Borghi e città
scopri le bellezze nascoste dei borghi storici
Natura, arte, cultura, sport, enogastronomia, artigianato, tradizioni e curiosità: esplora gli affascinanti borghi della Valsesia e del Vercellese!
dove possiamo
portarti?
Alagna valsesia
Descrizione:
Alle pendici del Monte Rosa sorge il caratteristico paese di Alagna Valsesia, un luogo magico immerso nella natura e nell’atmosfera autentica di un tempo passato. Vieni a scoprire Alagna!
alagna valsesia- im land
Alagna Valsesia sorge ai piedi del massicio del Monte Rosa, a 1.154 metri di altitudine, ed è inserita nell’area del Parco Naturale Alta Valsesia. Anticamente chiamata Im Land, dal dialetto Titzch, trova le sue antiche origini a partire dal 1200 quando alcune comunità di origine tedesca, i Walser, si stanziano sul territorio. Alagna si compone di numerosi villaggi aggregati al centro cittadino e a partire dal 1 gennaio 2019 ha incorporato il comune limitrofo di Riva Valdobbia.
Dal fondovalle, dove è situato il paese, si diramano cinque valli laterali: La Val D’Otro, con i caratteristici villaggi walser perfettamente conservati; la Valle d’Olen, percorsa dall’antica mulattiera che conduce a Gressoney-La-Trinité; la Valle di Bors, che include ricchi alpeggi appartenuti nel Medioevo ai conti di Biandrate; la Valle di Mud, caratterizzata dal profilo del Monte Tagliaferro e percorsa dalla mulattiera che conduce a Rima in Val Sermenza.
un ricco centro storico
Alagna conserva un ricco patrimonio artistico e forti tradizioni che permeano ogni angolo del territorio. La cultura del popolo Walser, tutt’ora sentita e preservata dalle genti che abitano questi luoghi, è valorizzata nell’Ecomuseo e si respira passeggiando per il centro e attraverso le strette vie dei villaggi limitrofi dove è possibile ammirare l’inconfondibile architettura delle case in legno e pietra. In frazione Pedemonte è stato poi allestito il suggestivo Museo Walser dove, in una tipica casa su tre piani del 1628, sono ricostruiti con grande accuratezza gli ambienti di un’antica casa e i suoi ambienti più tradizionali.
Nella centrale Piazza Grober sorge invece la chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista caratterizzata dall’alto campanile a guglia appuntita dai tipici tratti tardogotici.
Poco distante, il Teatro dell’Unione Alagnese, inaugurato il 30 dicembre del 1900, conserva al suo interno le allegorie di Ars e Labor, opere del celebre pittore valsesiano Camillo Verno.
un paradiso per gli sportivi
Il massiccio del Monte Rosa che incornicia splendidamente Alagna e con i suoi 4.634 mt è il secondo monte più alto d’Italia, offre innumerevoli alternative per tutti gli appassionati di outdoor. Nella stagione invernale, Alagna è meta prediletta dagli amanti di sci e freeride che, grazie al Comprensorio Monterosa Ski, possono scoprire 180 km di piste con adrenaliniche discese fino a raggiungere Gressoney e Champoluc in Valle d’Aosta.
In estate, il territorio si trasforma in un paradiso per chi ama lo sport e la natura autentica: trekking, percorsi MTB, arrampicata e parapendio sono solo alcune delle diverse attività che si possono provare ad Alagna.
Panorami mozzafiato ed una grande varietà di flora e fauna si possono ammirare all’interno del Parco Naturale Alta Valsesia, istituito nel 1979 che, presso l’alpe Fum Bitz a 1603 m, ospita un centro di visita, con annesso giardino botanico d’alta quota.
il tetto più alto d’europa
Sulla vetta della Punta Gnifetti, a 4.554 mt, sorge la Capanna Regina Margherita. Inaugurata nell’agosto nel 1893 alla presenza della regina Margherita di Savoia, vanta di essere il rifugio alpino più alto di tutta Europa.
Numerosissimi gli alpinisti che durante la stagione si avventurano all’ascesa della Capanna Regina Margherita. La tradizionale via d’accesso parte da Alagna Valsesia, itinerario lungo il quale nel 1842 si svolse anche la prima salita alla cima da parte del parroco Giovanni Gnifetti.
È però possibile raggiungere la capanna Regina Margherita seguendo diversi itinerari: partendo dalla capanna Giovanni Gnifetti oppure dal vicino rifugio città di Mantova , partendo dal rifugio svizzero Monte Rosa Hütte, oppure dalla capanna Resegotti, in questo caso seguendo la cresta Signal.
A partire dal 1993 si svolge la Monterosa Sky Marathon, una gara di corsa in montagna che parte dal paese di Alagna per arrivare sino alla Capanna Regina Margherita per poi fare ritorno sullo stesso percorso. Una vera sfida per gli sportivi!
come raggiungere Alagna valsesia
IN AUTOSTRADA
A4 Milano-Torino innesto A26 a Biandrate, direzione Gravellona Toce, per Romagnano-Ghemme. Da Romagnano Sesia seguire la SP 299 per Varallo-Alagna Valsesia
A26 Genova-Gravellona Toce, uscita Romagnano-Ghemme.
Da Romagnano Sesia seguire la SP 299 per Varallo-Alagna Valsesia
IN BUS
Autolinee giornaliere collegano Alagna con Varallo e Vercelli
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Loc. Riva Valdobbia
Descrizione:
Unica località valsesiana dalla quale si può godere di una vista integrale del Massiccio del Rosa, Riva Valdobbia offre ai suoi visitatori paesaggi mozzafiato e una storia secolare.
il paese di riva valdobbia
Riva Valdobbia, incastonata tra le montagne valsesiane e situata sulla riva orografica destra del fiume Sesia, è un’interessante località turistica che regala ai visitatori, proprio pochi km prima di entrare in paese, un panorama maestoso della parete sud-est del Monte Rosa.
Piccolo borgo di origini Walser, ospita il Museo etnografico di Rabenardo realizzato dalla famiglia Locca all’interno di una tipica abitazione Walser.
In passato, Alagna Valsesia e Riva Valdobbia erano fuse in un’unica località chiamata “Pietre Gemelle” ed a partire dal 1 gennaio 2019 i due comuni sono tornati ad unirsi.
Riva Valdobbia è circondata da numerose frazioni che regalano scorci di storia e cultura legata al vivere montano: Balma, Boccorio, Buzzo, Cà di Janzo, Cambiaveto, Cà Morca, Cà Piacentino, Cà Verno, Cà Vescovo, Gabbio, Isolello, La Montata, Oro, Peccia, Piana Fuseria, Piane, Rabernardo, Sant’Antonio, Selveglio.
LA CHIESA DI SAN MICHELE
Nella piazza principale di Riva Valdobbia sorge la maestosa Chiesa di San Michele Arcangelo di origini quattrocentesche che costituisce un vero e proprio scrigno di opere d’arte.
Di grande impatto, lo spendido affresco che domina l’intera facciata raffigurante il Giudizio Universale opera del pittore alagnese Melchiorre D’Enrico.
L’ampio interno è ad unica navata contornata da diverse cappelle laterali dipinte e stuccate con decori di pregio. Sulla volta e sulla cupola si possono ammirare affreschi Settecenteschi di Borsetti e Orgiazzi. L’altare marmoreo risale al 1749 mentre il coro ed il pulpito al 1760.
la valle vogna
Da Riva Valdobbia, da cui si gode di uno scenario da cartolina del Monte Rosa, è possibile partire per l’esplorazione della Val Vogna percorrendo la “Via Regia”, un’antica via di comunicazione con la Valle d’Aosta utilizzata da mercati ed emigranti, che attraverso incantevoli frazioni arriva al Colle Valdobbia dove è collocato lo storico Ospizio Sottile, fatto costruire nel 1823 dal canonico Sottile. La Val Vogna particolarmente selvaggia, stretta e incuneata tra le montagne è costellata di splendidi borghi Walser e da numerosi piccoli oratori di grande importanza storica e culturale.
Agli amanti dell’enogastronomia, si consiglia invece di raggiungere l’incontaminata Alpe Maccagno dove viene prodotto l’omonimo formaggio, Toma Maccagno (D.O.P.), uno dei più rinomati di tutta la Valsesia nonchè presidio slow food.
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Mollia
Descrizione:
Situata sulle sponde del fiume Sesia, nel punto in cui la valle si restringe, Mollia è una graziosa località incastonata tra vette panoramiche.
il paese di mollia e le sue frazioni
Il grazioso paese di Mollia vede la sua indipendenza dal paese di Campertogno a partire dal 1722. Si compone di piccoli agglomerati di case che si ergono a ridosso delle montagne.
Dopo una visita alla Parrocchiale di San Giovanni Battista affiancata da un porticato pregevolmente affrescato con le immagini della Via Crucis, da non perdere è l’antico Mulino Fucina, tra i siti più interessanti dell’Ecomuseo della Valsesia, e uno dei pochi esempi ancora visibili di “fabbrica del Seicento”.
Il paese di Mollia conta dieci piccole frazioni immerse nel verde (Curgo, Otra Sesia, Casa Capietto, Piana Toni, Piana Viana, Casacce, Piana Fontana, Molino, Goreto e Grampa) collegate tra loro da piacevoli sentieri che regalano scorci incantevoli. Il giro ad anello delle frazioni di Mollia, un percorso che si sviluppa circondando l’abitato, è il modo ideale per scoprirle tutte.
lum e ribebbe
Per molto tempo i comuni di Riva Valdobbia e Mollia si sono contesi il possesso di Boccorio, dove in antichità sorgevano le fabbriche per la produzione delle Lum (lucerne) e delle Ribebbe, ovvero dei piccoli strumenti musicali similari agli scacciapensieri che venivcano esportati all’estero e costituivano uno dei mercati più redditizi del territorio.
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Campertogno
Descrizione:
Un tempo fra i più popolosi paesi dell’alta valle, Campertogno conserva nel proprio tessuto urbano preziose testimonianze storiche, una maestosa chiesa parrocchiale e antichi palazzi, collocati su entrambe le sponde del Sesia e distribuiti tra le varie frazioni.
CAMPERTOGNO: tra arte e natura
Il paese di Campertogno sorge sulle rive del fiume Sesia, a 815 mt di altezza e conta dieci piccole frazioni: Quare, Villa, Piana, Pianella, Piana Ponte, Tetti, Piediriva, Carata, Otra e Rusa.
A dominare il paese è l’imponente Parrocchiale di San Giacomo Maggiore, una fra le più belle ed antiche chiese della Valsesia, costruita su una precedente chiesa tardo gotica, al cui interno sono custodite opere di gran pregio e preziosi ornamenti di artisti come P. C. Gilardi ed i Fratelli Avondo. La chiesa viene ampliata nel Settecento sotto progetto di Filippo Juvarra.
Nel centro paese è presente il Teatro polifunzionale del primo Novecento che custodisce al suo interno alcuni splendidi dipinti raffiguranti le allegorie della Famiglia e della Patria datati 1933.
Dal paese, che si trova all’imbocco della Valle Artogna, è possibile intraprendere numerose escursioni, tra cui il suggestivo sentiero dell’arte che da Campertogno raggiunge l‘Alpe dell’Argnaccia: un itinerario costellato di antiche cappelle, edicole e oratori.
IL PASSAGGIO DI FRA DOLCINO
” – Or di’ a Fra Dolcin, dunque, che s’armi,
” Tu che forse vedrai il sole in breve
” (S’ello non vuol qui tosto seguitarmi)
” Sì di vivanda, che stretta di neve
” Non rechi la vittoria al Noarese,
” Ch’altrimenti acquistar non saria lieve. -“
Dante Alighieri, nel Canto XXVIII dell’Inferno,fa pronunciare a Maometto un incitamento alla difesa dell’eresia dolciniana.
