BORGOSESIA, fraz. Bettole – Monte Fenera

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 769 Bettole – Monte Fenera

Difficoltà: media

durata media: 1 – 2 ORe

quota partenza: 350 mt

quota arrivo: 899 mt

dislivello: 549 mt

Descrizione percorso

Un’agevole mulattiera unisce la vecchia stazione ferroviaria della frazione di Bettole, 350m, con la frazione di Fenera San Giulio, 414m in circa quindici minuti. (Si può arrivare alla frazione di Fenera San Giulio anche in auto, dove al termine della strada troverete un parcheggio).

Qui si intraprende una scalinata di fronte ai parcheggi che attraversa prati coltivati e si inizia a salire, oltrepassando le case della frazione fino a raggiungere l’ampia strada sterrata che, dopo pochi metri, svolta a destra fino a congiungersi con il sentiero che sale nel bosco. Seguendo il sentiero che sale zigzagando, a quota 610m si trova a destra la deviazione per la grotta del Ciutarùn, raggiungibile in poco tempo e protetta da una cancellata.
Procedendo invece sul percorso, dopo poche decine di metri si trova un canalone, il cui superamento richiede attenzione e prudenza, per la possibile caduta di sassi e per la scivolosità del terreno. Alla cima si svolta a sinistra. Da qui si intravede la grotta Ciota Ciara. Sulla destra invece si può arrivare al sottoroccia del Belvedere e poco più avanti, salendo una ripida scaletta metallica si può raggiungere il Rifugio del GASB (Gruppo Archeologico Speleologico di Borgosesia). Nelle vicinanze arriva il sentiero 780 proveniente da Ara: per chi non volesse salire la scaletta metallica, può intraprendere questo sentiero per qualche metro, scendere una scala di legno, continuare per poco dritti e, subito sulla sinitra, salire su un sentiero che porta alle spalle del rifugio.

Ritornando invece sull’itinerario principale, quindi al bivio, si continua sulla sinistra, fiancheggia la parete rocciosa e si giunge alle cavità carsiche: la più rilevante è la Ciota Ciara.

L’itinerario procede con un corto traverso salendo fino al raggiungimento della grotta detta Buco della Bondaccia a quota 690m. Inoltrandosi in una conca carsica e volgendo a destra si risale il fianco boscoso fino ad incrociare con il sentiero 768; lo si segue per pochi metri per poi lasciarlo virando di nuovo a destra e proseguendo fino alla sella che divide le due punte della montagna. Qui coincide anche l’arrivo del sentiero 768 che abbiamo precedentemente incontrato e del 772 che giunge dalla Colma e da Grignasco.

Continuando a mantenere la destra per circa cento metri si raggiunge la croce di pietra ubicata sulla Cima Bastia, 899m, punto culminante del Monte Fenera da cui godere di un panorama a 360° su Borgosesia e gran parte delle Alpi.

Il territorio del monte Fenera entra a far parte del sistema regionale delle aree protette nel 1987 con l’istituzione del Parco Naturale del Monte Fenera e interessa una superficie di 3378 ettari. Il parco prende il nome dal monte omonimo che si erge, possente e solitario, sopra i rilievi della Bassa Valsesia e che, per il suo profilo, è riconoscibile dalla pianura novarese e vercellese.Il monte Fenera, presenta sui versanti occidentali numerose grotte, alcune delle quali sono di notevole interesse archeologico e paleontologico, in quanto hanno rilevato segni unici in Piemonte della presenza dell’uomo di Neanderthal, vissuto in questi luoghi circa a partire da 300.000 anni fa, dell’Orso delle Caverne e del Rinoceronte di Merk.

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