
Un giorno ad Alagna
alagna perla turistica valsesiana
Itinerario di un giorno alla scoperta di Alagna Valsesia, un borgo alpino alle pendici del Monte Rosa dove riscoprire cultura e tradizioni secolari tra natura autentica e panorami mozzafiato.
le pietre gemelle
La strada statale che collega Vercelli alla Valsesia è costellata di incantevoli borghi alpini e, continuando verso nord ovest, proprio l’ultimo che si incontra è Alagna Valsesia.
Si narra che un tempo un grosso sasso, rotolato dal fianco del monte, all’impatto con il fondo della valle si spaccò in due parti uguali che restarono a guardarsi faccia a faccia. Secondo la tradizione, queste sono le “pietre gemelle” che si notano tra la strada statale ed il fiume Sesia a poco meno di metà percorso tra Riva Valdobbia e Alagna e hanno dato il nome alla comunità che fino al 1475 comprendeva l’intero territorio di Riva Valdobbia e Alagna. Dopo un lungo periodo di indipendenza, i due comuni tornano ad unirsi a partire dall’ 1 gennaio 2019. Ed è proprio dall’incantevole località di Riva Valdobbia che parte l’itinerario cittadino. Un consiglio: qualche km prima di entrare a Riva Valdobbia, non perdere l’incredibile panoramica sulla maestosa parete sud-est del Monte Rosa, merita senz’altro uno scatto ricordo!
Al centro di questo grazioso borgo, meravigliosamente incorniciato dai monti valsesiani, sorge l’imponente chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo. Lo sguardo viene subito catturato dal suggestivo affresco dipinto sulla facciata, raffigurante il Giudizio Universale in stile nordico, attribuito generalmente a Melchiorre d’Enrico, fratello minore del più noto Tanzio da Varallo. La chiesa è considerata monumento nazionale non solo per il grandioso affresco in facciata, ma anche per le opere di arte sacra che sono conservate al suo interno, a testimonianza della importante tradizione artistica che ha caratterizzato per secoli la cultura della Valsesia.
Prima di procedere verso Alagna, passeggia tra i vicoli storici di Riva Valdobbia e volgi lo sguardo verso le cime innevate delle Alpi: sarà un’esperienza indimenticabile!


sulle orme della popolazione walser
Alagna Valsesia è un borgo davvero incantevole: passeggiare tra le antiche vie del centro storico alla scoperta della storia di questo luogo è un’emozione senza tempo. Percorrendo la centrale via dei Walser si respira un’atmosfera che profuma di antiche tradizioni, le piccole e pittoresche del borgo sono costellate di tipiche abitazioni delle popolazioni Walser, case costruite in legno e pietra che rendono Alagna un vero e proprio gioiello storico e culturale.
Poco distante, la chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista domina la piazza del centro paese ed il suo campanile svetta sul paesaggio alpino circostante.
L’itinerario prosegue verso le frazioni del paese ricche di testimonianze storiche di grande pregio. Ben due sono infatti i musei che è possibile visitare dedicati alla cultura Walser: uno è situato in frazione Pedemonte e l’altro in frazione Rabernardo.
Il museo Walser di Pedemonte ed il Museo Walser di Rabernardo sono due luoghi meravigliosi dove riscoprire la vita semplice e genuina delle genti valligiane, in un viaggio fuori dal tempo. I musei, allestiti in vere e proprie abitazioni Walser riportate alle caratteristiche originali, conservano oggetti di vita quotidiana e riproducono fedelmente gli ambienti che un tempo erano vissuti nella quotidianità domestica dal popolo walser.
Passeggiare tra le frazioni di Alagna regala sempre scorci unici: balconi fioriti, fontane in pietra, forni del pane, segherie e mulini, un’eredità storica incredibile che è possibile vivere immersi in un panorama unico sul Monte Rosa.