Nella seconda metà del XIII secolo fa scalpore in Italia il movimento eretico degli Apostolici. A raccoglierne l’eredità è tal Dolcino Tornielli che fonda poi una setta, quella dei Dolciniani.
Perseguitati ovunque e trasformatisi ormai in guerriglieri, Dolcino e i suoi (detti Gazzeri) si ritirano presto sui monti valsesiani, dai quali scendono a valle soltanto per razziare il necessario per vivere. La storia narra di circa 4000 persone che trascorrono ben due inverni sulla Parete Calva fra stenti indescrivibili e frequenti incursioni ai danni degli abitanti delle sottostanti località di Quare di Campertogno, Rassa e Dughera di Piode.
Catturati, processati e messi al rogo a Vercelli il primo di giugno del 1307, Fra Dolcino e i suoi seguaci sono entrati a far parte delle leggende popolari e dello scenario tradizionale delle valli del Sesia.
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Rassa
Descrizione:
Rinomata per la produzione di grappe aromatiche e per la sagra del mirtillo, Rassa è un pittoresco paesino posto alla confluenza dei torrenti Gronda e Sorba, che danno il nome alle due incantevoli valli laterali.
il paese di rassa
L’ambiente suggestivo dato dalla conformazione paesaggistica stretta ed allungata fa del paese di Rassa un borgo caratteristico e ricco di scorci incredibili.
Le valli di Rassa sono state riconosciute come Biotipo di interesse Regionale e nel 2006 il comune è stato inserito nella lista delle Zone a Protezione Speciale.
Nel piccolo borgo, un tempo ricco di fornaci e segherie ad acqua, è possibile visitare presso l’Ecomuseo del legno di Rassa la segheria di Brasei, un meraviglioso esempio di segheria ad acqua ancora funzionante.
Di notevole interesse anche la chiesa parrocchiale di Santa Croce ampliata nel Seicento e finemente affrescata da due artisti del territorio: Orgiazzi ed Avondo.
sport a rassa
Grazie alla conformazione montuosa della zona, il trekking è uno degli sport qui maggiormente praticati. Diversi sentieri, di diversi gradi di difficoltà offrono infinite possibilità agli amanti di questa disciplina. Esempio ne sono l’itinerario di Fra Dolcino che collega Rassa con Trivero oppure il pellegrinaggio Rassa – Oropa.
Si praticano inoltre alpinismo, scialpinismo, arrampicata e MTB: in bicicletta è possibile pedalare immersi in un paesaggio montano unico grazie alla pista ciclabile che collega l’Alpe di Mera alla Val Sorbella e al paese di Rassa.
Grazie alla presenza di torrenti come il Gronda ed il Sorba, è molto comune anche la pratica degli sport fluviali.
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Piode
Descrizione:
Piode è un grazioso borgo montano dove gli amanti della pesca e degli sport fluviali sapranno trovare un vero e proprio angolo angolo di paradiso.
il paese di piode
Sviluppato a cavallo del fiume Sesia, Piode è un piccolo borgo montano che sorge a 752 mt. Il nome deriva dalle le lastre di pietra utilizzate per la copertura dei tetti, chiamate appunto “piode” che venivano ricavate dalle cave di scisto un tempo presenti sul territorio.
Nel centro storico spicca la chiesa parrocchiale dedicata a Santo Stefano. Preziosi sono gli affreschi e le sculture lignee dorate conservate all’interno.
Sulla strada che porta all’Alpe Meggiana, è invece presente un luogo di grande interesse artistico: il Santuario dela Madonna delle Pietre Grosse, il cui nome pare derivi dai grossi massi situati nelle vicinanze. La chiesa è interamente costruita in pietra, sulla facciata del Santuario è affrescata l’immagine di Maria con il bimbo Gesù tra le braccia.
la pesca e gli sport fluviali
Grazie alla sua posizione a cavallo del fiume Sesia, il paese di Piode regala agli appassionati di sport fluviali infinite possibilità outdoor, a cominciare dalla pesca sportiva. In questo tratto, è presente la “Riserva della Piode” un tratto ittico molto ricco che si estende per 7 km tra Campertogno e Pila. Qui si pratica la pesca “a mosca”, un’attività regolamentata dalla Società Valsesiana Pescatori Sportivi, che consiste nell’obbligo di cattura e rilascio con la possibilità di trattenere un solo pesce come trofeo.
In questa zona, si praticano di frequente rafting e kayak mentre il torrente Sorba è lo scenario perfetto per il canyoning.
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Pila
Descrizione:
Citato per la prima volta in un documento risalente il 1217, Pila è uno dei paesi più piccoli della Valsesia dove semplicità, conservazione ed echi di vita passata fanno del territorio un profilo da visitare ed ammirare, con la garanzia di scovare sempre un qualcosa di nuovo da ricordare
il paese di pila
Il suo nome deriverebbe dal latino “pila”, termine utilizzato per indicare le gole di montagna.
Il centro storico è caratterizzato da numerose abitazioni tipiche, costruite in legno e pietra, dotate di loggiati e graziosi camini. Pila conta due frazioni: Filungo inferiore e Micciolo.
Di notevole interesse il ponte medievale che sorge nei pressi del centro e che in passato aveva la funzione di dividere l’impero francese e la Repubblica Cisalpina. La chiesa parrocchiale di San Pietro. la chiesa di sant’Antonio e l’oratorio di Santa Caterina sono luoghi di notevole interesse artistico e culturale contenendo al loro interno diversi affreschi risalenti al tardo Quattrocento e Seicento.
trekking & mtb
Il territorio che circonda il paese di Pila è ricco di sentieri e passeggiate che permettono a chi le percorre di godere di meravigliosi scorci sulla valle.
Il sentiero che collega le piccole frazioni è percorribile tutto l’anno e da la possibilita di procedere verso l’ascensione del Monte Ovago (1.754 m), il Monte Castello (1.806 m) e la Cima dell’Ometto (1.912 m).
Attravarso Pila passa la pista ciclopedonale della Valsesia. Oltre 100 chilometri di percorsi in mezzo alla natura, tra boschi e pascoli, fino ai 3.000 metri di quota sul Monte Rosa.
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Scopello
Descrizione:
Circondato da alte cime e posto al centro di
un’ampia conca dominata dal fiume Sesia,
il borgo di Scopello è da considerarsi tra
i più importanti centri turistici della media valle.
il paese di scopello
Scopello è il luogo ideale per trascorrere una vacanza in famiglia all’insegna delle attività outdoor con un’ottima offerta di strutture ricettive. La località offre in qualsiasi stagione innumerevoli possibilità di praticare attività all’aria aperta: dal trekking agli sport acquatici in estate passando per le ciaspolate e lo sci in inverno.
In antichità si afferma come importante centro di attività estrattiva, qui si lavorano infatti diversi metalli provienti dalle miniere di tutta la Valle. Oggi, l’unica testimonianza del complesso fondiario è rappresentata dall’alta ciminiera situata nella regione Genziana.
La Chiesa parrocchiale viene costruita nel Cinquecento ed è dedicata alla Beata Vergine Maria Assunta. All’interno si possono trovare preziose opere in arte lignee ed un organo Mascioni di inizio Novecento.
l’alpe di mera
Dal paese di Scopello è facilmente raggiungibile a piedi, in seggiovia o in auto, l’Alpe di Mera, meta suggestiva e soleggiata, ideale per trascorrere piacevoli giornate all’aria aperto con una fantastica vista sul Monte Rosa. In estate, a pochi passi dalla stazione di arrivo della seggiovia di Mera, i piccoli esploratori della Valsesia avranno a disposizione un vero e proprio villaggio del divertimento, costruito con strutture in legno. Un parco perfetto per chi cerca gioco, natura e relax in estate, grandioso per chi vuole godersi la montagna in inverno anche senza sciare. Agli amanti dello sci, Alpe di Mera offre piste disegnate su morbidi dorsali adatte a tutti, soprattutto alle famiglie che preferiscono lo sci facile e divertente.
All’Alpe di Mera è inoltre situata la Cappelletta della Madonna della Neve, eretta dai pastori a protezione dell’area dai lupi.
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Scopa
Descrizione:
Ricca di fiere ed eventi tradizionali, Scopa è una località montana testimone di eventi storici singolari come il passaggio dell’eretico Dolcino.
il paese di scopa
Le origini di Scopa sono antiche, ne si trova traccia nei documenti ufficiali a partire dal Medioevo, più precisamente nel GIuramento Cittadino di Vercelli nel 1217. Scopa conta quattro frazioni: Muro, Ramello, Salterana e Scopetta. Quest’ultima è sede dei frequentatissimi Mercatini di Natale che ogni anno richiamano la curiosità di turisti e residenti.
La Chiesa di San Bartolomeo, patrono del paese di Scopa, è una delle più antiche della Valsesia. Matrice e centro battesimale di tutte le chiese dell’Alta Valle mantiene il suo ruolo sino al 1558. All’interno della Chiesa è conservata una cappella di origine Trecentesca dove la leggenda narra che un gruppo di valsesiani si fosse riunito per organizzare la persecuzioe armata di Fra Dolcino, frate accusato di eresia e giustiziato nel 1307. Diverse fonti storiche hanno però smentito questa narrazione.
Camminando per le vie del centro è possibile individuare numerosi lavatoi, simboli di una vita quotidiana passata. Inoltre sono ancora visibili le carceri, l’antico forno e la ghiacciaia. All’ultimo piano della sede comunale è possibile visitare la Mostra Etnografica permanente della comunità di Scopa.
outdoor e sentieri dell’arte
Il paese di Scopa è circondato da diverse cime tra cui si menziona il Monte Ventolaro (1.835 m), il Mombarone (2.043 m) ed i Denti di Gavala (1.676).
Il territorio è ricco di sentieri adatti per tutti i livello di allenamento, tra cui uno degli incantevoli “Sentieri dell’Arte” che collega Scopa a Piani Alti. L’itinerario, percorribile tutto l’anno, è costellato di numerose cappelle ed oratori di prezioso interesse artistico.
Per gli amanti dellla MTB, il tratto di pista ciclabile che collega Scopa a Riva Valdobbia è un must: di facile esecuzione e ricco di scorci mozzafiato, il percorso è anche attrezzato con diversi attrezzi parte di un “percorso vita”.
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Balmuccia
Descrizione:
Nel punto esatto dove le acque del Sesia incontrano le acque del torrente Sermenza, sorge il paese di Balmuccia, caratteristico borgo circondato dalle montagne.
il paese di balmuccia
Il nome Balmuccia deriva dal latino “piccola balma”: è il paese che apre le porte alla Val Sermenza.
Al centro del borgo si trova la Chiesa parrocchiale di Santa Margherita, di costruzione cinquecentesca. Adiacente alla chiesa si può osservare invece la Cappella Ossario, decorata con immagini e suggestivi affreschi.
Nel 1877, la società “Dilettanti filodrammatici di Balmuccia” avvia la costruzione del Teatro Sociale che gode di grande fortuna fino al secondo dopoguerra con rappresentazioni teatrali che vedono sempre più pubblico. Chiuso poi negli anni ’60, la sua funzione viene ripistinata nel 2008, grazie all’interesse della popolazione locale.
il supervulcano della valsesia
Il Supervulcano della Valsesia, collocato in un’area che va dal Comune di Balmuccia a quello di Prato Sesia, era attivo 290 milioni di anni fa. La sua scoperta è stata possibile grazie alle ricerche di alcuni geologi, in particolare Silvano Singoi dell’Università di Trieste e James Quick dell’Università di Dallas.
Le ricerche che si susseguono dagli anni Ottanta, dimostrano che durante il paleozoico in questi territori era presente un supervulcano di 13 chilometri di diametro. Secondo i dati rinvenuti, la sua struttura interna dovrebbe essere ancora intatta e si stima essere collocata a ben 25 chilometri di profondità. A Balmuccia, in particolare, si osserva la parte più profonda del supervulcano.
