la via francigena

Percorso / Trekking
Percorsi devozionali

la via francigena

Descrizione percorso


La Via Francigena è un sistema di percorsi ramificato che unisce l’Europa dei popoli e delle culture toccando 5 Stati, 16 regioni e più di 600 Comuni.

Vercelli, nell’elenco delle 80 tappe citate dall’arcivescovo, appare come 43° punto, una sorta di “metà strada” del cammino devozionale. Proprio per accogliere i pellegrini in cammino e per poter dar loro possibilità di ristoro, su volontà del Cardinale Guala Bicheri venne creato il primo ospedale della città, proprio di fronte alla Basilica di Sant’Andrea, voluta dallo stesso Cardinale nel 1219.

Ogni anno, Vercelli accoglie tantissimi pellegrini provenienti da tutto il mondo per percorrere la storica Via Francigena, ricevere il timbro della città per il loro passaporto, e riposare all’ostello Hospitale Sancti Eusebi prima di riprendere il cammino!

ITINERARIO NELLA PROVINCIA DI VERCELLI


Provenendo dalla Provincia di Biella (Viverone/Cavaglià) si entra nel vercellese con Santhià come prima tappa della provincia.

Santhià – San Germano – via per Olgenengo – Cascine Strà – Montonero – Vercelli. Lunghezza totale del percorso: 29 km

Usciti da Vercelli, percorrendo l’argine del Sesia, tra pioppeti e risaie, si entrerà in Lombardia, nella provincia pavese.

Come arrivare

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PIODE, Pian dei Gazzeri – Parete Calva

Percorso / Trekking
Strade Storiche di Montagna

Sentiero n. 242 (42) Dughera – Intaglio del Bondetto -Pian dei Gàzzari

Aspro percorso che si snoda lungo il versante sud di questo risalto. Censita come Via Storica di Montagna questo sentiero fu scenario delle più significative vicende della storia di Fra Dolcino.

Difficoltà: media

durata media: 2-3 ore

quota partenza: 910 mt

quota arrivo: 1426 mt

dislivello: 516 mt

Descrizione percorso

Sulla strada che conduce a Rassa, si prende la deviazione che raggiunge l’abitato della frazione di Piode Dughera, 910m. Nei pressi della chiesetta si segue a sinistra una mulattiera che supera alcune case e si raggiunge una fontana. Si continua verso ovest, si passa dalle Scalette della Ringhiera, poi dalle Scalette di là e dall’Orello Bruciato. Da questo poggio la mulattiera piega lievemente a nord per superare con un passaggio esposto attrezzato e una frana di pietre, per riprendere poi il sentiero e passare su rocce inclinate dov’è incisa l’orma di un piede di cavallo. Nella zona un segnale indica la via di attacco ai percorsi alpinistici della Parete Calva.

Si attraversa una paretina per portarsi con ripida salita verso nord-nord-ovest in località Falconera, dove si attraversa a sinistra un tratto infestato da alte felci che nascondono il sentiero. Si raggiunge un ben visibile salto di roccia che il sentiero contorna piegando a destra, quindi proseguendo in forte salita, per la massima pendenza, e girando poi a sinistra ci si porta sul poggio detto Selletto della Scala a 1200m, dove esisteva una stazione di filo a sbalzo (h 1.30).

Il percorso si snoda in mezzo ad un boschetto di betulle e di faggi e sempre in forte salita si inoltra sulla fiancata dell’incavo dei rio Bondetto che si guada in una stretta gola. In mezzo a ceppi di noccioli e betulle la traccia di sentiero sale con pendenza quasi verticale passando vicino alla Balma della Calce e raggiunge poco dopo il boscoso Intaglio del Bondetto a 1400m (h 2.20). Quest’ultimo tratto volge a destra per superare con l’aiuto di una catena un paio di salti di roccia e raggiungere in breve il Pian dei Gàzzari a 1426m (h 2.30).

IL PASSAGGIO DI FRA DOLCINO

Collocate sulla sponda orografica destra del Sesia, lungo la strada per Rassa, le frazioni di Quare, Piana e Dughera si adagiano ai piedi della “Parete Calva”, sulla quale agli inizi del Trecento si svolsero alcune tra le più significative vicende di fra’ Dolcino e dei suoi seguaci, predicatori della povertà e sostenitori dell’ugua­glianza degli uomini. Una crociata contro di loro viene bandita nel 1306 dal vescovo di Vercelli, Raniero degli Avogadro. Accusato di eresia dall’Inquisizione, Dolcino è catturato e giustiziato sul rogo nel 1307.


Come arrivare

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Suggestivi sentieri immersi nella natura che offrono panorami mozzafiato: lasciati sorprendere dalle meravigliose montagne della Valsesia!

ALAGNA, Sentiero delle frazioni alte della Val Vogna – Alta via dei Walser

Percorso / Trekking
Strade Storiche di Montagna

Sentiero delle frazioni alte della Val Vogna – Alta via dei Walser

Il percorso fa parte dei “Sentieri dell’arte” del CAI di Varallo come “Alta via dei Walser” e permette di conoscere le antiche frazioni walser non visitabili percorrendo la strada carrozzabile. Un percorso totalmente dedicato alla fondazione medievale degli insediamenti da parte della popolazione walser proveniente dal Vallese.

Difficoltà: media

durata media: 2-3 ore

quota partenza: 1354 mt

quota arrivo: 1354 mt

dislivello: 360 mt

Descrizione percorso

Dalla frazione Cà di Janzo (m. 1354) si prosegue sul sentiero n° 10 arrivando alla frazione Selveglio (m. 1536); abbandonato il sentiero 10, si superano rio Janzo e rio Oro arrivando così alla fraz. Oro (m. 1500), circondata dal verde dei vecchi pascoli che un tempo salivano fino al Corno d’Otro: del borgo originale rimangono solo otto case scampate ad un terribile incendio che lo devastò nel 1913. Il forno del pane, la fontana con le due vasche in larice ed il tetto di piode e l’oratorio dedicato a San Lorenzo sono ancora ben conservate. 

Oltrepassato il rio Sasso si giunge a Cà Vescovo (m. 1466), borgo soleggiato che domina S. Antonio, per incontrare più avanti Rabernardo (m. 1500), grande frazione che comprende più di quindici case, dalla cappella dedicata alla Madonna della Neve, da tre fontane e da tre forni per il pane. Al centro della frazione, grazie all’iniziativa del proprietario cav. Carlo Locca, un’antica casa walser del 1640 è stata adibita a Museo Etnografico Walser.

Salendo verso i prati sovrastanti e superato il Casale del Selletto, si arriva a Cambiaveto (m. 1499), dove si possono ammirare i ruderi di un mulino e un paravalanghe in pietrame a monte delle abitazioni, sul quale e incisa la data 1560.


Proseguendo per il sentiero alto, si risale al ciglio opposto, dove è situata la frazione Piane (m. 1511) posta sul piano più pianeggiante della valle. Da qui si scende verso Peccia (m. 1529), frazione attualmente costituita da sette case e che ospita l’oratorio di S Grato con il fronte tipico valsesiano dal tetto a capanna coperto in piode nonchè il portale d’ingresso sormontato da timpano spezzato con nicchia.