sport e outdoor
Natura incontaminata, suggestivi paesaggi che mozzano il fiato, amene vallate solcate da torrenti cristallini in un silenzio talvolta quasi irreale, località che mantengono i tratti dell’arte, dell’architettura e della tradizione locale: è in questo ambiente unico che Alagna Valsesia accoglie i visitatori.
Alagna è anche e soprattutto sinonimo di sport e outdoor, un vero paradiso per chi ama le vacanze attive all’aria aperta. Il territorio offre molti itinerari trekking e MTB per tutti i livelli che si snodano tra boschi, borghi storici, laghetti di montagna e alpeggi a due passi dal maestoso Massiccio del Monte Rosa. E poi ancora parapendio, sport fluviali, arrampicata e vie ferrate: scopri tutti gli sport estivi da praticare ad Alagna e dintorni!
Durante la stagione invernale, Alagna Valsesia ed il comprensorio Monterosa Ski offrono agli amanti dello sci e del freeride innumerevoli piste adrenaliniche di diversi gradi di difficoltà dove il divertimento è assicurato. Alagna sorge a quota 1.200 m ed è conosciuta in tutto il mondo come Freeride Paradise. Qui lo sciatore capace può intraprendere emozionanti discese su neve intoccata in una cornice mozzafiato.
Una giornata di sport e movimento mette sicuramente appetito e se a volte basta una miaccia, una tipica cialda croccante da farcire dolce o salata, per placare l’acquolina, altre volte invece serve una gustosa polenta concia oppure un buon piatto di risotto alla toma. Alagna saprà regalarti un’esperienza enogastronomica memorabile!


Chiesa di San Michele
Chiesa di San Giovanni Battista
Pedemonte
Rabernardo
Rifugio Pastore
Rifugio Barbaferrero
Come raggiungere ALAGNA
IN AUTOSTRADA
A4 Milano-Torino uscita Agognate o innesto A26 a Biandrate, direzione Gravellona Toce, per Romagnano-Ghemme (da Milano);
uscita Greggio o innesto A26 a Biandrate, direzione Gravellona Toce per Romagnano-Ghemme (da Torino);
A26 Genova-Gravellona Toce, uscita Romagnano-Ghemme
Da Romagnano Sesia seguire la SP 299 per Varallo-Alagna Valsesia
IN BUS
Autolinee giornaliere collegano Varallo con Milano, Torino, Vercelli, Novara, Biella

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Un giorno a Varallo
Varallo capitale storica
e culturale della Valsesia
Itinerario di un giorno alla scoperta di Varallo, un borgo storico che profuma di arte e storia e una delle perle più preziose della Valsesia.
Allea, Ville storiche e Collegiata di San Gaudenzio
L’itinerario cittadino parte, a poca distanza dall’ex stazione ferroviaria di Varallo, dall’allea di Corso Roma, sede di maestose ville ottocentesche che oggi ospitano Enti e Associazioni: Villa Virginia dalla caratteristica torre e con le pareti adornate del marmo artificiale di Rima, Villa Barbara dalle movenze un po’ moresche e Villa Durio, all’interno decorata con stucchi e affreschi. Quasi al termine del viale alberato, sulla sinistra, l’ex convento delle Orsoline guida in Piazza Vittorio Emanuele II.
Lo sguardo è subito catturato dalla Collegiata di San Gaudenzio che sovrasta l’abitato: eretta su un promontorio roccioso, si raggiunge con un’imponente scalinata che conduce allo splendido loggiato da cui si può ammirare da una parte la piazza sottostante con il Teatro Civico e dall’altra, alzando gli occhi al cielo, il Sacro Monte di Varallo.


Palazzo dei Musei, Santa maria delle Grazie E LA FUNIVIA
Proseguendo lungo Via Umberto I e svoltando verso Via Don Maio, antica Contrada dei Nobili, si arriva in Via Calderini dove si trova Palazzo dei Musei, sede della Pinacoteca di Varallo, che racconta la tradizione artistica del territorio nutrita nei secoli dal prestigioso cantiere del Sacro Monte, e del Museo di Storia Naturale Pietro Calderini, che espone collezioni naturalistiche e archeologiche, dove spicca quella egittologica.
Al termine della via si giunge in Piazza Ferrari dove si può ammirare la chiesa di Santa Maria delle Grazie. Voluta da Bernardino Caimi (lo Caimi ideatore del Sacro Monte di Varallo), unisce la semplicità francescana all’architettura gotica con grandi archi che sorreggono il soffitto di travi in legno a vista. Ed è qui che gli occhi si soffermano sulla cosiddetta “Parete Gaudenziana”, una delle più importanti testimonianze del Rinascimento Piemontese: 21 figure affrescate sulla parete divisoria che separa lo spazio aperto ai fedeli da quello anticamente riservato ai religiosi, opera di Gaudenzio Ferrari nel 1513.
Uscendo dalla chiesa, sulla sinistra, non perdere l’occasione di salire sulla funivia più ripida d’Europa che, in 90 secondi, conduce al Sacro Monte. Per i più sportivi, esiste l’alternativa pedonale che richiede soli 20 minuti di salita.