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Carcoforo
Descrizione:
Eletto nel 1991 “Villaggio ideale d’Italia” dalla rivista Airone, Carcoforo è un incantevole borgo situato in val d’Egua, una piccola valle che si discosta dalla Val Sermenza.
il paese di carcoforo
Incastonato tra cime montuose e splendidamente inserito tra boschi di larici, Carcoforo è un piccolo un borgo ricco di storia e cultura.
L’origine del nome è tedesca e risale agli antichi insediamenti del popolo Walser, di cui restano a testimonianza le architetture caratteristiche in pietra e legno presenti nel centro abitato. Purtroppo diverse costruzioni parte dell’antico patrimonio architettonico vengono spazzate via prima dall’alluvione del 1775 e poi da un incendio nel 1863.
Passeggiando per le vie del paese è possibile ammirare numerose meridiane e piccoli affreschi presenti sulle mura delle abitazioni. Un esempio su tutti è lo splendido affresco realizzato da Eugenio Rappa su Casa Cantore.
La chiesa parrocchiale dedicata a Santa Croce risale al 1635 ed è sita nel centro della piazza circodata da antichi edifici. Custodisce all’internopreziose ed importanti opere d’arte ed elementi d’arredo.
museo naturalistico del parco naturale alta valsesia
Il territorio del comune di Carcoforo è inserito per una parte all’interno del Parco Naturale Alta Valsesia. Il paese è circondato da alte catene montuose che comprendono tra le cime principali il Pizzo Quarazzolo di 2.802 metri e il Pizzo Montevecchio di 2.789 metri.
In frazione Tetto Minocco si trova il Museo Naturalistico del Parco Naturale Alta Valsesia. Si tratta di un’antica abitazione Walser adibita a museo con una parte didattica dove approfondire la cultura locale. Carcoforo è uno dei poli dell’Ecomuseo della Valsesia distribuito in diverse località della valle.
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Rima – Alto Sermenza
Descrizione:
Insediamento Walser ed abitato più alto della Valsesia, Rima è un piccolo villaggio circondato da un magnifico anfiteatro montano ai piedi del monte Tagliaferro.
il paese di rima
Il paese di Rima fa parte dal 2018 del comune di Alto Sermenza insieme a Rimasco. È una piccola località turistica, collocata in una conca verde in cima alla Val Sermenza con buona parte del territorio circostante tutelato dal Parco Naturale Alta Valsesia.
Con i suoi 1.417 metri di altitudine, Rima è il paese più alto della Valsesia e vanta grande importanza sotto il profilo storico e culturale. Questo piccolo borgo incastonato tra le nude rocce delle montagne viene fondata nel XIV dal popolo Walser e le tracce di questo passato sono ancora oggi ben visibili passeggiando per le vie del centro storico.
La chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista eretta nel Seicento conserva preziosi arredi e sculture lignee di notevole importanza e bellezza.
ARTE E CULTURA A RIMA
In quest’area si conserva ancora oggi un’antica arte decorativa che nel XIX secolo ha reso celebri gli abitanti di Rima in tutto il mondo: il marmo artificiale. Partecipando ad uno dei laboratori che si tengono presso il museo del marmo artificiale di Rima, è possibile apprendere i segreti di questa eccellenza artigianale che un tempo veniva tramandata esclusivamente di padre in figlio.
Dopo una visita alla Gipsoteca Pietro della Vedova, che ospita più di duecento opere dell’artista valsesiano, è d’obbligo intraprendere una piacevole escursione nella bellissima conca di Rima seguendo uno dei numerosi itinerari che si snodano all’interno del Parco Naturale Alta Valsesia.
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Rimasco – Alto Sermenza
Descrizione:
Dal 2018 parte del comune di Alto Sermenza nato dall’unione con Rima San Giuseppe, Rimasco è un pittoresco borgo alpino che si affaccia su un lago artificiale.
il paese di rimasco
Rimasco nasce nel 1479 quando si distacca dalla parrocchia di Boccioleto. Questo piccolo borgo si estende sulle rive di un lago artificiale creato a seguito della costruzione di una diga a valle del paese nel 1925, allo scopo di incrementare la produzione di energia elettrica.
Rimasco è molto noto come luogo di villeggiatura e per la tradizionalissima Sagra della Miaccia che qui si svolge ogni anno il 16 agosto. Nei pressi della frazione Dorca si possono ammirare alcune tipiche abitazioni Walser, segno dell’insediamento dei coloni in queste zone a partire dal 1300.
La Chiesa parrocchiale di san Giacomo ha origini antiche ma viene rimaneggiata più volte fino al 1688, in cui assume le forme attuali. All’interno sono conservate numerose opere lignee barocche e affreschi.
sport a rimasco
Diverse sono le attività sportive che si possono praticare nei dintorni di Rimasco. In estate, la ricca rete di sentieri che circonda il paese offre numerose possibilità di escursioni agli amanti del trekking. Per godere di una splendida vista sul paese di Rimasco, si consiglia di raggiungere l’Alpe Vallè Piat con l’itinerario n. 363.
Un’alternativa estiva per tutti è l’adrenalinico fun bob su rotaia inserito all’interno dell’ex impianto sciistico riqualificato di Rimasco. La pista è lunga ben 1,8 km con un dislivello di 220 m ed è l’ideale per trascorrere una giornata all’insegna del divertimento.
In inverno le cime che abbracciano il paese si prestano per ciaspolate ed escursioni di sci alpinismo.
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Rossa
Descrizione:
Posto in una posizione particolarmente favorevole e soleggiata, Rossa è un piccolo borgo montano da cui si può godere di una vista d’eccezione sulla Val Sermenza.
il paese di rossa
Con la sua esposizione a sud, il borgo di Rossa gode di una posizione molto fortunata che lo vede baciato dal sole praticamente tutto l’anno. Unito al comune di Boccioleto sin dai tempi antichi, Rossa ne ottiene l’indipendenza nel Seicento. Lo sviluppo del paese è verticale, con buona parte delle sue attrazioni accessibili attraverso ripide scalinate, e conta sei frazioni: Piana, Rainero, Ca’ dei Bianchi, Salerio, Folecchio e Cerva.
La chiesa parrocchiale dedicata a Maria Vergine Assunta svetta al centro del paese con una torre campanaria di trenta metri risalente al XV secolo e ricostruita poi nell’Ottocento.
Undici sono gli oratori che conservano e contengono numerose opere di artisti del territorio. Lungo il corso del torrente Cavaione sono visibili numerosi mulini del XVII secolo, utilizzati anticamente per la lavorazione delle granaglie.
nicolao sottile
Il paese di Rossa è noto per aver dato i natali al canonico Nicolao Sottile, personalità legata alla costruzione dell’Ospizio che porta il suo nome. La sua opera “Quadro della Valsesia” raccoglie e spiega nel dettaglio le dure condizioni di vita dei valligiani dell’epoca. Diverrà in seguito parroco di Valduggia, ottenendo la nomina a Canonico nel 1793.
Percorrere gli itinerari che circondano il borgo di Rossa significa perdersi nella natura rigogliosa di boschi e pascoli di montagna. Da segnalare, uno degli otto Sentieri dell’Arte della Valsesia che da Rossa, con un giro ad anello di circa 11 km, giunge all’Alpe Sull’Oro alla scoperta di numerose frazioni e caratteristici alpeggi che ospitano ricche testimonianze artistiche.
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Arte e cultura, natura, antiche tradizioni, eccellenze enogastronomiche ed attività outdoor: lasciati conquistare dall’Alta Valsesia!
Boccioleto
Descrizione:
Boccioleto è un comune situato in Valsermenza, la valle laterale alla Valsesia. Bagnato dai torrenti Sermenza e Cavaione è un peculiare paese di montagna, meta ideale per chi vuole conciliare arte e natura, storia e tradizioni locali in quell’atmosfera tipica degli antichi villaggi valsesiani.
il paese di boccioleto
Incastonato tra le montagne della Valsermenza, Boccioleto è un piccolo borgo di antica fondazione. Il comune di Boccioleto, possiede numerose frazioni, tra qui: Oro, Ronchi, Oromezzano, Solivo, Casetti, Piaggiogna, Palancato e Fervento.
A far padrona del borgo, la Chiesa Parrocchiale Pievana, dedicata ai Santi Pietro e Paolo con affreschi, sculture lignee e tele dell’artista boccioletese Ernesto Lancia.
Boccioleto ha dato i natali alla figura del Giacomaccio (Giacomo Preti), che intentò nel 1518 una rivolta popolare contro i varallesi ed al Consiglio Generale della valle.
la torre delle giavine
La Torre delle Giavine, detta anche “Torre di Boccioleto” è una massiccia guglia di gneiss che spicca sopra l’abitato del paese e che ne é diventato negli anni simbolo inconfondibile.
Essa misura, dalla base alla cima, 90 m di altezza ed è vetta ambita da numerosi appassionati di arrampicata sportiva.
La Torre delle Giavine é raggiungibile dalla frazione S.Marco e dalla frazione Ronchi seguendo l’itinerario n. 386.
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Rimella
Descrizione:
Fondata nel XIII secolo, Rimella si trova in Val Mastallone ed è insieme ad Alagna una delle più antiche colonie Walser della Valsesia.
Il paese di rimella
Il borgo, situato alla testa di una stretta valle che si distacca dalla Val Mastallone, si compone di numerose frazioni disposte a terrazza lungo le pendici della montagna. Il paesaggio circostante presenta caratteristiche morfologiche tipiche dell’erosione dei ghiacci e delle acque. Da qui si gode un panorama incredibile sulle valli Ossolane e sui laghi d’Orta e Maggiore.
La chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo, di imponenti dimensioni e costruita verso la metà del Settecento, si trova nel centro del paese e vanta di essere uno degli edifici religiosi più rilevanti di tutto il territorio valsesiano.
Rimella è meta gettonata per gli amanti del trekking, dal paese infatti partono diversi itinerari escursionistici che permettono di scoprire al meglio il Parco Naturale Alta Valsesia di cui il comune è parte.
musei da non perdere
Rimella presenta una forte identità culturale che deriva dalle sue origini walser. ll paese viene infatti fondato dal popolo walser nel XIII secolo e conserva tuttora la lingua locale di origine tedesca, il Tittschu.
In frazione Sella, si trova il Museo Walser dove è possibile approfondire gli usi e i costumi del popolo germanico. Nelle vicinanze della chiesa Parrocchiale si trova invece l’interessante Museo Antropologico Giovanni Battista Filippa, allestito nel corso dell’Ottocento all’interno di una antica casa risalente al 1415. All’interno sono conservati animali, minerali e libri storici che documentano i costumi della gente della valle.
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Fobello
Descrizione:
Conosciuta per aver dato i natali a Vincenzo Lancia, fondatore dell’omonima casa automobilistica, Fobello è un pittoresco borgo situato nel Parco Naturale Alta Valsesia.
Il paese di fobello
Fobello è un caratteristico borgo valsesiano ricco di storia e cultura, sorge a 880 m in Alta Val Mastallone. Insignito della bandiera arancione del Touring club Italiano, si compone di ben 23 frazioni. Per la bellezza e la ricchezza dei suoi boschi, la zona viene chiamata “Conca di Smeraldo” ed è inserita nel Parco Naturale dell’Alta Valsesia.
Sul territorio si possono ammirare alcune stupende ville signorili come villa Musy, villa Lancia e villa Lanza, testimonianze del turismo d’élite che nel secolo scorso ha trasformato il borgo di Fobello in un rinomato centro di villeggiatura.
La chiesa Parrocchiale è dedicata a San Giacomo e viene eretta nel 1545. Distrutta in due occasioni dalle esondazioni del fiume Mastallone, viene poi ricostruita nel 1931.