Lasciata Peccia, si scende e si passa davanti a S. Antonio (m. 1381), e si continua a camminare in direzione di Riva Valdobbia, dove s’incontrano: Cà Verno (m. 1387), frazione composta da quattro abitazioni ricoperte tutte da un’unico tetto che ripara gli abitanti da pioggia e neve; Cà Morca (m. 1378) dove si possono trovare tra le più antiche costruzioni Walser;  Sul Sasso (m. 1395), composta attualmente da una casa dove si scorgono si vedono i ruderi di qualche abitazione e di una cappella;  Cà Piacentino (m.1361) e poi Vogna Sotto (m. 1271), composta da dodici case rurali, forno, due fontane e cappella dedicata a San Gemano; a Madonna delle Pose si possono vedere un’oratorio di antiche origini e delle cappelle.


Come arrivare

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Cammino di San Carlo

Percorso / Trekking
Percorsi devozionali

cammino di san carlo

Descrizione percorso

IL DEVOTO CAMMINO DEI SACRI MONTI
IL CAMMINO DI SAN CARLO


Il Cammino di San Carlo è un itinerario storico-devozionale in Alto Piemonte che inizia da Arona, passando per Varallo fino ad arrivare ad Oropa e a Viverone, dove affluisce alla Via Francigena.

Questo territorio è stato più volte percorso da San Carlo Borromeo tra il 1578 e il 1584, durante i viaggi da Torino – dove andava per devozione alla Sacra Sindone – a Milano, sede della sua grande Diocesi, passando per Varallo Sesia, dove seguiva i lavori del Sacro Monte. Il percorso tocca alcuni Sacri Monti piemontesi, riconosciuti dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità (Orta, Varallo Sesia, Oropa), molti altri santuari minori, passa da borghi e vallate, paesaggi lacustri e montani.


Il Cammino nasce nel 2004, e al 2018 sono molte centinaia i viandanti, i pellegrini, i turisti che lo percorrono, grazie anche ad una buona ospitalità presso i santuari e presso altre strutture di accoglienza.

TAPPE


1 – Arona (Colosso di San Carlo) – Orta San Giulio, km 23
2 – Orta San Giulio (Pella) – Varallo Sesia, km 17
3 – Varallo Sesia – Guardabosone, km 18
4 – Guardabosone – Coggiola, km 14
5 – Coggiola – Santuario di Trivero Brughiera, km 12,5
6 – Santuario di Trivero Brughiera – Pettinengo, km 18
7 – Pettinengo – San Giovanni d’Andorno, km 19,5
8 – San Giovanni d’Andorno – Santuario di Oropa, km 12
9 – Santuario di Oropa – Sordevolo, km 15
10 – Sordevolo – Santuario di Graglia, km 15
11 – Santuario di Graglia – Chiaverano (Ivrea), km 20
Chiaverano – Viverone, km 20 (non compresa nel Devoto Cammino

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Ciclabile Balmuccia – Alagna Valsesia

Percorso / Bike
MTB

Ciclabile Balmuccia -alagna valsesia

Percorso che attraversa in lunghezza l’Alta Valsesia, con passaggio nei siti artistici e culturali più rilevanti del territorio e arrivo nella rinomata Alagna, Walser Green Paradise

Difficoltà: media

Distanza: 35 km

durata media: 4/5 ore

quota più alta: 1185 mt

quota più bassa: 553 mt

dislivello: 772 mt

Descrizione percorso

Sulla Strada Provinciale 299 all’altezza di Balmuccia, si incontra il primo cartello giallo della ciclabile. Girando a destra si prosegue seguendo le indicazioni gialle per giungere sino al parcheggio della Scuola di Balmuccia oppure seguendo le indicazioni che riportano il nome Monrosa, a quello del Centro Canoa e Rafting Monrosa.

Da qui parte un interessante sentiero che, una volta attraversato il ponte sul Sesia, si inoltra sul fianco della montagna con una suggestiva vista sul canyon sottostante. Superati alcuni dislivelli impegnativi, giunge al ponte più a nord che una volta attraversato conduce all’abitato di Scopetta raggiungibile attraversando la SP 299. Da qui si percorrono 400 mt. circa sulla Provinciale, a seguire sulla ciclabile di Muro di Scopa. All’altezza di Scopa, si riattraversa la Provinciale per poi riprendere nuovamente il lato sinistro orografico del Sesia sino all’attraversamento di un ponte di ferro.

Da qui si recupera quota con un dislivello impegnativo attraverso boschi di castagno per ridiscendere in frazione Chioso raggiungendo Scopello. Un tratto di circa 1 km. su strada asfaltata conduce all’imbocco del largo sentiero che, in maniera agevole raggiunge Piode sul lato destro orografico del Sesia. Da qui si arriva al Ponte di Quare dopo aver superato un bosco di larici. Dopo 100 mt. in direzione Rassa, sulla destra si imbocca una strada asfaltata che scende sul piano e che attraversa per quasi 2 km ampi prati e cascine.

Giunti a Campertogno si lascia il Sesia sulla destra e si sale su strada asfaltata sino alla graziosa frazione Rusa. Da qui si rientra su di un sentiero tra i boschi che conduce a Mollia e si prosegue con moderata pendenza in un contorno di rigogliosa vegetazione sino a Otra Sesia. Da questo punto si imbocca la generosa strada sterrata recentemente realizzata all’interno di uno spettacolare e imponente bosco di larici. Superati un paio di dislivelli impegnativi ma brevi si giunge al ponte di Isolello che con una ripida e breve rampa cementata, conduce al ponte che attraversa il Sesia, tornando a percorrere il lato sinistro orografico del fiume.

Proseguendo su un ampio e agevole sterrato, a tratti ricoperto da un tappeto erboso, si giunge alla frazione Balma di Riva Valdobbia e da qui si prosegue senza particolari difficoltà sino al ponticello che porta sulla Circonvallazione. L’indicazione sulla sinistra dell’ultimo cartello giallo permette di raggiungere il centro di Alagna.

Per chi non volesse percorrere tutti i 35 km è possibile accedere al percorso nelle località di Scopa, Scopello, Piode, Campertogno, Mollia, Riva Valdobbia. Ogni accesso è segnalato da un cartello giallo affisso sulla SP 299. Le distanze delle singole tratte misurano mediamente 5 km.

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Ciclabile Scopello-Mera-Meggiana-Rassa-Scopello

Percorso / Bike
MTB

ciclabile Scopello-Mera-Meggiana-Rassa-Scopello

Difficoltà: media

Distanza: 38 km

durata media: 3 ore

dislivello: in salita mt 1.286,
in discesa mt 1.285

Descrizione percorso

La pista ciclabile inizia di fronte all’arrivo della seggiovia Scopello-Mera, dove una ripida rampa conduce ai piedi del Monte Camparient.
Una vista suggestiva sul Monte Rosa guida il percorso che con piccoli dislivelli attraversa tutta l’Alpe di Mera tra magnifici arbusti di rododendri e mirtilli fino al Colle d’Ovago, sotto il Monte Ometto.

Da qui si prosegue in quota sino a raggiungere prima l’Alpe Meggiana e poi l’Alpe il Pizzo, all’altezza del suggestivo Lago del Pizzo.
A seguire, con moderata pendenza, si attraversa la bellissima e suggestiva Alpe Sorbella, da dove si scende su alcuni tornanti raggiungendo il ponte che attraversa il torrente Sorba.