Le contrade storiche
L’ itinerario cittadino prosegue costeggiando la casa dove Gaudenzio Ferrari abita per qualche tempo, prima di addentrarsi nelle contrade storiche, dapprima in Piazza Ravelli (antica Piazza della Tela) e poi in Via Albertoni (già Contrada del Vino), fino a raggiungere Piazza San Carlo, una piccola piazza che profuma di storia con una vista impareggiabile sul Sacro Monte. Qui ha sede la Casa-Museo Cesare Scaglia.
Si riprende poi Via Umberto I sorpassando la Bottega dell’Artigianato e Palazzo Racchetti, oggi sede della Biblioteca Civica Farinone-Centa, per proseguire alla scoperta delle contrade storiche in Via Alberganti (ex Contrada del Burro). Questi stretti vicoli sono l’antico centro cittadino, strade commerciali che presentano ancora oggi traccia dell’antica urbanistica: cortili, portici, affreschi e balconi sapientemente lavorati.


Ponte Antonini, il Mastallone E SOTTORIVA
Poco più avanti, la vista si apre su Ponte Antonini che sovrasta le verdi acque del Mastallone. Una volta attraversato, si entra in Varallo Vecchio: il nucleo originario della cittadina. Superando il ponte sulla destra si nota subito Palazzo Scarognini d’Adda, decorato da stemmi nobiliari e oggi sede del Museo della Pesca e di eventi culturali; sulla sinistra, invece, la chiesa di San Giacomo. Mantenendo la chiesa a destra, si inizia a scendere per la passeggiata “El Raffa” che permette per qualche centinaio di metri di costeggiare il Mastallone e, nella bella stagione, di sedersi e godere di un attimo di pace sulla rinomata Varallo beach.
Attraversando nuovamente il ponte, si giunge su Via Osella, costruita nel 1838 per facilitare l’arrivo dei carri in centro senza dover attraversare le strette contrade storiche. Ecco quindi che si apre poco più avanti Piazza Calderini e, su Via Draghetti si costeggiano le ex Carceri Monumentali per entrare nel quartiere di Sottoriva che conserva intatte le origini medievali. Prendendo poi qualsiasi stradina in salita, dopo pochi passi si risale di nuovo in Piazza Vittorio Emanuele II.


Fuori dal centro
Al di fuori del centro storico, Varallo ospita altri tesori: la cappella della Madonna di Loreto, al bivio con la strada che porta a Civiasco, con stupendi affreschi del Ferrari; la chiesa di San Marco, una delle più antiche della valle e con pregevoli affreschi di Giulio Cesare Luini; il Museo dell’Energia e l’ex Stabilimento Idroterapico, fulcro del turismo d’élite della Belle Époque e oggi sede dell’IPPSAR.
Questo itinerario alla scoperta di Varallo saprà fornirti innumerevoli scorci sul Sacro Monte e sull’architettura d’epoca, un panorama impreziosito dai meravigliosi murales d’autore, parte del WARAL Art Urban Project.


Ville storiche
Collegiata di San Gaudenzio
Palazzo dei Musei
Contrade storiche
Casa – Museo Cesare Scaglia
Bottega dell’artigianato
Contrada del Burro
Ponte Antonini
Museo della Pesca
Varallo Beach
Museo dell’Energia
Chiesa di San Marco
Cappella della Madonna di Loreto
Come raggiungere Varallo
IN AUTOSTRADA
Da Milano: A4 Milano-Torino uscita Agognate o innesto A26 a Biandrate, direzione Gravellona Toce, per Romagnano-Ghemme.
Da Torino: uscita Greggio o innesto A26 a Biandrate, direzione Gravellona Toce per Romagnano-Ghemme.
Da Vercelli: A26 Genova-Gravellona Toce, uscita Romagnano-Ghemme. Da Romagnano Sesia seguire la SP 299 per Varallo-Alagna Valsesia.
IN BUS
Autolinee giornaliere collegano Varallo con Milano, Torino, Vercelli, Novara. Scopri come arrivare a Varallo.

