un percorso dedicato.

Casa mUSEO “Cesare Scaglia” – vARALLO

Le tre sale contengono una raccolta che fornisce un’immagine dell’artista e della sua epoca. Un affascinante salto nel tempo, tra quadri, mobili, oggetti d’arredo, libri, gioielli. Al piano terreno sono conservati affreschi Cinquecenteschi.

mUSEO Di orologeria antica – Varallo

All’interno di un edificio storico a ridosso della roccia che sorregge la Collegiata di San Gaudenzio, questo museo mostra l’antica arte dell’orologiera: dagli orologi solari fino ai primi esemplari da polso. Il percorso espositivo conduce il visitatore attraverso i secoli e i segreti di un’arte senza tempo.

mUSEO DELLa PESCA – vARALLO

Immagini, attrezzature da pesca d’epoca delle diverse tecniche praticate in valle, uno spazio destinato al gemellaggio tra Valsesiana e Tenkara, documenti dei primi del secolo e un prezioso documentario tramandano la memoria storica della pesca in Valsesia.

mUSEO Ferroviario valsesiano – Varallo

Il Museo di trova nella storica stazione ferroviaria di Varallo, e custodisce materiali e cimeli che hanno scandito la storia della linea Novara – Varallo, inaugurata l’11 aprile 1886. È inoltre possibile visitare parte del funzionamento e degli interni della vecchia stazione, accompagnati dal personale del Museo.

mUSEO DELL’ENERGIA – Varallo

Unico e originale, permette di osservare alcune macchine a vapore impiegate nella filiera della lavorazione del cotone. Tre grandi aree: la sala centrale, con le macchine a vapore, l’area dei macchinari aggiunti negli anni ’30 del 900 e l’area delle macchine moderne.

mUSEO Civico “Ercole Durio da Roc” – Civiasco

C’è la storia locale ma c’è anche il mondo intero nel museo fondato da Ercole Durio: accanto al fonte battesimale del 1681 e all’orologio del campanile della parrocchiale si trovano cimeli provenienti da Spagna, Marocco, Benadir, Somalia. Monete, armi, libri e quadri portati dal fondatore e da altri viaggiatori civiaschesi.

mUSEO di Archeologia e Paleontologia “cARLO cONTI” – bORGOSESIA

La collezione permanente mette in mostra una grande varietà di testimonianze provenienti dagli scavi condotti sul Monte Fenera e nel comune di Borgosesia: resti fossili di fauna pleistocenica, frammenti ossei attribuiti all’uomo di Neanderthal, reperti pre-protostorici ed evidenze materiali di epoca Preromana e Romana, denotano quanto sia complessa e ricca la storia di questo territorio. Chiudono l’allestimento i reperti del Castello di Vanzone, databili tra il Basso Medioevo e il XIX secolo. Il museo ospita due mostre permanenti: una presenta le attività di ricerca presso la Grotta della Ciota Ciara, l’altra dedicata al Supervulcano fossile della Valsesia.

Museo di Storia d’Arte e Antichità “Don Florindo Piolo”

Il Museo possiede reperti locali di epoca romana, lascito dello storico Don Florindo Piolo (fine Ottocento – Inizio Novecento), una collezione etnografica, una collezione di ex-voto ed una quadreria.

Per informazioni sulle date ed orari di apertura: Comune di Serravalle Sesia, Ufficio Segrteteria, tel. 0163.450102.

casa dei mestieri – guardabosone

In una tipica costruzione a loggiato ligneo rivivono le antiche botteghe degli artigiani con gli attrezzi tradizionali. Ai piani superiori vi è una vasta collezione entomologica, tra le 5 più grandi del mondo. Il percorso si collega con il Museo di Storia naturale del cav. Locca.

mUSEO di Scienze Naturali – Guardabosone

Cinquant’anni di curiosità e passione per la scienza hanno portato il cav. Carlo Locca a realizzare un museo che raccoglie reperti dell’età della pietra e centinaia di animali imbalsamati. Nel percorso vi è un’antica cantina e un nucleo di edifici medievali e di fine ‘800.

Museo degli antichi dei mestieri – guardabosone

Un viaggio alla ricerca di antiche tradizioni e sapori dimenticati del mondo contadino. Di notevole importanza gli strumenti utilizzati anticamente per la filatura e la tessitura artigianale della canapa e per la produzione di olio di noci.

mostra permanente “Il territorio e le sue fucine” – pOSTUA

Il territorio e le fucine Una cospicua e singolare esposizione di arnesi da taglio (falcette, roncole, mannaie, ecc.), espressione di una valida ricerca sulla presenza delle vecchie fucine, oltre che un vero e proprio pezzo di storia a cavallo tra l’Ottocento e la prima metà del Novecento.

mUSEO di arte sacra – postua

L’esposizione punta sulla valorizzazione di arredi e oggetti sacri, raccogliendo le testimonianze della religiosità popolare locale. Interessanti la statua lignea Madonna con bambino, di epoca Medievale; una croce del secolo XIII, quattro busti reliquari del 1700.