Questo tratto, seppur ampio, richiede per la pendenza ed il fondo una preparazione adeguata.

Il tratto successivo dell’itinerario su sterrato che conduce a Rassa è di moderata pendenza e non presenta particolari difficoltà.

Su strada asfaltata si giunge scendendo in pochi km al ponte di Quare per ricongiungersi all’itinerario n.1. In questo punto è possibile scegliere se proseguire verso Alagna oppure rientrare a Scopello come prevede la percorrenza più classica.

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Ciclabile Alpe di Mera-Bielmonte

Percorso / Bike
MTB

Ciclabile Alpe di Mera-Bielmonte

Difficoltà: media

Distanza: 20 km

durata media: 3-4 ore

quota partenza: 786 mt

quota arrivo: 831 mt

dislivello: in salita mt 767,
in discesa mt 731

Descrizione percorso

La particolarità di questo itinerario è sicuramente quella di unire, rimanendo in quota, due province del Piemonte. Percorrerlo significa esplorare la Valsesia ma anche la Valsessera, e pedalare in un parco tra i più apprezzati e conosciuti della Regione, l’Oasi Zegna.

Con un piacevole e panoramico viaggio in seggiovia, si raggiunge l’Alpe di Mera. Da qui si scende lungo la carrozzabile per circa 2 km. sino al bivio per la Bocchetta della Boscarola.

Seguite sempre il cartello giallo con la figura stilizzata di un ciclista ed il numero 3 in campo rosso. Un’agevole strada sterrata conduce ai 1.423 metri di quota del Colle, con una leggera salita lunga circa 2,5 km.

Segue un tratto in discesa, fino alla Dolca, e poi un’alternanza di salite e discese lunga 10 km, fino alla Casa del Pescatore.

Da questo punto riprende la salita, per circa 5 km, fino all’arrivo a Bielmonte attraverso il Bocchetto Sessera.

L’itinerario si sviluppa prevalentemente all’interno dell’Oasi Zegna nella Foresta Regionale dell’Alta Valsessera.

La ciclabile è ampia e scorrevole per l’intero tragitto. La durata, apparentemente non impressionante, va calcolata tenendo in considerazione anche il ritorno, che se percorso in sella raddoppia km ed ore indicati.

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Anello Ciclopedonale di Mera

Percorso / Bike
MTB

Anello Ciclopedonale di Mera

Percorso ciclopedonale ad anello che attraversa i punti più suggestivi e panoramici dell’Alpe di Mera, con vista Valsesia e Monte Rosa

Difficoltà: FACILE

Distanza: 4,3 km

durata media: 1,5 ore

PUNTO PIÙ BASSO: 1511 mt

PUNTO PIÙ ALTO: 1648 mt

dislivello: 136 mt

Descrizione percorso

Il percorso inizia di fronte all’arrivo della seggiovia Scopello-Mera, dove le indicazioni guidano verso l’Alpe Campo, inizialmente su strada asfaltata che attraversa il paese, poi su sterrato. Da qui inizia una graduale salita su sentiero fino al Pian d’Asnin. In questo punto il percorso 2A incontra il numero 2 (la ciclabile Mera-Meggiana-Rassa). I cartelli indicano di percorrerla nella direzione opposta e quindi al bivio di svoltare a sinistra in direzione del paese di Mera. Questo tratto è ampio, panoramico e quasi pianeggiante, fino a raggiungere il Boschetto, dove una rapida discesa riporta al punto di partenza.

Direzioni da seguire

Cartellonistica gialla con ciclista stilizzato e numero 2a dalla stazione della seggiovia fino all’Alpe Campo e al Pian d’Asnin. Cartellonistica gialla con ciclista stilizzato e numero 2 dall’incrocio Pian d’Asnin-ciclabile 2 Mera-Meggiana-Rassa (seguire le indicazioni in direzione opposta rispetto a quella indicata dalle frecce).

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I percorsi MTB di Serravalle Sesia

Percorso / Bike
MTB

I percorsi MTB di Serravalle Sesia

Descrizione percorso

Salite su strade sterrate a tratti ripide, discese adrenaliniche e tanto divertimento: questo e molto altro tra i boschi di Serravalle Sesia!

Con la tua mountain bike potrai salire per guadagnare la discesa, pedalare con gli amici, conoscere posti nuovi e confrontarti in discesa per vedere chi è il più veloce. Le salite servono principalmente come trasferimenti per raggiungere la partenza delle adrenaliniche discese: trail di diversa difficoltà che tra salti, curve e discese sono l’ideale per chi è alla ricerca del divertimento e della velocità.

L’Enduro è la disciplina ideale per il biker a 360° che vuole un mezzo per fare tutto, che ama le uscite lunghe in sella alla sua bici, che non vuole necessariamente usare risalite meccanizzate e che sopratutto ama la competizione in discesa.

Numerosi sentieri vengono costantemente puliti e monitorati, per permettere a tutti di godere di discese fluide e veloci.

Se non si possiede un adeguato allenamento è consigliabile l’uso di una E-Bike.

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In Mtb tra le vigne di Gattinara

Percorso / Bike
MTB

In Mtb tra le vigne di Gattinara

Descrizione percorso

Collocate in un piccolo lembo di territorio a sud del massiccio del Monte Rosa e Nord della pianura vercellese, le colline di Gattinara sono costellate di antichi vigneti e prestigiose cantine. Nelle terre del vino non mancano le possibilità di praticare sport e attività all’aria aperta grazie a splendidi itinerari in MTB immersi nella natura: la prima immancabile tappa panoramica è la Torre della Castelle, con la sua Panchina Gigante, per poi proseguire lungo una strada per lo più sterrata che porta al Castello di San Lorenzo, il punto più alto di Gattinara, da cui si può godere di una vista eccezionale sulle montagne, le colline e la città.

Dal castello si contiua a pedalare verso le vigne Nervi e l’omonima terrazza panoramica. Da qui poi si può rientrare a Gattinara seguendo la strada che riscende ai piedi delle vigne.

Lungo il vostro percorso non potrete non notare tre splendide installazioni artistiche raffiguranti caratteristici calici, poste in punti panoramici: le Vie dei Calici.

Le colline di Gattinara oltre ad offrire splendidi scorci e percorsi tra le vigne all’insegna del relax, garantiscono anche una buona carica di adrenalina: proprio tra i boschi e i vigneti ci sono numerosi trail dedicati all’enduro, per coloro che sono alla ricerca di un po’ di velocità. Questi sentieri per gli appassionati delle discese in mtb, sono conosciuti come “I Sentieri dei Gatti”.

In sella alla tua bicicletta, preparati a pedalare su strade in salita tra le vigne che fanno da collegamento alla partenza dei diversi sentieri che, con curve e discese adrenaliniche, ti porteranno nuovamente ai piedi delle colline.

Se non si possiede un adeguato allenamento è consigliabile l’uso di una E-Bike.