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Un giorno a Gattinara
Gattinara citta’ del vino, terra del riso e del buon vivere
Itinerario di un giorno alla scoperta di Gattinara, cittadina di stampo romanico famosa per le sue eccellenze vitivinicole conosciute in tutto il mondo.
il centro storico di gattinara
Il tour cittadino può comodamente avere inizio dal centro storico, la cui pianta regolare risale alla fondazione del Borgo Franco nel 1242, dove sono conservate tracce delle radici romaniche delineano l’antichità e la rilevanza culturale della città. La storia di Gattinara è fortemente connessa a quella della famiglia degli Arborio di cui faceva parte uno dei più grandi personaggi politici e diplomatici europei del primo Cinquecento: Mercurino Arborio.
La Chiesa di San Pietro è la prima tappa di questo itinerario. Ricostruita nel 1881 con forme neoclassiche su un preesistente edificio romano, San Pietro è uno scorcio tipico di Gattinara. La cupola dell’edifico vanta di essere una tra le prime costruzioni italiane in laterizio armato.
Poco distante si trova il Palazzo di Città, sede attuale del Municipio, che nasce in origine come residenza dei marchesi Arborio Gattinara ed è progettato per mano dell’Architetto gattinarese Delmastro. Di notevole importanza poi Palazzo Arborio, costruito intorno al 1450 e oggi sede dell’Associazione Culturale di Gattinara. Al suo interno sono conservati preziosi affreschi ed è visitabile su prenotazione.


Enoteca regionale e chiese cittadine
Proseguendo l’itinerario nelle vie del centro di Gattinara, si giunge in Piazza Paolotti, che il venerdì ed il sabato ospita i mercati cittadini, e dove si trova l’omonima Villa Paolotti, costruzione di fine Ottocento oggi sede dell’Enoteca Regionale che ospita inoltre una sala conferenze adiacente allo spazio espositivo G’ART. Presso Villa Paolotti è allestito anche l‘Ecomuseo di Gattinara che espone alcuni interessanti oggetti e attrezzi del vivere contadino del passato, regalando una testimonianza storica davvero unica a servizio delle generazioni future. Al suo interno sono stati ricreati tre momenti della vita contadina: l’infanzia, la cucina e la zona che conserva attrezzi e strumenti legati alla vita lavorativa.
L’itinerario cittadino prosegue con la visita alla Chiesa di Santa Marta, costruita nel 1450 e riedificata nel 1844. Un edificio a pianta centrale che oggi ospita numerosi concerti musicali grazie alla buona acustica che caratterizza gli spazi interni.
Nelle vicinanze si trova la Chiesa di San Francesco, eretta sulle rovine della Chiesa di San Giulio, un esempio di architettura del primo Barocco. Al suo interno si può osservare un prezioso altare ligneo intagliato minuziosamente. Proseguendo verso Corso Garibaldi si raggiunge la Chiesa della Madonna del Rosario di forma altrettanto Barocca. Internamente è collocato un altare in marmo nero ed un pregiato trittico attribuito al Giovenone.
Poco distante sorge la Chiesa della Madonna di Rado che, prima del 1242 anno di fondazione del Borgo, era considerata la località più importante della zona. Numerosi i fedeli che qui giungono ad onorare la Madonna Nera, di cui è conservata una statua lignea risalente al XV secolo.