Musei a fobello
Il paese di Fobello ospita diversi e interessanti Musei. Il Museo del Puncetto Valsesiano, l’antica trina ornamentale tipica della Valle, dove si può ammirare un’ampia esposizione di pizzi, abiti, oggetti inerenti alla storia del Costume di Fobello; la Mostra permanente “Vincenzo Lancia”, intitolata al fondatore dell’omonima casa automobilistica torinese che raccoglie documenti, fotografie, giornali ed oggetti che ripercorrono la vita dell’illustre fobellese e della Lancia; il Museo Carestia-Tirozzo che raccoglie una vasta collezione dell’Erbario appartenuto all’Abate Carestia, uno dei maggiori botanici italiani, originario di Riva Valdobbia.
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Cervatto
Descrizione:
Meta vacanziera della borghesia piemontese e lombarda ottocentesca, Cervatto è un incantevole borgo immerso nel verde della Val Mastallone.
Il paese di cervatto
Situato a 1044 metri di altitudine, Cervatto è un piccolo centro turistico dalla posizione panoramica privilegiata che domina la Val Mastallone e la Valle Cervo. Nel 1738 la parrocchia di Cervatto si separa da quella di Fobello e circa un secolo dopo come comune. Cervatto oggi conta sette graziose frazioni: Cadvilli, Cadiano, Giavina, Orlino, Oro Negro e Tamponaccio.
Poco distante centro paese, che si raccoglie tutto intorno alla piazzetta principale, si erge la villa detta “Il Castello” costruita intorno alla fine dell’Ottocento per volere della famiglia Montaldo.
A Cervatto si può praticare escursionismo durante tutto l’anno e uno degli itinerari più affascinanti è sicuramente il Sentiero dell’Arte che porta alla Madonna del Balmone, costellato di oratori e cappelle.
La chiesa parrocchiale di san rocco
Eretta nel 1738, la chiesa Parrocchiale di San Rocco conserva al suo interno preziose opere artistiche prodotte da diversi artisti valsesiani tra cui una magnifica tela di Giuseppe De Dominici raffigurante la morte di San Giuseppe.
Seguendo il percorso sul retro della chiesa si possono osservare le cappelle della Via Crucis dipinte meticolosamente a partire dal 1775 da Giovanni Battista Peracino di Cellio e che conducono all’Oratorio di San Giovanni Battista.
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Cravagliana
Descrizione:
Situato in Val Mastallone, Cravagliana è un tipico borgo montano che cela origini molto antiche.
Il paese di cravagliana
Il nome deriva dal latino ed indica le crepe rocciose che caratterizzano il territorio adiacente al paese. Il comune di Cravagliana conta numerose frazioni: Casone, Giavinali, Canera, Molino, Nosuggio, Grassura, Pianaronda, Roncaccio, Sassello sup. ed inf., Ordovago, Meula, Ferrera, Saliceto, Voi, Gula, Dietro la Sella, Valbella sup. ed inf., Brugaro, Brugarolo, Selva, Bocciolaro e Colla.
La chiesa Parrocchiale è dedicata a santa Maria Assunta e santo Stefano ed è la chiesa più antica della zona, come riportato da diversi studi che la citano già a partire dal XIII secolo. Esternamente è affrescata da un grande dipinto raffigurante San Cristoforo ed all’interno si trovano numerose opere in legno intagliato risalenti al XVII secolo.
Di notevole interesse artistico è il Santuario del Tizzone che può essere raggiunto tramite una mulattiera ed è immerso nella splendida natura di un bosco di castagni.
un borgo di curiositA’
Il paese di Cravagliana è noto per aver dato i natali a Giovanni Battista Lorenzo Bogino (1701 – 1784) che fu politico e Ministro per gli Affari alla corte di Carlo Emanuele III ed a Giacomo Ginotti (1845 – 1897), importante scultore valsesiano conosciuto nelle più note corti italiane ed europee dell’epoca.
Nel Settecento era molto sviluppato un circuito di miniere per la lavorazione del ferro che viene sfruttato sino agli inizi del Novecento.
Il borgo di Cravagliana, con le sue numerose frazioni che si estendono fino agli alpeggi superiori, è per estensione tra i più ampi della Valsesia.
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Varallo
Descrizione:
Antichi palazzi, musei e chiese che rappresentano veri e propri scrigni d’arte, un grazioso centro storico caratterizzato da tradizionali contrade e un magnifico Sacro Monte – Patrimonio Unesco: vieni a scoprire Varallo!
SACRO MONTE – Patrimonio unesco
Varallo è sede del più antico (1491) Sacro Monte dell’Italia settentrionale e patrimonio UNESCO dal 2003. Ideato e voluto dal francescano milanese Bernardino Caimi come ricreazione dei luoghi santi di Palestina, è composto da 44 cappelle affrescate e da una Basilica, meravigliosamente immerse nel verde di un parco naturale. Il percorso di visita si snoda lungo vie e piazzette, arricchite da cappelle con oltre 4.000 figure affrescate e circa 800 statue raffiguranti scene evangeliche realizzate artisti e artigiani locali come Gaudenzio Ferrari, Giovanni d’Enrico, Antonio d’Enrico (il Tanzio o Tanzio da Varallo), il Tabacchetti e Francesco Mazzucchetti (il Morazzone).
Gaudenzio ferrari, waral art e le contrade del centro storico
Quando si ammirano i capolavori artistici di Varallo, non si può non citare Gaudenzio Ferrari. Le opere dell’artista e dei suoi allievi si trovano nelle chiese della città, al Sacro Monte e nella Pinacoteca di Varallo. Anche l’arte contemporanea ha trovato spazio a Varallo grazie al WARAL Art Urban Project che ha arricchito il centro cittadino di murales d’autore in un ideale dialogo con la ricca tradizione culturale del luogo. Una tradizione che si può ammirare nelle contrade storiche che compongono l’antico nucleo cittadino caratterizzato da stretti vicoli sui quali si aprono scorci di architettura con botteghe, loggiati, cortili e antiche dimore storiche.
Artigianato, enogastronomia e sport
La Bottega dell’Artigianato è il luogo che raccoglie i manufatti tipici della Valsesia: dal puncetto, un pizzo unico nel suo genere, agli scapin, tipiche pantofole valligiane fino ad arrivare all’intaglio del legno e alla lavorazione della pietra ollare. La gastronomia tipica nasce dall’incontro di gusti e sapori dei territori circostanti: il riso della bassa vercellese, il vino delle terre del Gattinara e i prodotti caseari della Valsesia, tra cui spiccano i deliziosi formaggi d’alpeggio. Gli amanti dell’outdoor troveranno nei dintorni di Varallo terreno fertile per vivere le proprie passioni: dal trekking alla MTB fino ad arrivare ad attività più adrenaliniche come gli sport fluviali e l’arrampicata.
come raggiungere varallo
IN AUTOSTRADA
A4 Milano-Torino innesto A26 a Biandrate, direzione Gravellona Toce, per Romagnano-Ghemme. Da Romagnano Sesia seguire la SP 299 per Varallo-Alagna Valsesia
A26 Genova-Gravellona Toce, uscita Romagnano-Ghemme.
Da Romagnano Sesia seguire la SP 299 per Varallo-Alagna Valsesia
IN BUS
Autolinee giornaliere collegano Varallo con Milano, Torino, Vercelli, Novara, Biella
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Civiasco
Descrizione:
Il borgo di Civiasco, situato lungo il cammino di San Carlo, è attraversato sin dai tempi antichi da pellegrini e viandanti diretti da Orta a Varallo attraverso il Passo della Colma.
Il paese di civiasco
Posto in una posizione porticolarmente favorevole poichè spesso soleggiata, Civiasco divide la Valsesia dalla valle del lago d’Orta e conta tre frazioni: Piandellavalle, Campolungo e Machetto.
Il piccolo borgo, dopo essere stato distrutto quasi in toto da un incendio nel 1779, è stato ricostruito optando per una rivisitazione dell’estetica che ha visto adottare esempi di architettura ispano-moresca perfettamente integrata con il tessuto cittadino tradizionale. I numerosi emigranti del Settecento fecero infatti fortuna nella penisola Iberica ed una volta tornati in patria portarono con sè lo stile architettonico nuovo e spinsero il paese verso un grande sviluppo edilizio.
Nel centro paese troviamo il Museo Civico Ercole Durio che deve il nome al suo benefattore e collezionista ottocentesco. All’interno del museo si possono osservare numerosi manufatti, armi, arredi ed un fantastico esemplare di abito tradizionale antico. Nelle vicinanze si trova inoltre la Biblioteca comunale fornita di più di 1.200 volumi.
La chiesa Parrocchiale è dedicata a San Gottardo e risale al XVII secolo. Nell’oratorio di San Rocco, situato alle porte del paese, è invece custodito un elegante altare marmoreo settecentesco.
la ferrata falconera
Realizzata da alpinisti e soccorso alpino di Varallo in collaborazione con le Guide Alpine di Alagna, la Ferrata della Falconera è un’attrazione imperdibile per gli amanti dell’arrampicata sportiva.
E’ composta da due percorsi: il Partusacc, un percorso ad anello verso il Monte tovo, e il Falconera, più impegnativo e segnalato da Civiasco con sentiero 636.
La Ferrata Falconera offre a chi la intraprende una bellissima vista su tutta la valle sottostante e può vantare un primato d’eccezione, è stata infatti la prima ferrata europea a prevedere un apparato di luci: a inizio 2020 è stata inaugurata l’illuminazione notturna, caratteristica che la rende ora unica nel contesto italiano.
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Quarona
Descrizione:
La cittadina di Quarona, di antichissima origine, si sviluppa a cavallo del fiume Sesia lungo un’area pianeggiante adagiata sulla sponda sinistra del fiume mentre sul lato destro risale sulle montagne verso gli alpeggi.
Il paese di quarona
Il toponimo Quarona indirizza verso una probabile discendenza preromana ed il paese è ricco di chiese e monumenti che ne testimoniano l’antica storia.
Nel 1807 il paese viene diviso in diverse frazioni: Vico, Duomo, Cavaglia sotto, Morondo di Cavaglia, Valmaggiore sopra e sotto e Doccio.
Tra le attrazioni più importanti si trovano la chiesa di San Giovanni al Monte, una delle più antiche di tutta la Valsesia, raggiungibile attraverso una mulattiera lungo la quale si possono ammirare alcune cappellette votive. Questo splendido percorso devozionale la collega poi al Santuario della Beata Panacea al Monte, leggenda e culto cittadino. Un secondo Santuario dedicato a Panacea è la Chiesa della Beata al Piano, nel centro di Quarona.
La chiesa Parrocchiale di Sant’Antonio Abate del XVII secolo è anche’essa collocata nel centro cittadino e internamente conserva numerose opere derivanti dalla scuola Gaudenziana.
Il paese, verso le fine dell’Ottocento, vede sorgere diverse aziende dedite alla lavorazione della lana e dei metalli, Quarona è tuttora rinomata a livello internazionale per la produzione tessile.
IL VENERDì SANTO DI QUARONA
A partire dagli anni ’80 presso il Comune di Quarona nel giorno del venerdì Santo viene rappresentata la Via Crucis, una vera e propria rievocazione della Passione di Cristo. La rappresentazione Sacra del Venerdì Santo di Quarona è un unicum nella provincia di Vercelli, nasce nel 1982 per raccogliere sempre più consensi ogni anno sino a diventare uno degli eventi più partecipati in valle.
Le scene rappresentate, un tempo itineranti in città, a partire dal 2019 si svolgono presso la Piazza Silvio Pellico per poi risalire verso la zona che circonda la chiesa di San Giovanni al Monte.
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Cellio con Breia
Descrizione:
Cellio con Breia nasce dall’unione dei due comuni omonimi nel 2018. Circondato da splendide montagne e boschi, regala panorami mozzafiato e numerosi percorsi per gli amanti degli sport all’aria aperta.
Il paese di cellio con breia
Un paese tipicamente contadino, circondato da splendidi boschi e con una vista sublime sulle montagne e sul Lago d’Orta, ma anche ricco di storia e di cultura tipicamente valligiana. Sia il paese che le sue caratteristiche frazioni, definite “le frazioni del sole” di cui Cellio è la maggiore, conservano case di architettura tradizionale, antichi mulini e torchi.