EcomUSEO Di Gattinara

Le sale dell’Ecomuseo ripropongono tre momenti della vita contadina: l’infanzia e la scuola, la cucina, fulcro della vita familiare e la sala dedicata agli attrezzi e alla vita lavorativa. Lo scopo è quello di mostrare l’identità della Comunità recuperando i valori della tradizione culturale di Gattinara.

mUSEO DELL’emigrante – Roasio

Il museo raccoglie fotografie, documenti e oggetti relativi all’emigrazione dei roasiani nel mondo dalla fine del XIX secolo a oggi.

mUSEO DELLa subacquea storica vercelli

Il Museo accoglie e presenta oggetti, materiali, foto e documenti atti a promuovere la conoscenza delle attività effettuate da tanti appassionati che testimoniano l’evoluzione della subacquea nel nostro tempo.

mUSEO ORNITOLOGICO DEL PARCO DELLE LAME DEL SESIA – ALBANO VERCELLESE

Documenta i lavori di ricerca eseguiti dall’Ente Parco. Grande importanza riveste l’ornitologia: 700 esemplari perfettamente realizzati e conservati di specie di uccelli europei ed extraeuropei, 140 dei quali osservabili nel parco in quanto stanziali o di passo. Altri settori sono dedicati alle caratteristiche botaniche forestali, alla morfologia del territorio, all’entomologia.

mUSEO teatrale di Vercelli

Il Museo ospita una sezione espositiva dedicata a Cesare Bardelli, uno dei più grandi baritoni italiani del XX secolo e tra i fautori della competizione che porta il nome di Viotti, che raccoglie costumi teatrali, accessori, gioielli di scena, spartiti, foto di artisti con dediche, foto di repertorio in scena, libretti e locandine dei vari teatri internazionali, contratti, giornali e riviste, articoli musicali, ceramiche e porcellane, quadri, coppe, medaglie, registratori, dischi, nastri, CD e DVD che ricostruiscono più di 60 anni di storia teatrale legata ad eventi e personaggi illustri esibitisi nella città del riso.

mUSEO DELLa farmacia picciòla – Vercelli

Il Museo della Farmacia, allestito lungo un percorso di sei sale espositive arredate con mobili sette-ottocenteschi, racconta l’evoluzione della farmacia in duecento anni di storia.

La raccolta espone più di 2000 oggetti tra i quali: bilancini, aerosol a spirito, mortai, pestelli di marmo di ogni misura, alambicchi, vasi ed altre incredibili curiosità come il grande coccodrillo appeso alla volta del soffitto della sala arredata a laboratorio. Sono inoltre visionabili oltre 1.000 articoli, documentazione storica, 800 volumi scientifici e 400 libri di letteratura.

Arca – Polo espositivo

Collocata nella navata centrale della chiesa di San Marco, “Arca” è una struttura modernissima in vetro e acciaio. Questo innovativo parallelepipedo è ormai divenuto uno dei simboli cittadini, nonché “cifra stilistica” della volontà e capacità di coniugare antico e contemporaneo: le volte in cristallo della struttura consentono infatti di ammirare quelle medioevali e maestose di San Marco; a sua volta l’ex chiesa sta restituendo alla fruizione di Vercellesi e turisti i meravigliosi affreschi quattrocenteschi nascosti disvelati dai giovani restauratori del Centro Conservazione e Restauro di Venaria Reale. È utilizzata per ospitare eventi e mostre: tra le più importanti si ricordano le esposizioni in collaborazione con la fondazione Guggenheim, “Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari” e la mostra dedicata alla Magna Charta e agli 800 anni dell’Abbazia di Sant’Andrea.

Museo Archeologico Civico “Luigi Bruzza” – Vercelli

Il MAC – Museo Archeologico Civico della Città di Vercelli, intitolato al padre barnabita Luigi Bruzza, illustre studioso che ottocentesco che si dedicò alla storia e all’archeologia vercellese, raccoglie una collezione archeologica composta da oltre seicento reperti provenienti da indagini stratigrafiche condotte in città negli ultimi trent’anni, integrandoli con infografiche e supporti multimediali. L’esposizione inizia con i reperti che illustrano l’occupazione preromana del territorio, abitato dai Libui, una popolazione di lingua celtica che si era fusa con Ligures autoctoni, seguendo poi le tappe che caratterizzano le trasformazioni avvenute con l’ingresso nell’orbita romana, a partire dal II secolo a.C.: nella cultura materiale, sul piano urbanistico e delle abitazioni private, nei rituali funebri e religiosi, e infine nell’economia di piccola e grande scala, per terminare con la crisi e i profondi cambiamenti intercorsi nel Tardoantico. Manufatti spesso integri, inseriti nel loro contesto di ritrovamento originale, singoli flashback di una città che ha molto da raccontare.

Museo del tesoro del duomo e archivio capitolare – Vercelli

Il Museo, ubicato nel Palazzo Arcivescovile, conserva una delle più ricche collezioni esistenti di oggetti sacri. Suppellettili, reliquiari e manufatti di inestimabile valore e splendida fattura stupiscono il visitatore, raccontando al contempo la storia della diocesi e dell’evangelizzazione voluta da Eusebio, primo Vescovo di Vercelli e del Piemonte.