citta’ alta: torre delle castelle, castello di san lorenzo e panchina gigante
Sulla cima di una delle colline più alte della zona, sorge il Castello di San Lorenzo, costruito nel 1187 dal Comune di Vercelli a guardia della valle. Abbandonato intorno al XVII, ad oggi restano solo i ruderi della fortificazione. Intatto è ancora il grande portone d’ingresso, e all’interno delle mura perimetrali, si scorgono i resti del mastio centrale e della chiesa di San Lorenzo. Raggiungibile con una passeggiata semplice ma in salita, il Castello di San Lorenzo è uno dei punti panoramici migliori della zona da cui si gode di una splendida vista sulla città e sulle colline circostanti.
Altro punto panoramico particolarmente apprezzato è il piazzale della Torre delle Castelle che regala un belvedere incantevole sui vigneti di Gattinara e si trova a poca distanza dal centro cittadino, raggiungibile con una passeggiata di 15 minuti o più comodamente in auto. La Torre, ormai simbolo indiscusso della città, risale al XI secolo ed è una vivida testimonianza dell’importante complesso fortificato medievale che cingeva tutta l’area collinare circostante. Il panorama qui è incantevole, soprattutto nelle giornate terse in cui si può ammirare il Monte Rosa incorniciare le colline gattinarensi per uno scorcio davvero unico!
A pochi metri dalla Torre, è d’obbligo ritagliarsi un momento per scattare un originale selfie seduti sulla Panchina Gigante: quella di Gattinara è la numero 35 ed è di colore rosso, come rosso è il vino d’eccellenza che qui si produce.


eccellenze enogastronomiche
Nella zona di Gattinara trova terreno fertile la coltivazione del vitigno di Nebbiolo che da origine al Gattinara D.O.C.G. e al Coste della Sesia D.O.C.G., alcuni tra i vini più apprezzati d’Italia. Vino sontuoso e di variegata ricchezza deve la sua particolarità al Supervulcano che ha determinato una varietà di suoli che conferiscono a questo vino caratteristiche uniche e particolari. Presso Villa Paolotti è ospitata la sede dell’Enoteca Regionale dove si possono trovare i grandi vini dell’Alto Piemonte e diversi prodotti d’eccellenza.
Gattinara si trova inoltre all’interno zona della Baraggia dove si produce la prima ed unica DDP di riso italiano, un’eccellenza riconosciuta dai più grandi chef nazionali e internazionali che rappresenta la massima espressione della grande tradizione risicola del Vercellese: il riso di Baraggia Biellese e Vercellese.
L’itinerario di Gattinara non può però considerarsi completo senza l’aggiunta di una nota sensoriale che comprende la visita ad una cantina locale ed una degustazione delle eccellenze vitivinicole della zona.


Chiesa di San Pietro
Palazzo di Città
Palazzo Arborio
Piazza Paolotti
Villa Paolotti
Ecomuseo
Chiesa di Santa Marta
Chiesa di San Francesco
Chiesa della Madonna del Rosario
Chiesa della Madonna di Rado
Castello di San Lorenzo
Torre delle Castelle
Big Bench
Enoteca regionale
Come raggiungere gattinara
IN AUTOSTRADA
A4 Milano-Torino uscita Agognate o innesto A26 a Biandrate, direzione Gravellona Toce, per Romagnano-Ghemme (da Milano);
uscita Greggio o innesto A26 a Biandrate, direzione Gravellona Toce per Romagnano-Ghemme (da Torino);
A26 Genova-Gravellona Toce, uscita Romagnano-Ghemme
Da Romagnano Sesia seguire la SP 299 per Varallo-Alagna Valsesia
IN BUS
Autolinee giornaliere collegano Gattinara con Milano, Torino, Vercelli, Novara. Scopri come arrivare.

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Un giorno a Vercelli
viaggio tRA ARTE e CULTURA nella capitale europea del riso
Itinerario di un giorno alla scoperta di Vercelli, una delle città più affascinanti del Piemonte, ricca di tesori e capolavori artistici immersa in un panorama unico.
Abbazia di Sant’Andrea, ospedale maggiore e arca
Il tour cittadino non può che partire dal simbolo della città di Vercelli, l’Abbazia di S. Andrea. Edificata fra il 1219 ed il 1227 per volere del cardinale Guala Bicchieri, rappresenta uno splendido esempio di fusione tra lo stile romanico lombardo – emiliano e l’architettura gotica d’oltralpe. Al suo interno, è ospitata una delle più belle sale capitolari d’Italia, e un incantevole chiostro rettangolare con cornici in cotto e pitture dell’inizio del ‘500.
Antistante l’Abbazia si trova il Salone Dugentesco, fondato nel 1224 dallo stesso cardinale, che costituisce il nucleo più antico dell’ ex Ospedale Maggiore, sorto per accogliere i pellegrini che percorrevano la Via Francigena. L’area è stata oggetto negli ultimi anni di una profonda trasformazione che l’ha resa il nuovo polo culturale della città, vista la presenza dell’Università del Piemonte Orientale e delle Biblioteche civiche.
Proseguendo per Via Galileo Ferraris, ubicato all’interno della ex chiesa di San Marco, il polo espositivo ARCA ospita iniziative culturali e mostre di alto livello come le mostre della collezione Guggenheim e la mostra sulla Magna Charta (2019). Sul lato opposto della piazza è situata la chiesa di San Bernardo, sede del santuario diocesano di Maria Salute degli Infermi, importante centro di devozione.