La particolarità di Cellio con Breia è la chiesa parrocchiale di San Lorenzo, affiancata dalla torre campanaria più alta della Valsesia (56 metri). Al suo interno la chiesa conserva numerose opere d’arte, tra cui tele realizzate da Tanzio e dal maestro Lorenzo Peracino. Tra gli edifici più interessanti da segnalare è l’Oratorio di San Giacomo, in località Bosco, posizionato su antiche vie di transito immerse nei boschi. Splendidamente affrescata dal Peracino è anche la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista di Breia.
Ogni frazione di Cellio ha un proprio oratorio o chiesa, questi piccoli gioielli d’arte rendono il paese ricco di fascino e cultura.
outdoor e natura
Il territorio che circonda il paese di Cellio con Breia, caratterizzato da ricchi boschi e zone panoramiche, è ricco di percorsi per gli appassionati di trekking e MTB.
Un esempio è la piacevole passeggiata immersi nel bosco di castagni che raggiunge il Monte San Grato, oppure la più impegnativa camminata che porta al Monte Briasco (1.185m) da cui si può godere di uno splendido panorama che affaccia da un lato sul Monte Rosa e dall’altro sul Lago d’Orta.
Agli appassionati di itinerari in MTB, Cellio saprà regalare scorci indimenticabili lungo la ciclabile che include Varallo – Civiasco – Breia – Cellio – Valduggia, oppure, salendo verso il Monte Briasco, saprà divertire con splendidi sentieri immersi nella natura rigogliosa che circonda il paese.
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Borgosesia
Descrizione:
Principale centro economico della Valsesia ed importante crocevia commerciale, Borgosesia è un popoloso comune situato ai piedi del Monte Fenera.
il paese di borgosesia
Molte sono le testimonianze del ricco passato storico ed artistico di Borgosesia, ne sono un esempio la Parrocchiale dedicata ai SS. Pietro e Paolo che custodisce al suo interno opere di Bernardino Lanino e Tanzio da Varallo ed il Santuario di Sant’Anna di Montrigone, posto sulla sommità di una collina e da considerarsi a tutti gli effetti un Sacro Monte. Una passeggiata tra le animate vie e piazze del centro storico che ha mantenuto i tratti dell’antico borgo è poi d’obbligo, seguita da una sosta nel tranquillo Parco Magni che si affaccia sulla sponda sinistra del fiume Sesia.
Merita senz’altro una visita il Museo di Archeologia e Paleontologia Carlo Conti, che espone alcuni tra i più interessanti reperti preistorici ritrovati nelle grotte del Monte Fenera raggiungibile peraltro a piedi da Borgosesia attraverso piacevoli escursioni.
MErcu Scurot e carnevale
La tradizione carnevalesca di Borgosesia è tra le più antiche della Valsesia. Le maschere tradizionali sono il Peru Magunella e la Gin Fiammàa. Con la cerminonia della Busecca, che si tiene nella piazza principale della cittadina, si da il via alle danze del periodo carnevalesco. Magunopoli, il nome che prende Borgosesia durante il carnevale, si anima così di eventi e manifestazioni della tradizione autoctona.
Il Mercu Scurot è il vero tratto distintivo del carnevale di Borgosesia, una manifestazione trasgressiva nonchè unica in Europa. Mentre tutti gli altri carnevali terminano con il Martedì grasso, il carnevale borgosesiano si conclude nel primo giorno di Quaresima, per inscenare con un lungo corteo una sorta di funerale del carnevale stesso. Secondo la tradizione, questo evento nasce proprio durante il primo Carnevale ufficiale del 1854. Qui si adotta anche la divisa ufficiale della celebrazione: frak, cilindro e papillon (in passato utilizzata durante i cortei funebri) completata dal cassù, un mestolo di legno utilizzato per bere il vino distribuito lungo le vie della cittadina.
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Arte e cultura, natura, antiche tradizioni, eccellenze enogastronomiche ed attività outdoor: lasciati conquistare dalla Valsesia!
Valduggia
Descrizione:
Conosciuta per aver dato i natali a Gaudenzio Ferrari, il più importante pittore rinascimentale piemontese, Valduggia è una graziosa cittadina collocata a ridosso del Parco naturale del Monte Fenera.
il paese di valduggia
Sin dai tempi antichi, il paese di Valduggia è un importante centro industriale e due sono le realtà che ne tengono alto il nome: l’antichissima Fonderia Mazzola, specializzata nella produzione di campane in bronzo e la cui attività risale agli inizi del 1400, e la più recente Maglieria Ragno, la cui storia inizia invece nel 1879.
Facilmente collegato al lago d’Orta attraverso la strada della Cremosina, il paese di Valduggia ha sempre rappresentato un’importante via di scambio.
Nel centro del paese è presente il Palazzo Pretorio, oggi sede del Comune, un esempio eloquente di architettura valduggese del XV secolo. La chiesa Parrocchiale è dedicata a San Giorgio e conserva all’interno preziosi affreschi ed un trittico proveniente dalla Scuola Gaudenziana. Nei pressi della chiesa sorge l’ossario. La Piazza dove si affacciano il Palazzo Comunale e la Parrocchiale è dedicata a Gaudenzio Ferrari che, secondo attendibili fonti storiche, sarebbe nato proprio a Valduggia. Nella Cappella di San Rocco inoltre si possono ammirare alcuni affreschi probabilmente del Ferrari, realizzati come ex voto per ringraziare san Carlo della protezione dall’epidemia di peste da cui si erano salvati sia lui che la sua intera famiglia.
trekking a valduggia
Dal paese di Valduggia, percorrendo strade secondarie poco battute e sentieri che attraversano splendidi boschi di faggi e castagni, è possibile raggiungere vere e proprie oasi di pace e tranquillità immerse in un natura rigogliosa.
Tra le escursioni più belle della zona, si consiglia il sentiero dei taragn che da Valduggia raggiunge l’antico nucleo abitativo di Sorzano. Lungo il sentiero si possono ammirare alcuni degli ultimi esemplari di taragn, antiche abitazioni contadine con il tetto in paglia di segale e la base di tronchi di castagno, tipici della bassa Valsesia fino al secolo scorso.
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Postua
Descrizione:
Situato tra la Valsesia e la Valsessera e immerso tra i boschi e le limpide acque del torrente Strona, Postua è un grazioso comune conosciuto anche come “paese dei Presepi”.
il paese di postua
Lambito dalle limpide acque del torrente Strona e circondato dai boschi di faggi e castagni della selvaggia Valle Strona, Postua è un incantevole borgo di bassa montagna che accoglie i visitatori in una rilassante oasi verde dalla ricca tradizione storica e culturale.
La storia di Postua trae origine dalle grandi ondate migratorie dei suoi abitanti che in particolare nell’Ottocento si spostano verso la Francia e la Svizzera. Ancora oggi la presenza francese in paese è molto sentita: la comunità ha tenuto saldo il vivo legame con le famiglie postuesi all’estero e ogni anno a Postua si tiene il tradizionale Raduno Postuese organizzato dagli eredi delle famiglie di emigranti. In estate sono molte le famiglie straniere che amano trascorrere qui i momenti di vacanza.
Il Comune si divide principalmente nelle frazioni di Roncole, Barinciano, Chiesa, Riva, Fucine e Naulina, tutte costellate di chiese e oratori di no0tevole interesse artistico. Da segnalare il Santuario dell’Addolorata, uno dei luoghi più conosciuti e apprezzati di Postua.
i presepi di natale
Durante il periodo natalizio il paese di Postua si guadagna l’appellativo di “paese dei Presepi”. Questa tradizione, nata nel 1984, richiama numerosi turisti ed abitanti del luogo che si recano a scoprire per le vie del borgo i numerosi allestimenti.
I presepi vengono preparati dai residenti ed inseriti nei luoghi più suggestivi della zona: tra le viette strette dei centri storici, sulle finestre delle case antiche, nei giardini, all’interno di chiese e cappelle, cercando sempre negli angoli più nascosti e pittoreschi di ogni frazione.
Una curiosità: ad oggi Postua è il paese italiano con il maggior numero di presepi per abitante.
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Guardabosone
Descrizione:
Adagiata sulle verdi colline tra Valsessera e Valsesia, Guardabosone è una graziosa località in cui è ancora possibile respirare antiche atmosfere medievali.
Il paese di guardabosone
L’abitato, fondato intorno all’anno 1000, è riuscito a conservare l’architettura tipica del tempo grazie ad una sapiente opera di recupero. Mura, cortili a corte chiusa, antichi edifici e vicoli tortuosi tortuose che rendono davvero piacevole passeggiare per il nucleo medievale del paese.
La chiesa Parrocchiale è dedicata a Sant’Agata ed ottiene ufficialmente l’autonomia parrocchiale nel 1626, quando si stacca da quella di Crevacuore. Di notevole importanza è la meridiana del Mazzietti, situata sulla parete nord della chiesa e realizzata nel 1880 da Pietro Mazzietti. La meridiana si presenta come un doppio orologio, dove la parte superiore è un orologio che segna le ore secondo i canoni diffusi nell’Ottocento, mentre la parte inferiore è una meridiana che segna il mezzogiorno vero e il mezzogiorno medio del meridiano di Roma.
Una curiosità: Guardabosone è il comune più piccolo della provincia di Vercelli per superficie territoriale.
paese museo vivo
Oltre all’architettura, ciò che sorprende del piccolo borgo è la presenza di numerosi interessanti musei che hanno portato Guardabosone a guadagnarsi l’appellativo di paese-museo vivo.
Tra i Musei da visitare si contano il Museo degli antichi mestieri, allestito in una casa contadina; il Museo di Scienze Naturali che raccoglie numerosi fossili, minerali ed esemplari di animali imbalsamati; il Museo d’Arte Sacra ed un bellissimo orto botanico.
Dall’Oratorio dei Torni parte anche un sentiero che conduce alla chiesa della Madonna di Loreto, situata in posizione panoramica sul colle di Luppia. Visitare il borgo medievale antico di Guardabosone è un ottimo modo per trascorrere una giornata all’insegna dell’arte, della natura e delle tradizioni.
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Serravalle Sesia
Descrizione:
Posta in una conca poco a valle dalla confluenza tra i fiumi Sessera e Sesia, Serravalle Sesia è una piccola località situata in un’area di antichissimo insediamento alle porte della Valsesia.
Il paese di serravalle sesia
Posto un territorio prettamente pianeggiante sulla sponda destra del fiume Sesia, Serravalle Sesia conta tre frazioni: Bornate, Piane Sesia e Vintebbio. Dapprima comuni autonomi, sono poi incorporati sotto Serravalle Sesia a partire dal 1927.
Il fiume Sesia ha sempre svolto una funzione primaria per l’economia della zona dato che l’energia ricavata dalle sue acque alimenta l‘industria cartaria per ben 400 anni.
Serravalle vanta numerosi siti religiosi tra i più interessanti della bassa Valsesia. Due fra tutti: la Pieve di Santa Maria di Naula, di origine Longobarda, considerato il più antico edificio di culto cristiano della Valsesia e l’imponente Santuario di Sant’Euseo risalente all’XI secolo e meta di antichi pellegrinaggi a partire dal XV secolo.
una passeggiata tra i castelli
Uno dei luoghi più affascinanti dove ammirare la piana risicola incorniciata dalle Alpi è il Castello di Vintebbio che da oltre mille anni riposa in cima ad un’altura, quasi a far da sentinella a tutta la valle. Ad oggi possiamo ammirare ciò che resta della torre e delle delle mura perimetrali magnificamente inserite nel verde circostante: uno scorcio che nelle giornate uggiose di primavera quasi evoca ricordi di Scozia. Da qui si gode una vista a 360° sui borghi ciscostanti, sul fiume Sesia e sul Monte Fenera.