Nelle sale sono esposte opere di oreficeria dal VII al XVII secolo; la copia anastatica del Vercelli Book, il famoso codice della fine del X secolo in antica lingua anglosassone; reperti frutto del restauro del grande Crocifisso ottoniano della Cattedrale; reliquiari e arredi liturgici.

A conclusione del percorso espositivo vi sono le Sale del Papa, in cui riecheggia il legame sempre vivo tra Vercelli e il papato: qui, oltre ad alcuni arredi legati alla visita del 1998 di Giovanni Paolo II, sono conservate ricche opere tessili e vere e proprie pitture.

Su prenotazione per gruppi sono possibili visite guidate al prezioso patrimonio della Biblioteca Capitolare.

mUSEO “Francesco Borgogna” – Vercelli

Aperto al pubblico nel 1908, ha sede in un elegante palazzo neoclassico. Le collezioni si distinguono per ricchezza e qualità: le 800 opere, esposte su tre piani del palazzo, comprendono arredi, arti decorative, dipinti, sculture e grafica, in un arco cronologico che va dal XV al XX secolo.

Di notevole interesse le pale d’altare e gli affreschi del Rinascimento piemontese, la tela del divisionista Angelo Morbelli Per ottanta centesimi!, le monumentali tele di Giuseppe Cominetti sul tema del lavoro e i ritratti di Ambrogio Alciati.

Antonio Borgogna (1822-1906), fondatore del Museo, avvocato e benefattore vercellese, dedicò la sua vita al collezionismo e ai numerosi viaggi in Europa, Medio Oriente e Nord Africa, allestendo una ricchissima casa museo, nel gusto eclettico e di educazione al bello che caratterizzava il collezionismo ottocentesco.

mUSEO “Camillo Leone” – Vercelli

Nato a inizio del XX secolo dal lascito della collezione del notaio vercellese Camillo Leone, il museo ha sede in due palazzi storici: Casa Alciati e il settecentesco Palazzo Langosco, collegati da un edificio di raccordo progettato nel 1939 e in cui è allestita la sezione archeologica, con interessanti reperti romani provenienti dal territorio, tra cui la famosa stele bilingue latinogallica.

Nelle sale di Palazzo Langosco sono invece ordinate le collezioni di arte decorativa: maioliche e vetri delle maggiori fabbriche italiane, oreficerie, mobili, abiti settecenteschi. Tra gli arredi emergono per qualità e rarità il cofanetto del cardinale Guala Bicchieri di manifattura limosina e il Cofanetto della bottega degli Embriaghi.

La biblioteca antica conserva circa 20.000 volumi tra cui manoscritti pergamenacei miniati, cinquecentine e incunaboli. Nell’ala ovest di Palazzo Langosco, la splendida Sala delle Armi raccoglie armi bianche (alabarde, spade, pugnali) e apparati (armature, elmi, speroni, staffe) dall’età medievale all’Ottocento. Concludono il percorso le sale dedicate all’oreficeria popolare del territorio, in cui sono esposti ornamenti per acconciature, bracciali, collane, anelli ed altri raffinati gioielli.

ecomUSEO DELLE Terre d’acqua

Recuperare la tradizione, tramandare una civiltà e una memoria lontane ma ancora fortemente radicate e valorizzare i tratti turistici e storico-culturali della piana vercellese. È un territorio che incuriosisce e affascina con l’incanto delle risaie allagate in primavera e con le peculiarità dell’economia legata alla produzione del riso. L’Ecomuseo delle Terre d’Acqua è un “museo a cielo aperto”: le numerose realtà che lo costituiscono, e che contraddistinguono il territorio e la sua storia, offrono numerosi spunti per la scoperta e la valorizzazione della tradizione locale.

Conservatorio della risicultura – tenuta colombara

La Tenuta Torrone della Colombara ha sede nel cuore della provincia di Vercelli. È l’ambiente più rappresentativo della storia del mondo risicolo: al suo interno, in memoria della tradizione secolare, è stato realizzato il Conservatorio della Risicultura con i laboratori del fabbro, del falegname, del sellaio, del casaro, della sarta, le abitazioni, la scuola, il dormitorio delle mondine.

mUSEO Civico “Ferraris” – livorno Ferraris

Sorto per conservare documenti e oggetti legati alla vita del grande scienziato Galileo Ferraris e del fratello medico Adamo, nel 1997 è stato ampliato e trasformato in un centro culturale con laboratorio didattico e divulgativo, sede di attività ed esperimenti sulle origini dell’elettrotecnica.

mUSEO civico “G.A. Irico” – Trino vERCELLESE

Trino e la sua storia sono i protagonisti del museo intitolato a Gian Andrea Irico, arguto letterato e grande storico settecentesco. Si passa dai primi ritrovamenti preistorici ai fatti del XIX secolo: gli eventi sono approfonditi con pannelli divulgativi e fotografie.