San CRISTOFORO, PIAZZA CAVOUR E l’antico Broletto
L’itinerario prosegue presso la chiesa di San Cristoforo, conosciuta anche come la “Capella Sistina di Vercelli”. Edificata nella prima metà del 1500, vanta splendidi capolavori di Gaudenzio Ferrari, tra cui spicca la pala d’altare della Madonna degli Aranci.
Da qui si raggiunge Piazza Cavour, un tempo conosciuta come Piazza Maggiore, sita nel cuore del centro storico, luogo d’incontro per tutti i vercellesi nonché piazza più importante della città. Dominata dalla poderosa Torre dell’Angelo, è caratterizzata dai portici ad arco acuto di epoca medievale. Al centro della piazza sorge il monumento dedicato a Camillo Benso conte di Cavour, realizzato nel 1854.
A pochi passi da Piazza Cavour si trova l’antico Broletto, originaria sede del Comune dal 1200 al 1800, sede di un’altra piazza molto amata dai vercellesi: Piazza Palazzo Vecchio, o in gergo “Piazza dei Pesci” a ricordare il mercato ittico che una volta qui si teneva. Domina la piazza la Torre Civica, la più antica di Vercelli, a confermare particolarmente calzante l’appellativo di città turrita.


Via foa, CORSO LIBERTà, E MUSEO BORGOGNA
Proseguendo lungo via Foa si incontra la Sinagoga, prima in Italia ad essere costruita in un edificio autonomo, eretta tra il 1875 e il 1878. Continuando lungo la via si trova la chiesa di San Giuliano, arricchita da un’ opera del Lanino e Casa Centoris, famosa per l’eleganza del suo cortile interno, la cui facciata si stile bramantesco è stata recentemente restaurata. Una vera chicca è rappresentata dall’adiacente Volto dei Centori, uno stretto e fotogenico vicolo coperto che sfocia su Corso Libertà, l’arteria più nota della città.
Poco più avanti, nell’omonima piazza, sorge Palazzo Tizzoni, storica dimora di una delle più importanti famiglie ghibelline della Vercelli medievale. Di particolare interesse sono gli affreschi che decorano il Salone all’ingresso, unica opera profana ad ora conosciuta dipinta dall’artista Guglielmo Caccia, detto “Il Moncalvo”. Entrambe le strutture sono visitabili solo durante particolari giornate di valorizzazione del patrimonio artistico.
Proseguendo lungo Corso Libertà, sulla destra, nell’ex complesso del monastero di Santa Chiara, si trova il Museo Archeologico Civico (MAC) nel quale sono esposti reperti provenienti dall’antica città romana di Vercellae. Svoltando a sinistra si incontra il Museo Borgogna, una bellissima casa-museo, che oltre alla ricca collezione di quadri, arredi e oggetti d’arte, ospita la quadreria di pittura rinascimentale vercellese raccolta fin dal XIX secolo dall’Istituto di Belle Arti.


CASTELLO VISCONTEO, MUSEO LEONE E TEATRO CIVICO
Poco più avanti, attraverso piazza San Francesco, si raggiunge il Castello Visconteo, a pianta quadrangolare, edificato a partire dal 1290 e divenuto prima residenza sabauda, poi carcere e, a partire dal 1838 e fino ai giorni nostri, sede del Tribunale e pertanto non visitabile.
Percorrendo via Carducci, con una breve deviazione su via Verdi, caratteristica via ciottolata ricca di botteghe artigianali, è possibile visitare il Museo Leone. Ospitato nella rinascimentale Casa Alciati e nel barocco Palazzo Langosco, espone reperti del Paleolitico, Neolitico ed Età del Bronzo e del ferro e una sala romana che ospita tra le più antiche attestazioni della storia di Vercelli.
Al termine di via Verdi ci si imbatte nel Teatro Civico, costruito nel 1812-14 ed inaugurato il 4 luglio 1815 con l’opera in musica “Evelina”. Ancora oggi, il Teatro Civico, ospita rassegne teatrali sempre diverse.