Nella zona più alta del paese sorge il Castello di Serravalle, di architettura neogotica ed eretto nell’Ottocento. Oggi il Castello è sede di una collezione d’arte antica.
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Lozzolo
Descrizione:
Situato ai piedi di incantevoli colline, Lozzolo è un grazioso borgo agricolo dove si producono alcuni pregiati vini come il Bramaterra DOC e il Coste della Sesia DOC.
il paese di lozzolo
L’antico borgo di Lozzolo è insieme a Roasio il luogo di produzione di alcuni vini pregiati: Bramaterra DOC e Coste della Sesia DOC.
Il grazioso centro abitato è dominato dall’antico castello del XIII secolo e dalla Chiesa di San Giorgio, eretta nella prima metà del Quattrocento. Poco fuori dall’abitato si trova il Santuario della Madonna dell’Annunziata ricco di affreschi e immerso nel verde.
Il paese è collegato attraverso numerosi sentieri, percorribili a piedi o in bicicletta, con i comuni limitrofi. Da non perdere la “Via della luce”, un percorso che si snoda tra Lozzolo a Gattinara in grado di regalare splendidi scorci panoramici su boschi e vigneti.
il Nebbiolo
La straordinaria vocazione delle colline di Gattinara, Lozzolo e Roasio per il nebbiolo è dovuta principalmente a due elementi: uno speciale microclima reso possibile dal Monte Rosa e un particolare sottosuolo di origine vulcanica dovuto al Supervulcano della Valsesia.
Visitare un’azienda vitivinicola o una cantina locale è l’ideale per degustare ottimi vini e conoscere tutti i segreti della produzione del Gattinara DOCG e DOC, Bramaterra DOC e Coste della Sesia DOC.
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Scopri le meraviglie di Gattinara e Baraggia
Arte e cultura, natura, antiche tradizioni, eccellenze enogastronomiche ed attività outdoor: lasciati conquistare dalle Terre di Gattinara e Baraggia
Gattinara
Descrizione:
Luogo di produzione di eccellenze vitivinicole, Gattinara è un antichissimo borgo circondato da dolci colline che regalano panorami mozzafiato sulla pianura vercellese e sul Monte Rosa.
il paese di Gattinara
Gattinara è un borgo di antichissima fondazione, conosciuto in Italia e nel mondo per il pregiato e omonimo vino che qui si produce: il Gattinara DOCG.
Nel centro storico, che ha conservato l’antico impianto urbanistico romano, si affacciano affascinanti portici, antiche botteghe ed eleganti ville ottocentesche. Particolarmente interessante è l’imponente Parrocchiale di San Pietro del XV secolo con la facciata in stile gotico – lombardo.
Per godere di un panorama unico sul borgo di Gattinara e sui vigneti circostanti si possono raggiungere in cima alla collina a ridosso del borgo, l’incantevole Torre delle Castelle con l’adiacente Panchina Gigante rossa, la graziosa Cappella della Madonna della neve e le rovine del Castello di S. Lorenzo, collocate a 540 m in cima ad una delle più alte colline a nord di Gattinara.
Enoteca regionale di Gattinara
L’Enoteca Regionale di Gattinara, nasce nel 1999 per rilanciare e tutelare i vini locali. Promuove inoltre numerose iniziative volte a far conoscere il mondo della viticoltura e le terre del nebbiolo del nord Piemonte. La sede è a Villa Paolotti, un’ottocentesca casa padronale e un tempo storica Bottega del vino di Gattinara, luogo ideale per conoscere, degustare e acquistare le eccellenze vitivinicole del territorio. Presso la villa è inoltre possibile visitare l’Ecomuseo di Gattinara che raccoglie alcuni interessanti oggetti e attrezzi del vivere contadino del passato.
i PERCORSI DELLE COLLINE DI GATTINARA
Gattinara ha una serie di splendidi itinerari immersi nella natura da percorrere a piedi o in bicicletta e adatti a tutte le età.
Da non perdere: le Vie dei Calici, un percorso tra arte ed eccellenze vitivinicole che si sviluppa in diversi punti di Gattinara e dei borghi limitrofi e la “Big Bench“, la panchina gigante rossa, posizionata in prossimità della Torre delle Castelle in un punto suggestivo e panoramico sul borgo.
Molto interessanti per gli appassionati di MTB le Vie del vino, un incantevole percorso che si snoda tra i paesi del vino dell’Alto Piemonte, e i “Sentieri dei Gatti“, una serie di diversi che raggiungono i vicini borghi di Lozzolo e Serravalle Sesia.
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Arte e cultura, natura, antiche tradizioni, eccellenze enogastronomiche ed attività outdoor: lasciati conquistare dalle Terre di Gattinara e Baraggia
Roasio
Descrizione:
Situato al confine con il territorio biellese, Roasio è un piccolo borgo formato da 5 frazioni molto apprezzato dagli appassionati di outdoor e MTB.
il paese di roasio
Il piccolo borgo vitivinicolo, situato al confine con il territorio biellese, si trova ai della catena collinare prealpina ed è attraversato dal torrente Rovasenda. Roasio si compone di 5 frazioni: San Maurizio, Santa Maria, Sant’Eusebio, San Giorgio e Castelletto Villa.
Di interesse il campanile medievale e la chiesa di Sant’Eusebio de Pecurilio, i resti murari del castello, databili al XII secolo, nonché quelli di una torre a pianta quadrata, ancora ben conservata.
In Frazione Sant’Eusebio è possibile visitare il Museo dell’Emigrante un curioso museo che custodisce oggetti, fotografie e memorie degli abitanti di Roasio emigrati in tutto il mondo.
MTB sulle RIVE ROSSE
Il piccolo borgo di Roasio è noto tra gli appassionati di MTB per i percorsi che raggiungono le Rive Rosse, una zona collinare che si estende tra le provincie di Biella e Vercelli.
Il paesaggio insolito, quasi irreale, è dovuto alle rocce caratterizzate da una tipica sfumatura di colore rosso che conferiscono al terreno una particolare colorazione rossastra.
Tra i percorsi più noti, si cita la Gran Fondo del Bramaterra, un tracciato con molti punti panoramici che si snoda lungo i sette comuni dove si produce il Bramaterra: Brusnengo, Curino, Lozzolo, Masserano, Roasio, Sostegno e Villa del Bosco.
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Lenta
Descrizione:
Lenta è un piccolo borgo agricolo della Baraggia, molto interessante dal punto di vista storico, archeologico e architettonico.
il paese di lenta
Il piano urbanistico cittadino, a metà tra il ricetto e il castello, definisce il paese come una sorta di “ricetto religioso”.
Di grande interesse il castello del Trecento, sede del monastero benedettino femminile, un tempo adibito a zona di difesa e i resti dell’antico Ricetto di cui si possono ancora osservare antiche case e stretti viottoli.
Nei pressi del ricetto poi si trova la Parrocchia di Sant’Olimpio, che conserva l’affascinante cripta di San Biagio.
Altri edifici religiosi di interesse sono la Pieve di Santo Stefano, edificata nell’XI secolo in stile romanico su una preesistente costruzione risalente al VI secolo, dove ammirare preziosi affreschi, e la Chiesa della Madonna dei Campi, di struttura molto antica e probabilmente contemporanea alla Pieve, anch’essa affrescata.
La Baraggia di Lenta
Nelle vicinanze di Lenta si trova una delle porzioni di Baraggia protette dalla Riserva Naturale Orientata delle Baragge.
La Riserva è finalizzata alla tutela e alla conservazione di questo particolare ambiente a tratti somigliante alla Savana africana.
Fino agli anni Novanta, la presenza militare a Lenta era molto forte. Curioso è ancora oggi notare come la Baraggia di Lenta ospiti una piccola base dell’Esercito Italiano dove sono accatastati quasi 3000 mezzi corazzati dismessi reduci da operazioni militari precedenti che ne fanno la più grande concentrazione di veicoli corazzati del mondo.
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Rovasenda
Descrizione:
Collocato al centro della Baraggia, Rovasenda è un piccolo borgo agricolo che ospita uno splendido castello medievale risalente al 1170.
I CASTELLI DI ROVASENDA
Simbolo del paese, il castello di Rovasenda edificato nel 1170 sorge al centro dell’abitato in posizione leggermente sopraelevata. Il complesso fortificato, rimaneggiato più volte nel corso dei secoli, presenta un’incantevole torre alta 48 metri (costruita nel 1459), tra le più affascinanti e meglio conservate del Vercellese.
Visitando Rovasenda si può notare che, a poche centinaia di metri dall’antico castello, ne è presente un secondo, costruito con fattezze simili a quello preesistente. Realizzato a inizio Novecento dal famoso architetto torinese Carlo Nigra, il nuovo castello di Rovasenda è fortemente voluto dal conte Luigi di Rovasenda che, non avendo potuto ereditare il maniero originale, decide di costruirne uno per sé.
LA Baraggia di Rovasenda
Un sorprendente paesaggio simile alla savana africana, apparentemente sconfinato e incorniciato dall’imponente catena delle Alpi. La Riserva Naturale delle Baragge è composta da sei porzioni di territorio che nel Vercellese si trovano in prossimità della zona compresa tra Rovasenda, Roasio, Gattinara e Lenta. Il paesaggio della Baraggia colpisce per la sua semplicità e per il suo equilibrio di spazi e forme, per il suo apparire senza confini, esteso all’infinito. Gli scorci più spettacolari si osservano ad inizio autunno quando al colore dorato dell’erba si alternano macchie rosa, tipiche del brugo.
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Buronzo
Descrizione:
Capitale della Baraggia e importante centro agricolo e artigianale, Buronzo è un piccolo e affascinante borgo che custodisce un complesso fortificato unico nel suo genere: il consortile.
Il paese di buronzo
Formato da ben sette castelli, l’antico borgo deve il suo particolare sviluppo alla famiglia dei signori di Buronzo che nel XIV secolo si divide in sette distinti rami dando vita al Consortile nobiliare. Ciascun ramo nobiliare, occupando e controllando una porzione distinta del castello, favorì lo sviluppo di sette agglomerati architettonici che, progressivamente, crescono con stili differenti intorno al nucleo originario. Oggi l’antico centro storico appare quasi uno spazio scenografico, con molti scorci suggestivi, su cui si affacciano edifici che conservano elementi di epoche diverse, come feritoie medievali, facciate settecentesche e variopinti mosaici.
Da non perdere, salendo lungo l’affascinante via Castello, la Parrocchiale di S. Abbondio, da dove è possibile godere di un’incantevole vista sulla pianura sottostante e sulla catena del Monte Rosa.
Il Riso DOp di baraggia
Nelle terre di Baraggia, le particolari caratteristiche ambientali e il lavoro secolare di selezione e sperimentazione colturale da parte dei risicoltori della zona hanno consentito, a fronte di una resa più modesta, il miglioramento della qualità del riso prodotto. Solo così è stato possibile ottenere nel 2007 la prima ed unica DOP di riso in Italia: il riso di Baraggia Biellese e Vercellese.
Come indicato nel disciplinare di produzione, sono 28 i Comuni che compongono la zona delimitata per la produzione della DOP situati nelle province di Biella e Vercelli.
Le varietà di riso riconosciute nella DOP sono sette: Arborio, Baldo, Balilla, Carnaroli, S. Andrea Loto e Gladio. Dal punto di vista alimentare, il riso di Baraggia si distingue per la maggior resistenza alla cottura e per la spiccata attitudine ad assorbire i sapori e i condimenti.
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Balocco
Descrizione:
Situato nel cuore della Baraggia, Balocco è un piccolo borgo agricolo che conserva intatta un’antica fortificazione del XV secolo.
il paese di balocco
Dalla centrale Piazza Castello si scorge un’ antica fortificazione, la cui prima costruzione risale all’anno Mille, a cui è seguita una ricostruzione a partire dal 1423 a seguito delle guerre e devastazioni del tempo. Del castello di Balocco sono degni di nota il mastio, la torre centrale e due torrette angolari. Dalla piazza è anche visibile l’abside della parrocchiale di San Michele Arcangelo, già appartenente al complesso fortificato.