Come arrivare

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Le Rive Rosse in MTB

Percorso / Bike
MTB

le Rive Rosse in MTB

Descrizione percorso

Il piccolo borgo vitivinicolo di Roasio, è noto tra gli appassionati di MTB per i percorsi che raggiungono le Rive Rosse, una zona collinare così conosciuta per via del terreno e delle rocce di colorazione rossastra, che rendono il paesaggio quasi surreale.

È il luogo ideale per chi vuole praticare escursioni in mountain bike alla scoperta di un territorio unico nel suo genere, con difficoltà diverse a seconda del livello di preparazione atletica di ognuno, dal principiante al più esperto.

Salite più o meno impegnative su strade sterrate che si alternano a meravigliosi single track ben battuti: discese di vari livelli, divertenti e panoramiche!

Numerosi sentieri vengono costantemente puliti e monitorati, per permettere a tutti di godere di discese fluide e veloci.

Inoltre, la zona delle Rive Rosse ha il vantaggio di possedere anche una scuola di mtb per i ragazzi a partire dai 6 anni di età: le lezioni hanno lo scopo di insegnare ai più giovani come padroneggiare l’uso della bici e di come affrontare gli ostacoli ed i vari tipi di terreno fuoristrada.

Se non si possiede un adeguato allenamento è consigliabile l’uso di una E-Bike.

Come arrivare

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risaie ciclabili n.5 – le grange vercellesi

Percorso / Bike
Bici da strada

Vercelli – Casalrosso – Lucedio – Montarolo – Fontanetto Po – Palazzolo V.se – Trino – Saletta – Asigliano – Vercelli

Un percorso ideale per scoprire un’area di autentica bellezza che circonda la città di Vercelli: un itinerario ad anello di circa 50 km che conduce nel cuore dell’area delle Grange Vercellesi che, grazie all’operato dei monaci cistercensi, nel XV secolo vede nascere le prime coltivazioni di riso in Italia.

Difficoltà: media

Distanza: 52 km

durata media: 5-6 ore

D- : 135 mt

D+ : 135 mt

dislivello: 0 mt

Descrizione percorso

Dalla stazione di Vercelli si seguono la pista ciclabile di Viale Garibaldi, Via Paggi e Via Trino per uscire dalla città in direzione Crescentino, attraversando l’abitato di Casalrosso. Si prosegue poi sulla Strada delle Grange (lett. Granai) che prende il nome dalle antiche unità abitative sorte su territori incolti e coperti da boscaglie su cui i monaci cistercensi attuavano opere di bonifica per trasformarli in aree produttive. Le Grange sorgono dall’acqua come piccole isole, ed è ad una delle Grange più affascinanti che si giunge non appena superato l’incrocio per Darola: il Principato di Lucedio e l’Abbazia di Santa Maria costruita nel 1123. Menzione d’onore merita il Principato, visto che nella prima metà del XV secolo furono proprio i cistercensi di Lucedio ad introdurre per primi in Italia la coltivazione del riso. Superato il santuario della Madonna delle Vigne e la sua sinistra atmosfera, si prosegue per l’abitato di Montarolo lambendo il Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino,

raro esempio di bosco planizio, che ci restituisce un’immagine inedita della Pianura Padana dei tempi che furono. Giunti poi a Montarolo, si può accorciare di 25 km il percorso proseguendo in direzione di Trino, oppure proseguire per Crescentino reimmettendosi sulla Strada delle Grange e Si devia seguendo le indicazioni per San Genuario e la Riserva naturale dell’omonima palude. Una volta attraversato il paese, si raggiunge la frazione Monticelli, dove si segue in direzione di Trino, per poi proseguire seguendo le indicazioni per Asigliano V.se. Attraversato il comune di Asigliano, si prosegue in direzione Vercelli per tornare al punto di partenza.

Periodo consigliato: primavera e autunno

Tipologia terreno: sterrato e asfalto

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risaie ciclabili n.6 – castelli, risaie e laghi

Percorso / Bike
Bici da strada

Vercelli – Olcenengo – Vettignè – Santhià – Cavaglià – Lago di Viverone – Tronzano – Crova – Vercelli

Un percorso ideale per scoprire un’area di autentica bellezza nei dintorni di Vercelli: un itinerario ad anello di circa 80 km che esplora attraversa le risaie vercellesi, avvicina la Via Francigena che raggiunge Santhià e conduce sino alle acque del lago di Viverone.

Difficoltà: media

Distanza: 77 km

durata media: 6 ore

D+: 306 mt

D-: 306 mt

dislivello: 0 mt

Descrizione percorso

Dalla stazione ferroviaria di Vercelli si prende il cavalcavia di corso Gastaldi, via Donato e si segue per il piccolo comune di Olcenengo. Attraversato il paese, si prosegue in direzione Casanova Elvo, fino a raggiungere la frazione di Vettignè da cui si può scorgere la sagoma dell’omonimo castello di origine medievale che si staglia sulle risaie. Il borgo di Vettignè, costruito nel XV secolo presso il crocevia tra la Via Svizzera e la Via Francigena, conserva traccia di quel periodo storico nel nome: il toponimo di Vettignè deriva infatti dal vectigal, ossia il dazio richiesto ai viandanti per ottenere il diritto di passaggio. Riprendendo la strada, si giunge in breve tempo a Santhià: la cittadina merita una sosta se non altro per ammirare la Collegiata di Sant’Agata, al cui interno è conservato un noto polittico del Giovenone, con il suo campanile romano del XII secolo. Dal primo sole primaverile alle miti giornate autunnali, non è poi raro scorgere qualche pellegrino che si avventura lungo la Via Francigena che da Canterbury porta a Roma, per un totale di più di 3000 km. Sulla tangenziale di Santhià, seguire le indicazioni per

Biella fino a Cavaglià dove si segue la direzione per Viverone. Da lontano si può scorgere Roppolo che, con il suo castello e la sua chiesa, è anch’esso una tappa fondamentale della Via Francigena. Il percorso prosegue poi affacciandosi sul Lago di Viverone, il terzo per dimensione in Piemonte condiviso tra le province di Torino, Biella e Vercelli, e costeggiandolo per 5 km giunge ad Alice Castello, per poi proseguire in direzione Tronzano V.se. In questo tratto si intersecano il Naviglio di Ivrea, il Canale Depretis e il Canale Cavour, fonti essenziali per la coltivazione del riso nel Vercellese. Da qui, si attraversano i paesi di Crova e Salasco, con il suo lago meta degli amanti della pesca, per poi riunirsi con la SP11 all’altezza di Cascine Strà, da dove poi si seguono le indicazioni per tornare al punto di partenza.