CATTEDRALE DI SANT’EUSEBIO E MUSEO DEL TESORO DEL DUOMO
Percorrendo via Monte di Pietà si raggiunge piazza D’Angennes, ricca di edifici storici ed importanti a partire dal Palazzo Arcivescovile, proseguendo con il Museo del Tesoro del Duomo, la Cattedrale di Sant’Eusebio e il Seminario Arcivescovile.
Il Palazzo Arcivescovile, edificio rinascimentale di grande valore storico, ospita al pianoterra il Museo del Tesoro del Duomo che raccoglie preziosi reliquari, opere di oreficeria, arredi liturgici e il “Vercelli Book”, famoso codice scritto su pergamena in lingua anglosassone risalente al X secolo.
La Cattedrale di Sant’Eusebio, eretta come basilica cimiteriale a partire dal V secolo poi ricostruita nel 1570, presenta un’imponente facciata barocca. Il Seminario Arcivescovile viene invece fondato nel 1572. La parte più antica è progettata da Filippo Juvarra. Qui ha sede la Biblioteca Agnesiana e Diocesana.


Abbazia di S. Andrea
Costruita fra il 1219 ed il 1227 per volere del cardinale Guala Bicchieri, la Basilica rappresenta uno splendido esempio di fusione tra lo stile romanico lombardo – emiliano e l’architettura gotica d’oltralpe. Al suo interno, è ospitata una delle più belle sale capitolari d’Italia, e un incantevole chiostro rettangolare con cornici in cotto e pitture dell’inizio del ‘500.
Salone dugentesco e Antico Ospedale Maggiore
Antistante la Basilica si trova il Salone Dugentesco, fondato nel 1224 dallo stesso cardinale, che costituisce il nucleo più antico dell’ ex Ospedale Maggiore, sorto per accogliere e prendersi cura dei pellegrini e viandanti che percorrevano la Via Francigena. Pregevoli il portico ad arcate e la sala interna affrescata suddivisa in tre navate, spesso aperti e visitabili in occasioni di mostre ed eventi.
Polo espositivo Arca
Ubicato all’interno della chiesa di San Marco, il polo espositivo ARCA ospita iniziative culturali e mostre di alto livello.
Chiesa di San Bernardo
Sul lato opposto della piazza è situata la chiesa di San Bernardo, sede del santuario diocesano di Maria Salute degli Infermi, importante centro di devozione.
Chiesa di San Paolo
la chiesa di San Paolo, che ospita due tele del Lanino
Chiesa di San Cristoforo
lachiesa di San Cristoforo, edificata nella prima metà del 1500, che vanta splendidi capolavori di Gaudenzio Ferrari tra cui spicca la pala con il titolo diMadonna degli Aranci,e la chiesa di San Lorenzo, una delle più antiche parrocchie di Vercelli
Piazza Cavour
Da qui, passando per via Crispi, si raggiunge Piazza Cavour, un tempo conosciuta come Piazza Maggiore, sita nel cuore del centro storico, luogo d’incontro per tutti i vercellesi nonchè piazza più importante della città. Dominata dalla poderosa Torre dell’Angelo, è caratterizzata dai portici ad arco acuto di epoca medievale. Al centro della piazza sorge il monumento dedicato a Camillo Benso conte di Cavour, realizzato nel 1854.
Antico Broletto
A pochi passi da Piazza Cavour si trova l’antico Broletto, originaria sede del Comune dal 1200 al 1800, sede di un’altra piazza molto amata dai vercellesi: Piazza Palazzo Vecchio, o in gergo “Piazza dei Pesci” a ricordare il mercato ittico che una volta qui si teneva. Domina la piazza la Torre Civica, la più antica di Vercelli, a confermare particolarmente calzante l’appellativo di città turrita.
Sinagoga
la Sinagoga, prima in Italia ad essere costruita in un edificio autonomo, eretta tra il 1875 e il 1878.
Chiesa di San Giuliano
di San Giuliano, arricchita da un’ opera del Lanino,
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Corso libertà
Casa Centoris
Casa Centoris, famosa per l’eleganza del suo cortile interno, la cui facciata si stile bramantesco è stata recentemente restaurata