Uscendo dal borgo e procedendo in direzione Buronzo, si incontra una deviazione che conduce alla piccola frazione di Bastia. Il nome indica chiaramente un luogo fortificato, attorno al quale nel XVI sec. sorsero diverse case di coloni che desideravano dotarsi di una chiesa.
Bike in Baraggia
La Baraggia è una meta ideale per gli amanti dell’outdoor e del turismo lento, grazie a diversi percorsi immersi tra la natura delle risaie vercellesi è possibile infatti ammirare luoghi autentici che ad ogni stagione sanno regalare scenari unici e differenti.
In bicicletta, tra gli itinerari più interessanti da intraprendere, si consiglia il percorso Risaie Ciclabili N.7 che, partendo da Vercelli, attraversa i principali borghi della Baraggia fino a raggiungere le colline di Gattinara.
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Alice Castello
Descrizione:
Attraversata sin dai tempi antichi dalla “Via delle Gallie”, Alice Castello è un piccolo borgo che sorge nei pressi del lago di Viverone.
il paese di Alice Castello
L’area di Alice Castello era di grande transito in epoca longobarda, come testimoniano i reperti rinvenuti in alcune tombe di guerrieri longobardi scoperte nel territorio comunale nel 1893 e nel 1991. Oltre alla chiesa di San Germano dell’Arborata, attestata fin dal Medioevo, troviamo la chiesa parrocchiale (1745-1767): dedicata a San Nicolao(San Nicola di Bari), domina la pianura.
Probabile l’esistenza di un antico castello che cingeva l’altura su cui sorge la parrocchia. Pochi i resti: l’arco di ingresso e parte delle mura, risalenti al XII secolo ma più volte rimaneggiati.
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Santhià
Descrizione:
Tra i maggiori centri industriali e agricoli del Vercellese, Santhià è sin dai tempi antichi un importante nodo viario e commerciale attraversato dalla Via Francigena, di cui è la 44° tappa.
Il paese di SANTHIà
La città, che ospita ogni anno il carnevale storico più antico del Piemonte, conserva nel centro storico alcune preziose testimonianze del proprio passato medievale come la Torre Teodolinda e la cripta di S. Stefano nella chiesa Parrocchiale di S. Agata.
Oltre alla Via Francigena, di cui Santhià è tappa sin dal Medioevo, un altro importante cammino che prende avvio dal borgo è il Cammino di Oropa, un percorso di 4 tappe che collega Santhià al noto santuario mariano biellese.
A poca distanza dal centro cittadino lungo il Naviglio d’Ivrea si trova la Stazione idrometrica sperimentale di Santhià. Questo splendido edificio dell’Ottocento, attualmente non aperto al pubblico, è unico nel suo genere e viene realizzato per misurare la portata e la distribuzione dell’acqua della complessa rete irrigua vercellese.
IL BORGO DI vETTIGNè
A pochi minuti di auto da Santhià e non distante dal Canale Cavour e dal torrente Elvo, sorge il borgo di Vettignè che custodisce un castello del XV secolo. Il Castello di Vettignè, che presenta molte affinità con il maniero di San Genuario, ha un corpo rettangolare con torre circolare e torre quadrata angolare. Un tempo centro del cardine difensivo, il castello presentava al suo interno un mulino, un fossato e un ponte levatoio. Nei secoli viene più volte rimaneggiato, l’ultimo intervento risale al XIX secolo, e perde man mano le caratteristiche difensive per affermarsi come residenza agricola di campagna, grazie alla rinnovata vocazione del territorio circostante per la coltivazione del riso.
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Tronzano Vercellese
Descrizione:
Situato nei pressi del Canale Cavour, Tronzano Vercellese è un piccolo borgo agricolo legato sin dai tempi antichi alle sorti del vicino borgo di Santhià.
il paese di tronzano
Anticamente diviso tra Tronzano Superiore e Inferiore, poi uniti in borgo franco a partire dalla metà del XIII secolo, il paese si trova in una ricca zona pianeggiante percorsa da numerosi corsi d’acqua, fondamentali per l’irrigazione del territorio e la coltivazione del riso.
Nel paese è possibile ammirare la parrocchiale dei santi Pietro e Paolo, situata nel centro del borgo ai margini della piazza principale e costruita dalla comunità tra gli anni 1732-1752, e l’antica chiesa di San Martino, risalente al 1256.
Si eleva ai margini dell’abitato, con tutta la bellezza di un monumento nazionale, la chiesa di San Pietro al cimitero sorta nell’XI secolo. All’inizio del XIII sec., abbandonata e pesantemente danneggiata, diventa ricovero per i cavalieri provenienti dalla Francia e diretti in Terra Santa in occasione delle Crociate. Viene poi successivamente recuperata.
canale cavour
L’opera ingegneristica più importante della Bassa Vercellese che interessa il comune di Tronzano V.se, è il Canale Cavour, un canale artificiale costruito a supporto dell’agricoltura e in particolare della coltura del riso.
Il Canale, fortemente voluto dallo statista piemontese Camillo Benso conte di Cavour da cui appunto prende il nome, è lungo circa 85 km. Viene realizzato completamente a mano da migliaia di uomini in soli tre anni e, attraversando tutta la pianura vercellese, collega il fiume Po al fiume Ticino.
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Moncrivello
Descrizione:
Situato al confine con la provincia di Torino, Moncrivello è un antico borgo dominato da un castello signorile posto in una splendida posizione panoramica e incorniciato dalle Alpi.
il paese di Moncrivello
Passeggiando per le vie di Moncrivello, si consiglia la visita della Parrocchiale di Sant’Eusebio, edificata come appare oggi nel 1856 in stile neoclassico al posto di un’antica chiesa preesistente: solo il campanile, anche se ristrutturato, ha mantenuto il suo aspetto romanico. Il Castello di Moncrivello, simbolo del pese, è una struttura medievale che ha origine verso l’anno Mille. Di architettura romanica con pregevoli elementi rinascimentali, è racchiuso in una poderosa cinta muraria ornata da merli ghibellini. Fu una fortezza dominante, e venne trasformata nel Quattrocento dalla Duchessa Jolanda in splendida residenza, diventando il castello preferito di diverse famose nobildonne.
Nei pressi del paese si trova poi il Santuario della Beata Vergine del Trompone costruito nel 1559. Di interesse le tre navate e la cupola che ospita un ciclo di affreschi attribuiti a Gaudenzio Ferrari.
Erbaluce di caluso e sagra del mirtillo
La Sagra del Mirtillo e delle Eccellenze moncrivellesi nasce nel 2015 con l’obiettivo di valorizzare il territorio e i suoi prodotti legandoli alla filosofia del km0. L’evento si svolge in tre giornate con degustazioni, visite guidate ed eventi che coinvolgono più di 100 espositori che vantano prodotti d’eccellenza.
Oltre ai mirtilli, il territorio di Moncrivello ospita una piccola zona di produzione di eccellenza vitivinicola dove si coltiva l’Erbaluce di Caluso, un vitigno versatile da cui si ricavano diverse tipologie di vino, dai vini secchi e spumanti ai vini dolci e passiti.
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Cigliano
Descrizione:
Situato ai margini della zona di risicola vercellese, Cigliano è un borgo agricolo di antiche origini romane rinomato per la produzione ortofrutticola.
il paese di Cigliano
Della secolare storia di Cigliano non sono rimasti né l’antico castello né le mura, distrutte dalla furia degli Spagnoli. Il monumento più importante è la torre campanaria del XVIII secolo che si innalza per quaranta metri. La tradizione attribuisce il disegno all’architetto Filippo Juvarra che in quegli anni abbelliva Torino e il regno sabaudo.
Poco distante si erge l’imponente parrocchiale di Sant’Emiliano, ampia ed armoniosa, di forme barocche e neoclassiche. Più antica è la chiesa di San Defendente, ubicata in piazza Cavour, le cui origini risalgono al 1643. Presenta una splendida facciata di mattoni in stile barocco piemontese ed è affiancata da un campanile.
eccellenze ORTOFRUTTICOLE VERCELLESI
Ai margini delle risaie nella zona della provincia di Vercelli che si estende ai piedi delle colline moreniche della Serra si trovano i maggiori poli di produzione ortofrutticola del vercellese.
Il territorio compreso tra i comuni di Borgo d’Ale, Cigliano e Alice Castello è particolarmente rinomato per la produzione di asparagi, zucchine, kiwi, pesche e uva fragola.
La zona di Saluggia è invece la patria dell’omonima varietà di fagioli, molto utilizzata per le ricette tradizionali ed in particolar modo per il piatto tipico vercellese, la Panissa.
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Vercelli
Descrizione:
Maestose chiese, straordinari musei ricchi di capolavori artistici, torri medievali, vicoli che profumano di storia e tipiche trattorie dove gustare piatti della tradizione locale: vieni a scoprire Vercelli!
l’ABBAZIA DI SANT’ANDREA, la cattedrale e gli affreschi di gaudenzio ferrari
Simbolo della città da più di 800 anni, l’Abbazia di Sant’Andrea è tra i primi esempi in Italia di architettura gotico-romanica. Presenta una maestosa facciata, un sorprendente interno e cela un chiostro e una sala capitolare di rara bellezza. La cattedrale di Sant’Eusebio è la chiesa più imponente di Vercelli. Edificata su un’antica basilica paleocristiana custodisce, oltre alle spoglie di S.Eusebio, uno splendido crocifisso medievale. Come non meravigliarsi poi di fronte agli affreschi di Gaudenzio Ferrari? I capolavori del maestro del rinascimento piemontese si trovano nella Chiesa di San Cristoforo detta anche la “Cappella Sistina di Vercelli”.
pIAZZA cAVOUR, i musei e lA vERCELLI MEDIEVALE
Centro economico e cuore pulsante della città, Piazza Cavour è circondata da affascinanti portici e dominata dalla bellissima Torre dell’Angelo. Dalla piazza si dipartono stretti vicoli e vie commerciali su cui si affacciano antichi palazzi, edifici religiosi e torri medievali che testimoniano l’importanza raggiunta da Vercelli in epoca medievale quando era considerata tra le metropoli più importanti del nord Italia. Testimonianze di questo glorioso passato sono ancora visibili anche nei Musei cittadini ricchi di tesori e capolavori artistici. Da non perdere: il Museo Borgogna, il Museo del Tesoro del Duomo e il Museo Leone con il MAC (Museo di Archeologia Civica). Non dimenticare di verificare le aperture del polo espositivo ARCA in concomitanza dell’apertura al pubblico di mostre temporanee.
rISOTTI, risaie ciclabili e via francigena
A Vercelli il re incontrastato della tavola è il riso. Per questo non si può partire senza prima aver assaggiato la panissa, il piatto tipico per eccellenza o un delizioso risotto. Circondata da migliaia di ettari di risaie, Vercelli è la meta ideale per partire allo scoperta delle terre del riso vercellese. Gli appassionati delle due ruote potranno scoprirle percorrendo le Risaie Ciclabili, piacevoli itinerari immersi nelle risaie vercellesi. Per chi ama camminare invece è possibile percorrere un tratto della Via Francigena, un antico cammino di fede che attraversa la città sin dal Medioevo, un modo alternativo per scoprire la ricchezza di questo territorio.
Come arrivare
come raggiungere vercelli
IN AUTO
A4 Milano-Torino innesto A26 a Biandrate, direzione Alessandria per uscita casello Vercelli Est (da Milano)
A4 Torino-Milano innesto A26 a Santhià, direzione Alessandria per uscita casello Vercelli Ovest (da Torino)
IN TRENO
Vercelli si trova sulla linea ferroviaria Milano-Torino
IN BUS
Autolinee giornaliere collegano Vercelli con Biella, Varallo e Casale Monferrato
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Arte e cultura, antiche tradizioni, eccellenze enogastronomiche e tante attività outdoor: lasciati conquistare da Vercelli!