Periodo consigliato: primavera e autunno

Tipologia terreno: sterrato e asfalto

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Risaie Ciclabili n.7 – dalle terre del riso alle terre del vino

Percorso / Bike
Bici da strada

VERCELLI- OLCENENGO-CASANOVA ELVO-BALOCCO ROVASENDA-GATTINARA-GHEMME-FARA NOVARESE-SIZZANO-SAN NAZZARO SESIA-VILLATA-VERCELLI

Difficoltà: alta

Distanza: 95 km

durata media: 8 ore

quota partenza: 1411 mt

quota arrivo: 1741 mt

dislivello: 360 mt

Descrizione percorso

Dalla stazione ferroviaria di Vercelli si prende il cavalcavia di corso Gastaldi e si segue per Olcenengo e per Casanova Elvo, dove si possono ammirare il Castello, antecedente il XII secolo, e la maestosa Chiesa di S. Martino nella piazza principale. Si segue per Formigliana, prendendo del tempo per osservare il Massiccio del Monte Rosa che fa da cornice alle antiche cascine che si incontrano lungo la strada. Oltrepassando il torrente Cervo, si prosegue per Balocco, dove è possibile ammirare il Castello del XV secolo e la Chiesa di San Michele, al cui interno è conservato un trittico del Giovenone; si attraversano, quindi, rispettivamente i paesi di San Giacomo Vercellese e Rovasenda, per continuare fino a Gattinara. Una sosta qui è d’obbligo, per visitare la città e i dintorni, sulle cui colline si produce l’omonimo vino DOCG. Il centro città presenta importanti edifici storico-artistici, quali la Parrocchia di San Pietro, risalente all’epoca altomedievale e la Torre delle Castelle, che domina la città dalle colline circostanti.

Si continua il percorso attraversando il fiume Sesia e giungendo a Romagnano Sesia, passando alla sponda orografica di sinistra, entrando nel territorio delle colline novaresi. Qui in successione incontriamo Ghemme, Sizzano e Fara, regione collinare produttrice di ottimi vini DOC. Riavvicinandosi al Sesia, si superano Carpignano e Landiona, per arrivare ai comuni di Recetto e San Nazzaro Sesia che presentano, rispettivamente, il borgo storico con l’antico castello e la cinta muraria del XIII sec. e l’Abbazia dei SS. Nazario e Celso, esempio delle abbazie fortificate medievali, risalente all’XI secolo. Da qui si prosegue oltrepassando i comuni di Villata e Borgo Vercelli, per rientrare nella città di Vercelli.

Periodo consigliato: primavera e autunno

Tipologia terreno: asfalto

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ALAGNA, Fraz. Pedemonte – Alpe Campo – Alpe Sattal/Bocchetta della Moanda

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 209 Pedemonte – Alpe Campo – Alpe Sattal/Bocchetta della Moanda

Un percorso lungo e interessante che permette la traversata da Alagna a Rima ed è anche la via normale per salire al Monte Tagliaferro da Alagna.

Difficoltà: media

durata media: 2-3 ore

quota partenza: 1242 mt

quota arrivo: Bocchetta della moanda 2422 mt

dislivello: 1180 mt

Descrizione percorso

Dal paese di Alagna si segue la carrozzabile che fiancheggia il fiume Sesia fino ad attraversare sulla destra il ponte per la frazione Pedemonte, dove al termine della strada asfaltatasi trova un parcheggio per le auto.
Poco oltre il parcheggio, si imbocca il sentiero 209 che si avvicina alla frazione Ronchi (Im Rong) e attraversa l’agglomerato di Wittwosma Inferiore. Superato dopo una breve salita il Rio Campo, si giunge al pascolo di Wittwosma Superiore (30 min). Si passa poi tra un gruppo di baite e si sale per ripido sentiero superando la Cascata del Rio Campo (Kamp Zuba).
Si giunge così nell’avvallamento di questo corso d’acqua. In questo punto si può notare un cartello che indica sulla destra il sentiero che porta alla Baita dell’Alpe Sattal, 2097m: da Pedemonte in circa 2 ore si può raggiungere questa splendida alpe dove si trova la Baita Alpe Sattal, un B&B montano con vista Monte Rosa.

Se invece si continua dall’avvallamento del rio sulla sinistra si intraprende il sentiero che conduce all’Alpe Campo inferiore (Undre Kamp), 1846m. Pochi passi più avanti si giunge all’Alpe Campo Superiore (Oubre Kamp), 1923m (1.30 – 2h). Quest’alpeggio è situato nella conca dominata a sinistra dal Monte Tagliaferro e a destra dalla Cima Carnera. Il panorama mozzafiato è fronte Monte Rosa, che si riflette sulle acque del laghetto Piono Wasser al quale affluiscono i diversi rigagnoli che scendono dalla testata.

Uno dei casolari di questo antico alpeggio ospita la Baita sociale della Sottosezione del CAI di Alagna.

Al di là del ruscello si trova una cappelletta dedicata a S.Uberto, la cui porta è quella originale della prima Capanna Margherita costruita nel 1893 sulla Punta Gnifetti.

Per chi volesse raggiungere la Bocchetta della Moanda, l’itinerario continua attraversando il pianoro in direzione del pendio della cresta sud-ovest del Tagliaferro, passando sulla sponda destra del laghetto e superando alcuni rigagnoli. Il sentiero riprende così a salire con ripido percorso a zig-zag. Piegando a destra e percorrendo gli ultimi tratti tra ripidi pascoli erbosi si guadagna la Bocchetta della Moanda, 2422m (totale 3h30).

Sul versante opposto si può scendere a Rima S. Giuseppe con l’itinerario 320. Salendo invece a sinistra, con direzione nord, su tracce di sentiero in parte attrezzate da corde, si può salire all’imponente Monte Tagliaferro, 2964m.

Come arrivare

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ALAGNA, Fraz. Pedemonte – Colle Mud

Percorso / Trekking
Strade Storiche di Montagna

Sentiero n. 208 Pedemonte – Colle Mud

Questo percorso ha grande importanza come traversata, ma è anche il sentiero di avvicinamento a quella che è la più classica delle salite alpinistiche della Valsesia: “La cresta Nord del Monte Tagliaferro”

Difficoltà: media

durata media: 2-3 ore

quota partenza: 1242 mt

quota arrivo: 2324 mt

dislivello: 1802 mt

Descrizione percorso

Dal paese di Alagna si segue la carrozzabile che fiancheggia il fiume Sesia fino ad attraversare sulla destra il ponte per la frazione Pedemonte, dove al termine della strada asfaltatasi trova un parcheggio per le auto.
Poco oltre il parcheggio, si imbocca il sentiero 209, che costeggia la sponda sinistra del torrente Mud, fino al ponte di legno. Quindi si passa sull’altra riva e si segue la mulattiera a scalinata. Superata una balma, si valica un ruscelletto per poi proseguire su un buon sentiero che dopo circa un’ora di cammino giunge ai casolari di Z’Ise hus (Casa Ferro), 1627m. Si prosegue ora sul versante destro del torrente, per passare dall’Alpe Mud di qua, 1887m, composta da quattro baite che distano poco più di cento metri dall’Alpe Mud di là situata ad ovest del percorso.

Mantenendosi sempre sul versante, attraversando tre ruscelli, si giunge ai casolari dell’Alpe Venghi, 2042m (2h). Superato questo alpeggio, si entra nella parte della valle dominata dal Monte Tagliaferro.

Il sentiero qui passa tra i ruderi di due baite per poi salire a raggiungere i casolari dell’Alpe Superiore o Mud di Sopra 2264m, riadattati e trasformati nel Rifugio Ferioli.
Con una breve salita di contenuta pendenza si raggiunge il Colle Mud, 2324m (totale 2h30). Il valico è simboleggiato da due ometti eretti con pietrame: uno è posto sul versante di Alagna, l’altro su quello di Rima.

Il Colle può essere raggiunto anche seguendo il sentiero 296 dal paese di Rima, in Val Sermenza (scopri il percorso).