Palazzo Tizzoni
Palazzo Tizzoni, storica dimora di una delle più importanti famiglie ghibelline della Vercelli medievale. Di particolare interesse sono gli affreschi ch decorano il Salone all’ingresso, unica opera profana ad ora conosciuta dipinta dall’artista Guglielmo Caccia, detto “Il Moncalvo”. Entrambe le strutture sono visitabili solo durante particolari giornate di valorizzazione del patrimonio artistico.
Museo Archeologico
nell’ex complesso del monastero di Santa Chiara, troviamo il Museo Archeologico, MAC nel quale sono esposti reperti provenienti dall’antica città romana di Vercellae. Sv
Museo Borgogna
il Museo Borgogna, seconda pinacoteca del Piemonte. Oltre alla ricca collezione di quadri, arredi e oggetti d’arte, ospita la quadreria di pittura rinascimentale vercellese raccolta fin dal XIX secolo dall’Istituto di Belle Arti.
Chiesa di Sant’Agnese
hiesa goticaSant’Agnese in San Francesco
Castello visconteo
Castello Visconteo, a pianta quadrangolare, edificato a partire dal 1290 e divenuto prima residenza sabauda, poi carcere e, a partire dal 1838 e fino ai giorni nostri, sede del Tribunale e pertanto non visitabile
Museo Leone
l Museo Leone. Ospitato nella rinascimentale Casa Alciati, espone reperti del Paleolitico, Neolitico ed Età del Bronzo e del ferro e una sala romana che ospita tra le più antiche attestazioni della storia di Vercelli.
Teatro Civico
Alla termine di via Verdi ci si imbatte nel Teatro Civico, costruito nel 1812-14 ed inaugurato il 4 luglio 1815 con l’opera in musica “Evelina”. Ancora oggi, il Teatro Civico, ospita rassegne teatrali sempre diverse. Percorrendo via Monte di Pietà si raggiunge piazza D’Angennes, ricca di edifici storici ed importanti a partire dal Palazzo Arcivescovile, proseguendo con il Museo del Tesoro del Duomo, la Cattedrale di Sant’Eusebioe il Seminario Arcivescovile.
Museo del Tesoro del Duomo
Il Palazzo Arcivescovile, edificio rinascimentale di grande valore storico, ospita al pianoterra il Museo del Tesoro del Duomo che raccoglie preziosi reliquari, opere di oreficeria, arredi liturgici e il “Vercelli Book”, famoso codice scritto su pergamena in lingua anglosassone risalente al X secolo. La Cattedrale presenta un’imponente facciata barocca e fu eretta come basilica cimiteriale a partire dal V secolo, poi ricostruita nel 1570. Il Seminario Arcivescovile fu fondato nel 1572. La parte più antica fu progettata da Filippo Juvarra. Qui ha sede la Biblioteca Agnesiana e Diocesana.
Cattedrale di Sant’Eusebio
La Cattedrale presenta un’imponente facciata barocca e fu eretta come basilica cimiteriale a partire dal V secolo, poi ricostruita nel 1570.
Seminario arcivescovile
Il Seminario Arcivescovile fu fondato nel 1572. La parte più antica fu progettata da Filippo Juvarra. Qui ha sede la Biblioteca Agnesiana e Diocesana.
Parco Kennedy
Con una veloce passeggiata attraverso i giardini di Parco Kennedy all’ombra dei suoi possenti alberi, si giunge nuovamente nei pressi della stazione ferroviaria da dove il nostro tour era cominciato.
Come raggiungere Vercelli
IN AUTOSTRADA
Da Milano: A4 Milano-Torino innesto A26 a Biandrate, direzione Alessandria per uscita casello Vercelli Est, poi seguire la strada regionale 143.
Da Torino: A4 Torino-Milano innesto A26 a Santhià, direzione Alessandria per uscita casello Vercelli Ovest, poi seguire la strada regionale 435.
IN TRENO
Vercelli si trova sulla linea ferroviaria Milano-Torino
IN BUS
Autolinee giornaliere collegano Vercelli con Biella, Varallo, Casale Monf.to e Alagna Valsesia. Scopri come arrivare a Vercelli.

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