Livorno Ferraris
Descrizione:
Piccolo e affascinante borgo agricolo, Livorno Ferraris è conosciuto per aver dato i natali a Galileo Ferraris, illustre fisico e ingegnere dell’Ottocento, inventore del campo magnetico rotante e del primo motore elettrico.
Il paese di Livorno Ferraris
Nel grazioso centro storico, che custodisce oltre diciannove chiese, suggeriamo da visitare la maestosa parrocchiale di San Lorenzo, dove è presente uno splendido organo del Settecento e il Museo Civico Ferraris, dedicato allo scienziato e al fratello Adamo, medico personale di Garibaldi.
Nei pressi del paese oltre all’antichissima chiesa di S. Maria d’Ysana, unica chiesa templare del Vercellese, si trova il Canale Depretis, un antico canale del Settecento, che fu tra i primi a permettere l’irrigazione delle risaie della zona centrale del Vercellese, naturalmente priva di grandi corsi d’acqua.
Conservatorio della risicoltura
Nel mezzo delle risaie vercellesi e a poca distanza da Livorno Ferraris, si trova l’affascinate Tenuta Colombara che ospita il Conservatorio della Risicultura. La Tenuta rappresenta uno splendido esempio di cascina a corte chiusa e ospita oltre alle strutture agricole e alla moderna riseria, alcune fedeli riproduzioni di una riseria di metà Novecento. All’interno di questi spazi, parte del Conservatorio della Risicoltura e visitabili su prenotazione, sono stati ricostruiti gli ambienti più rappresentativi della storia e della vita del mondo risicolo come i laboratori artigianali, le abitazioni, la scuola e l’evocativo dormitorio delle mondine.
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Saluggia
Descrizione:
Situato su un ripido terrapieno alla sinistra della Dora Baltea, il piccolo borgo di Saluggia è conosciuto soprattutto per il prodotto di eccellenza che qui si coltiva, il fagiolo, molto ricercato per il piatto tipico vercellese, la panissa.
Il paese di saluggia
Il borgo di Saluggia, punto di passaggio per i pellegrini della Via Francigena, conserva i resti del Castello, un tempo imponente fortificazione con sei torri, e di Palazzo Pastoris, oggi sede del Municipio, circondato da un profondo fossato.
Nei pressi del borgo è poi possibile ammirare un piccolo gioiello di ingegneria e architettura idraulica dell’Ottocento, la presa del canale Farini, un importante canale realizzato nel 1868 per incrementare la portata del più grande Canale Cavour.
A poca distanza da Saluggia e dalla Dora Baltea si trova la Riserva Naturale dell’Isolotto del Ritano. La Riserva ospita ambienti di notevole rilevanza naturalistica che distinguono quest’ambiente dal resto del territorio circostante, conferendogli il valore di “isola ecologica”.
via francigena – Dal Moncenisio
La Via Francigena è uno dei cammini più importanti d’Europa: oltre tremila chilometri da percorrere che collegano Canterbury a Roma. I pellegrini provenienti dal valico del Moncenisio, dopo aver superato Chivasso possono scegliere tre diversi percorsi per raggiungere Vercelli. Tra questi, due passano da Saluggia: il primo percorso prevede di attraversare la Dora Baltea fra Borgoregio e Saluggia, proseguire per Saluggia, Livorno Ferraris, Bianzè e raggiungere Santhià, dove ci si riunisce al ramo della Via Francigena che proviene dal Gran San Bernardo. Il secondo percorso, dopo aver raggiunto Saluggia, prosegue per Lamporo, Castell’Apertole e poi in direzione di Vercelli.
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Asigliano Vercellese
Descrizione:
Di probabile origine romana, Asigliano Vercellese è un piccolo e caratteristico borgo della bassa vercellese dove si svolge l’antica e popolare Corsa dei Buoi.
il paese di Asigliano vercellese
Il piccolo borgo, distante solo pochi chilometri dalla città di Vercelli, è noto principalmente per la tradizionale Corsa dei Buoi che si svolge a maggio in occasione della Festa di San Vittore.
Nel paese, tra i monumenti di maggior pregio storico-architettonico si trovano: la parrocchiale dell’Assunta che viene menzionata per la prima volta intorno al XIII secolo e presenta una facciata neoclassica; il castello di cui sono rimasti solo il muro e una parte della torre cilindrica; la chiesa di San Vittore, situata presso il cimitero e risalente al XV secolo.
la corsa dei buoi
Questa corsa, mutuata da quella che si tiene annualmente a Caresana, nasce probabilmente a seguito di un voto religioso fatto al Santo protettore del paese nel corso del XV secolo, quando l’ondata di pestilenza decima la popolazione su tutto il territorio.
A partire dal 1436 la Festa di San Vittore e la Corsa dei Buoi vengono celebrate la seconda domenica di maggio. Inizialmente il cerimoniale prevedeva che i cittadini di Asigliano sciogliessero quattro coppie di buoi lungo la “lea dla stassion”, come ringraziamento a San Vittore, il tutto preceduto dal canto del Deus Teorum Militum.
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Crescentino
Descrizione:
Situato alla confluenza tra il fiume Po e la Dora Baltea, Crescentino è un antico borgofranco che ha rappresentato nei secoli un punto strategico per il controllo della viabilità tra il monferrato, il vercellese, l’astigiano e il torinese.
Il paese di crescentino
Nel centro cittadino, che conserva ancora l’antico impianto urbanistico medievale, si trova il simbolo della città: la Torre Civica del Trecento, dove è collocata la più grande campana della provincia di Vercelli, la Crescentina. Di grande interesse sono anche la Parrocchiale della Beata Vergine Assunta e il Santuario della Madonna del Palazzo, immerso nel verde.
Poco lontano dal paese si trova la Riserva Naturale Isola S. Maria, una delle aree protette del parco fluviale del Po particolarmente interessante per gli amanti del birdwatching che qui possono ammirare numerose colonie di uccelli stanziali.
Crescentino inoltre è collocato lungo l’itinerario della Via Francigena, uno dei cammini più importanti d’Europa che conta oltre tremila chilometri da percorrere a piedi o in bicicletta e collega Canterbury a Roma e poi ancora più a sud verso Santa Maria di Leuca.
il borgo San genuario
Tenuta agricola e un tempo sede di un’Abbazia, San Genuario è il più antico insediamento monastico benedettino all’interno di quella che fu la foresta di Lucedio. Sfortunatamente rimane ben poco dell’antico complesso e tutto ciò che resta a testimonianza dell’originaria struttura è ormai inglobato all’interno di Cascina Badia. Di notevole interesse il Castello del Trecento che presenta una mirabile torre circolare circondata da una rocca. Nei pressi del borgo, si trova poi la palude di San Genuario, riserva naturale speciale, che conserva un importante sistema di zone umide alimentate da sorgive e fontanili in cui è possibile osservare tracce degli antichi lembi di foresta planiziale e una notevole varietà di animali.
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Fontanetto Po
Descrizione:
Importante centro agricolo ai confini della provincia vercellese, Fontanetto Po è nota per essere la città natale di Giovan Battista Viotti, uno dei più grandi musicisti del XVIII secolo.
Il paese di fontanetto po
ll borgo, che deve il nome ai numerosi fontanili un tempo presenti nel suo territorio, è attraversato da un fitto reticolo di rogge che conferisce una particolare struttura al suo centro abitato.
Di particolare rilievo è la chiesa di S. Sebastiano, un gioiello dell’architettura romanico-gotica del Vercellese. Percorrendo poi via Viotti, dove sorge la casa natale di Viotti segnalata da una lapide, si incontra l’interessante chiesa parrocchiale di S. Martino sormontata da un sontuoso campanile in stile romanico normanno, alto 56 metri.
Fontanetto Po fa inoltre parte del Parco del Po piemontese ed è sede di manifestazioni musicali di altissimo livello legate alla figura di Giovan Battista Viotti, violinista di fama internazionale, nato a Fontanetto Po nel 1755.
Antico Mulino – riseria s.giovanni
Nei pressi di Fontanetto Po si trova l’Antico Mulino – Riseria S.Giovanni unica testimonianza rimasta, in provincia di Vercelli, di riseria azionata dalla forza motrice dell’acqua. La riseria, che ha cessato la propria attività produttiva negli anni novanta, fa parte dell‘Ecomuseo delle Terre d’Acqua.
È possibile, su prenotazione, visitare la struttura per scoprire gli antichi metodi di lavorazione del riso e ammirare i macchinari della riseria azionati dalla forza dell’acqua.
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Trino Vercellese
Descrizione:
Ai piedi delle colline del Monferrato, si trova Trino interessante centro della bassa pianura vercellese che vanta una lunga storia.
Il borgo di trino
Trino fu la sede principale del feudo dei Paleologi, famiglia nobiliare che resse le sorti del Marchesato del Monferrato dal 1305 fino al 1532.
Numerose le testimonianze artistiche e architettoniche della città: Palazzo Paleologo, sede della corte dei Paleologi, che presenta elementi decorativi di carattere moresco unici in Piemonte; la chiesa di San Bartolomeo, di fondazione medievale; la chiesa di San Michele in Insula, poco fuori dall’abitato, che mantiene ancora la sua fisionomia romanica.
Per conoscere meglio la storia di Trino si può visitare il Museo Civico “G.A. Irico”, situato al centro del paese, che raccoglie numerosi reperti locali.
Lucedio e il Bosco della Partecipanza
A poca distanza dal paese di Trino si trovano due importanti testimonianze del passato Vercellese: il Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino e l’Abbazia di Lucedio.
Il Bosco delle Sorti della Partecipanza è un raro esempio di bosco planiziale che rappresenta l’aspetto originale della Pianura Padana, prima della sua quasi totale trasformazione operata nei secoli a fini agricoli.
A qualche km sorge il complesso dell’abbazia di Lucedio, il luogo dove per la prima volta è stata documentata l’introduzione della coltivazione del riso nel XV secolo grazie all’opera di bonifica operata dai monaci cistercensi.
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Palazzolo Vercellese
Descrizione:
Piccolo borgo agricolo, Palazzolo Vercellese viene fondata dai romani lungo la via Ticinum-Augusta Taurinorum, un tempo importante asse di collegamento tra Torino e Pavia.
Il borgo di Palazzolo vercellese
Passeggiando tra le strette via di Palazzolo, vale la pena soffermarsi ad ammirare la suggestiva piazzetta antistante la parrocchiale di San Germano. Curioso è invece osservare l’ aereo in cemento armato che si trova proprio all’ingresso del paese. Il trimotore, che non passa di certo inosservato viste le dimensioni, veniva utilizzato come doccia presso la colonia elioterapica che si trovava sul fiume Po.
Dal paese, volgendo lo sguardo sulle colline del Monferrato, è possibile osservare i calanchi, spettacolari e ripidissime pareti create dalle acque piovane. Il modo migliore per scoprire queste formazioni naturali è esplorare i dintorni di Palazzolo Vercellese in sella alle due ruote.
parco del po piemontese
Punto di eccellenza naturalistica, il Parco Naturale del Po Piemontese è sorto con lo scopo di salvaguardare gli ultimi ambienti naturali del fiume. Le aree protette nel tratto tra Crescentino e Trino sono particolarmente interessanti per gli amanti del birdwatching che qui possono ammirare numerose colonie di uccelli stanziali. In prossimità del fiume e all’interno delle aree protette sono segnalati diversi percorsi, capanni e punti di sosta permettono di godersi la natura in tutto relax. Nel comune di Palazzolo Vercellese l’area attrezzata per i pic-nic si trova presso l’area nota come Isola Colonia dove nei primi decenni del XX secolo viene realizzata la Colonia elioterapica per i bambini del paese che purtroppo è poi danneggiata dall’alluvione del 2000.
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