Coloro che vogliono provare a salire fino alla punta estrema del percorso, ovvero il Corno Mud, possono provare a seguire il sentiero per escursionisti esperti non segnalato (e non presente sulla traccia GPX) che parte proprio dal Colle. Il sentiero, discretamente ripido, è formato da diversi tornanti fino alla cima, segnalati solo da alcuni ometti in pietra lungo il percorso. In circa un’ora e mezza si giunge alla cima, simboleggiata da una croce di metallo posta sulla sommità del Corno: alle sue spalle si ha una visuale diretta e surreale sul Monte Rosa.


Come arrivare

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ALAGNA – Alpe Vigne Superiore, Rif. Barba Ferrero

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 207 Alagna – Alpe Vigne Superiore, Rif. Barba Ferrero

Difficoltà: media

durata media: 2 – 3 ore

quota partenza:
parcheggio wold 1278 mt

quota arrivo: 2247 mt

dislivello: 969 mt

Descrizione percorso

Per raggiungere l’inizio dell’itinerario occorre seguire la strada che dal paese di Alagna porta al piazzale di Wold, 1278m, dove si può parcheggiare l’auto. (Nei mesi estivi si può usufruire del servizio navetta Wold – Acqua Bianca a pagamento).

Chi procede a piedi, per scelta o nei periodi in cui non c’è il servizio navetta, segue la strada asfaltata non aperta al traffico e, poco più avanti, può scegliere tra due opzioni: percorrere il sentiero sulla riva sinistra del Sesia, il n.206 che arriva alle spalle del Rifugio Pastore in circa 1h e si collega all’Alpe Pile attraversando il ponticello in legno poco oltre il rifugio sulla destra e risalendo il sentiero, oppure continuare sempre su strada asfaltata fino a raggiungere la Cascata dell’Acqua Bianca in circa 45min (arrivo della navetta estiva), da dove parte prima una mulattiera e poi una ripida scalinata che giunge all’Alpe Pile (sopra al Rifugio Pastore).

Passando vicino alla cascata dell’ultimo torrente, si prosegue a tornanti sulla morena, si aggira un salto di roccia e si sale in lieve pendenza verso est in direzione dell’Alpe Vigne Superiore, 2247m, dove si trova il Rifugio Barba Ferrero, punto d’arrivo del tratto escursionistico (totale 2 -3 ore), che si raggiunge anche con gli itinerari 207d e 207e, provenienti dalla via del Turlo.

Come arrivare

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ALAGNA – Colle del Turlo

Percorso / Trekking
Strade Storiche di Montagna

Sentiero n. 207a alagna, piazzale dell’Acqua Bianca – Colle del Turlo

Difficoltà: media

durata media: 3-4 ore

quota partenza: 1495 mt

quota arrivo: 2738mt

dislivello: 1243 mt

Descrizione percorso

Per raggiungere l’inizio dell’itinerario occorre seguire la strada che dal paese di Alagna porta al piazzale di Wold, 1278m, dove si può parcheggiare l’auto. Ci si avvia a piedi sulla strada asfaltata preclusa al traffico, fino ad arrivare in circa un’ora al piazzale della Cascata dell’Acqua Bianca, 1495m (in questo tratto nei mesi estivi si può usufruire del servizio navetta Wold – Acqua Bianca a pagamento).

L’itinerario inizia alcune decine di metri dopo il piazzale dell’Acqua Bianca continuando a seguire il percorso 207 (che da Alagna conduce al Rifugio Barba Ferrero all’Alpe Vigne).
Alla prima svolta si può ammirare la Cascata del Brunnenwasser, e si continua a salire fino a quota 1650m circa dove si incrociano vari sentieri, tra cui a sinistra il 207f che scende all’Alpe Fum Bitz, alla Casa del Parco e al Rifugio Pastore dell’Alpe Pile, 1575m.

Per iniziare la strada del Turlo, sentiero 207a si supera il Rio Testanera e si attraversa un lariceto, per poi toccare prima l’Alpe Im Mittlentheil di là, 1928m, e passare poi a monte dell’Alpe in d’Ekku e dell’Alpe Faller.

Si prosegue sull’antica mulattiera passando poco lontano dall’Alpe Grafenboden e dai laghetti del Turlo ed infine, tagliando in più punti la vecchia strada, si giunge al Colle del Turlo, 2738m (in circa 3 ore dalla cascata dell’Acqua Bianca).

Il sentiero che sale al Colle del Turlo in passato fu un luogo di passaggio particolarmente importante, sia per gli scambi commerciali, che per i flussi migratori: nel XIV secolo vi transitarono i coloni Walser provenienti da Macugnaga, che fondarono i primi insediamenti sul territorio di Alagna. Si tratta infatti di una storica strada militare trasformato in mulattiera negli anni ’30 ad opera degli Alpini.

Come arrivare

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ALAGNA – Alpe Pianmisura – Passo Zube

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 203b Alpe Pianmisura – Passo Zube

Difficoltà: media

durata media: 2-3 ore

quota partenza:
alpe pianmisura 1835 mt

quota arrivo: 2872 mt

dislivello: 1037 mt

Descrizione percorso

L’Alpe Pianmisura Piccola si raggiunge da Alagna, 1191m, per il Vallone d’Otro percorrendo il sentiero 203 in un’ora e mezza, con un dislivello di 644m.

Dall’alpeggio di Pianmisura Piccola, 1835m si mantiene la destra per seguire il Rio Foric, lasciando poco in alto, di fronte, Pianmisura Grande, 1848m.
Si sale percorrendo alcuni tornanti sul sentiero, a tratti ripido, che percorre il vallone in direzione Nord. Nella parte alta una serie di pendii più comodi portano al Passo Foric, 2432m (in circa 2 ore), punto panoramico che si affaccia direttamente sul Monte Rosa e sul Vallone d’Olen (raggiungibile con il sentiero 205b).

Dal passo si continua sul sentiero 203b sulla sinistra, e si lascia alle spalle a breve distanza l’Alpe Zube, 2515m. Si risale un ripido dosso erboso e si aggira a sinistra un secondo salto di rocce, quindi ci si alza sui vasti prati del pendio.

Si punta al valico e si entra nel canale che man mano diventa pietraia, fino a raggiungere il Passo Zube, 2872m (totale 3h30 circa).

Il valico, alto sulla conca omonima, porta nella Valle del Lys e si raccorda al sentiero che da Gressoney sale al Col d’Olen, aggirando il Corno Rosso,3023m (raggiungibile in circa 30/45 minuti, EE – per escursionisti esperti).

Come arrivare

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ALAGNA – Laghi Tailly

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 203a Alagna – Laghi Tailly

Difficoltà: media

durata media: 2-3 ore

quota partenza: 1191 mt

quota arrivo: 2428 mt

dislivello: 1237 mt

Descrizione percorso

L’itinerario ha inizio dal centro di Alagna, presso l’Unione Alagnese. Da qui si prosegue a sinistra sul sentiero lastricato che porta alla frazione Riale Superiore e, attraversata la strada carrozzabile, inizia il sentiero: la Olterstiga, ovvero la salita d’Otro. Poco dopo aver oltrepassato il casolare di Stiga e lasciato a sinistra il sentiero che scende alla Caldaia di Otro (Olter Chessi), si giunge in circa 30min ad una caratteristica fontana a quota 1420m.

A questo punto si segue il percorso che continua sulla sinistra, abbandonando il sentiero 203 che sale in Val d’Otro, lungo la comoda e ombrosa mulattiera si inoltra pianeggiante nel vallone.
Si attraversa il torrente Otro su un ponte in legno e in lieve salita immersi nel bosco si raggiunge un’erbosa radura. Varcato il Rio Taill, si arriva al pascolo dell’Alpe Dsender (Undre Dsender), 1625m.

Il sentiero volge a sinistra e in forte salita, raggiungendo il pianoro di Pian dell’Asino, 1829m. II percorso prosegue ancora ripido e quindi raggiunge l’Alpe Tailly, 2065m.

Si continua alle spalle dell’alpe e si prosegue con un lungo diagonale fra rocce e brevi ripiani erbosi, finché si arriva sul fianco di un dosso che chiude la conca dei laghi, ai piedi della quale si presenta il pittoresco Lago Tailly Inferiore, 2382m.

Aggirando il dosso sulla destra, si giunge al Lago Tailly Superiore, 2428m (totale circa 2h30), più piccolo e meno profondo.

I Laghi Tailly possono essere raggiunti anche percorrendo l’Alta Via Tullio Vidoni (AVTV), percorso per escursionisti esperti: verso destra l’Alta Via si dirige al Bivacco Ravelli, 2503m (itinerario 203e).

Come arrivare

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RIVA VALDOBBIA, Fraz. Ca’ di Janzo – Cima Mutta

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 210 Ca’ di Janzo – Cima Mutta

Difficoltà: media

durata media: 1-2 ore

quota partenza: 1354 mt

quota arrivo: 2135 mt

dislivello: 781 mt

Descrizione percorso

Questo sentiero porta alla prima cima della dorsale che divide la Val Vogna e la Val d’Otro. Il panorama dalla punta è panoramico e interessante: affaccia direttamente sul Monte Rosa , sul paese di Alagna e sulla splendida Val d’Otro.

Da Riva Valdobbia si segue la strada della Val Vogna fino al piazzale della frazione Cà di Janzo, 1354m (dove si può parcheggiare l’auto).

Qui si prende il sentiero n.210 che sale a destra fiancheggiando un torrente, salendo poi a zig zag tra i boschi fino ad arrivare ai casolari di Selveglio, 1550m: questo tratto fa parte del Sentiero dell’Arte della Val Vogna.

Si sale poi all’Alpe Poesi, 1715m, e all’Alpe Piane, 1832m (in circa 1h/1h30).

Da questo alpeggio il sentiero volge a destra, attraversando la vallata che guadagna la vetta della Cima Mutta, 2135m (in totale circa 2 ore), da cui si ha una splendida vista sulla conca di Otro, su Alagna e sul Monte Rosa che domina l’orizzonte.

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RIVA VALDOBBIA, Fraz. Sant’Antonio – Alpe Maccagno

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 205 S. Antonio – Alpe Maccagno

Difficoltà: media

durata media: 3 ore

quota partenza: 1380 mt

quota arrivo: 2188 mt

dislivello: 808 mt

Descrizione percorso

L’Alpe Maccagno, rinomata grazie al suo storico alpeggio, si adagia su un piano erboso in una conca ampia e luminosa.
Il formaggio prodotto in quest’alpeggio, la Toma Maccagno, è considerato speciale ed unico, e per questo menzionato in

quasi tutte le guide alpine e turistiche del territorio
a partire dal XIX secolo.

Per raggiungere il punto di partenza di questo itinerario, dal paese di Riva Valdobbia si percorre la strada carrozzabile asfaltata fino alla frazione Ca’ di Janzo, continuando poi sempre sulla strada (parzialmente sottoposta a limiti di transito, durante la stagione estiva) fino alla frazione di Sant’Antonio, dove è possibile posteggiare l’auto (punto di arrivo della navetta estiva Ca di Janzo – Sant’Antonio).

Avviandosi a piedi sulla strada sterrata oltre le case e la chiesetta della frazione, si segue l’antico percorso per Aosta con il segnavia 201. Alla fine dello sterrato si giunge all’abitato di Peccia, con le sue caratteristiche case walser e lo splendido laghetto. Continuando sul sentiero a destra che passa tra le casette, poco oltre la chiesetta dell’Oratorio di San Grato, si oltrepassa il vecchio ponte di epoca napoleonica (raggiungibile in circa un’ora da Sant’Antonio). Subito dopo, lasciata a destra la mulattiera che porta all’Alpe Larecchio e al Colle Valdobbia, ha inizio il nostro itinerario.

Dopo il ponte napoleonico ci si volge a sinistra e si attraversa sul ponte di legno il torrente Maccagno. La mulattiera fiancheggia il torrente quasi in piano per un buon tratto, mentre risale con una rampa ad alti gradini, valicando il Rio Tillio e arriva all’Alpe Buzzo Inferiore, 1698m (qui si tralascia l’itinerario 206 sulla sinistra, che conduce all’Alpe e al Lago del Tillio, 2207m).

Proseguendo dritti si supera la casera dell’Alpe Buzzo Superiore, 1718m, e si raggiunge l’alpe Pioda di Sotto, 1830m, e l’Alpe Pioda di Sopra, 1877m (da dove con il percorso 205a si può salire all’Alpe, al Lago e alla Bocchetta del Cortese, 2562m).
Superato l’alpeggio si supera il ponte e si prosegue lungo la salita che porta al pianoro dell’Alpe Camino, 2031m.

Continuando per un tratto in salire e successivamente quasi in piano, si raggiunge l’Alpe Maccagno, 2188m (in circa 3 ore in totale). Da qui si può godere del panorama che questo pittoresco alpeggio, che si specchia in un laghetto, è in grado di regalare!

Volendo continuare oltre e salire ancora, ci si può addentrare nella valletta, superando alcuni stagni, si raggiunge il Lago Nero, 2322m (circa 3h30). Un’ultima salita finale porta al Passo del Maccagno, 2493m (circa 4 ore).

Dal Passo il sentiero scende ai Piani di Loo da dove si possono raggiungere le frazioni di Loomatto e Champsil, nella Valle del Lys (Gressoney) con l’itinerario 12b. Dai Piani si può anche salire a sinistra al Colle del Loo, da dove si può scendere per la Val Sorba fino a Rassa lungo il sentiero 251.

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RIVA VALDOBBIA, Fraz. Sant’Antonio – Colle Valdobbia, Rifugio Ospizio Sottile

Percorso / Trekking
Strade Storiche di Montagna

Sentiero n. 201 sant’antonio – colle valdobbia, Rifugio Ospizio Sottile – via storica di montagna

Difficoltà: media

durata media: 3-4 ore

quota partenza: 1380 mt

quota arrivo: 2480 mt

dislivello: 1100 mt

Descrizione percorso

Il Colle di Valdobbia, situato a 2480 metri di quota, consente la comunicazione tra due regioni e tra due vallate: la Valsesia e la Valle d’Aosta. La Valle Vogna, con il suo clima mite, favorì gli insediamenti dei coloni Walser provenienti da Gressoney nel 1300: emigranti, pastori, mercanti, soldati, nobili e regnanti, percorsero per secoli questo importante passaggio. L’attraversamento spesso si rivelava rischioso, a causa del buio, della fatica, del freddo e delle nebbie. Proprio per questo il canonico Nicolao Sottile, comprendendo la difficile condizione degli emigranti valsesiani, intraprese il progetto di erezione di un ospizio al colle: l’ancora oggi presente e frequentato Rifugio Ospizio Sottile, inaugurato nel 1833.
Questo itinerario fa parte della Gta (Grande Traversata delle Alpi), della Via Alpina e del Sentiero Italia Cai.

La strada per il Colle Valdobbia storicamente prendeva avvio da Riva Valdobbia, 1112m, e risaliva la Val Vogna. Ora questa è percorsa dalla carrozzabile che porta a alle frazioni di Cà di Janzo e di Sant’Antonio, dov’è possibile posteggiare l’auto (punto di arrivo della navetta estiva Ca di Janzo – Sant’Antonio).

Avviandosi a piedi sulla strada sterrata oltre le case e la chiesetta della frazione, si segue l’antico percorso per Aosta con il segnavia 201. Alla fine dello sterrato si giunge all’abitato di Peccia, con le sue caratteristiche case Walser e lo splendido laghetto.

Continuando sul sentiero a destra che passa tra le casette, poco oltre la chiesetta dell’Oratorio di San Grato, si oltrepassa il vecchio ponte di epoca napoleonica (raggiungibile in circa un’ora da Sant’Antonio). Subito dopo, lasciato a sinistra il sentiero che porta all’Alpe Maccagno, 2493m, si sale a destra sul sentiero che porta a La Montata, 1638m.

Superate le due baite dell’Alpe Tecchiale, si sale alla cappelletta del Lancone, 1739m. Più su, all’interno del lariceto, si lascia a sinistra l’itinerario 201a che conduce all’Alpe Larecchio, e alla variante del Piano del Celletto. Si intraprende quindi il sentiero che svolta a destra, superando poi su un ponte il torrente Valdobbia. Si sale quindi con ampio giro al Pian del Celletto (dove si ritrova il percorso 201a che arriva dall’Alpe Larecchio). Superato un dosso, ecco che appare, ancora lontano sul colle, l’Ospizio Sottile!
Si prosegue per le plaghe chiamate Piana Grande e Sasselli dell’Asina, fino a entrare nel vallone finale che si percorre con qualche tornante, giungendo finalmente al Colle Valdobbia, 2480m, su cui è posto l’Ospizio Sottile (in totale 3h30 circa).

L’Ospizio Sottile è la base di partenza per le ascensioni alla Cresta Rossa, 2986m, al Corno Valdobbia, 2755m, alla Punta Plaida, 2689m, e alla Punta Carestia (o Corno Rosso), 2979m. Sebbene decentrato, può essere utilizzato anche per le salite al Corno Bianco, 3320m, e alla Punta Ciampono, 3233m.
Con l’itinerario 11 si scende a Valdobbia (Valle dei Lys), poco a valle di Gressoney.

Il percorso è stato censito come Via Storica di Montagna con il titolo via storica di montagna: Lungo l’Antica via d’Aosta.

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CAMPERTOGNO, Fraz. Tetti – Alpe Argnaccia – Punta Sivella

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 278 Campertogno, fraz. Tetti – Alpe Argnaccia – Punta Sivella

Difficoltà: facile

durata media: 5 ore

quota partenza: 827 mt

quota arrivo: 2523 mt

dislivello: 1696 mt

Descrizione percorso

È la via normale e più frequentata per salire alla Punta Sivella, passando per la splendida e vasta Alpe Argnaccia.
Il primo tratto del sentiero fa parte dei Sentieri dell’Arte, il “sentiero dell’Arte Campertogno-Cangello”, che tocca le quattordici edicole che illustrano la vita di Maria Vergine, le due chiese della Madonna degli Angeli e del Callone, il pianoro dell’Argnaccia e l’alpe Cangello.
La Punta Sivella che si eleva tra la Valle Artogna e la Val Sassolenda grazie alla sua posizione offre una splendida vista sul panorama circostante. Sulla vetta ogni anno, ad agosto, si celebra la Santa Messa.

Il percorso inizia da Tetti, frazione di Campertogno. Attraversato il paese, si giunge nei pressi del cimitero dove termina la carrozzabile (e dove sono presenti alcuni posteggi auto). Si imbocca quindi la mulattiera fiancheggiata da muretti e si incontra la prima delle cappellette sul Sentiero dell’Arte. La mulattiera inizia a salire, attraversa un ruscello e continua sino dove sorge l’oratorio della Madonna degli Angeli. Il percorso si inoltra nel bosco, riattraversa il ruscello su larghe pietre e continua su una bella mulattiera sempre fiancheggiata dalle cappellette fino ad arrivare alla Madonna del Callone (1092m).

Si attraversa poi un bosco di faggi e si giunge poco dopo sullo splendido ripiano dell’Alpe Argnaccia, (1183m).

L’Alpe presenta un laghetto sul quale si specchiano caratteristiche casette di montagna, l’alpegggio ed una cappelletta. Il sentiero a sinistra conduce alle baite dell’alpeggio.

Il nostro itinerario punta verso Ovest, fiancheggiato da muretti, attraverso caratteristici casolari contornati da prati, boschetti di frassini e di conifere.

Si accosta l’Alpe Cima (1260m), lasciando a sinistra l’itinerario che porta al Becco della Guardia, e si giunge poco dopo all’Alpe Cangello (1364m) dove si trovano alcune baite, una fontana e l’antica chiesetta.
Si svolta a sinistra e si entra nel Vallone Massero toccando l’Alpe Cascine. Si sale nel pascolo dell’Alpe Campo dei Frei (1477m) e ci si addentra nel bosco di abeti e larici prima di raggiungere la Sella (1583m).
L’itinerario si sviluppa sul fianco meridionale, sino a raggiungere l’Alpe Vasnera (1743m). Da questo alpeggio, ancora frequentato dai pastori, ha inizio l’itinerario che porta al Passo di Vasnera.
Il sentiero invece prosegue in salita, che si fa più ripida, nei pressi del ripiano del Fontanone. Aggirando sul versante opposto alcuni roccioni, si raggiunge la Punta Sivella o Ciciozza (2523m).
Sulla vetta, nel 1942, è stata costruita una cappelletta, cara agli abitanti di Campertogno, dalla quale si innalza la croce.

La cima è raggiungibile anche con l’itinerario 274a proveniente dall’Alpe Campo in Valle Artogna.

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RASSA – Colle del Loo

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero N. 251 Rassa – Colle del Loo

Difficoltà: media

durata media: 4 – 5 ore

quota partenza: 917 mt

quota arrivo: 2452 mt

dislivello: 1535 mt

Descrizione percorso

Dal parcheggio di Rassa (917m) posto al di là del torrente sul lato sinistro del paese, si segue la strada asfaltata fino alla fine per poi imboccare la ripida strada che sale a sinistra, per poi imboccare la mulattiera nei pressi dell’Alpe Crosetti alla Cottura (1055m). Si lascia la strada sterrata che continua in leggera pendenza, ed in pochi minuti si raggiunge l’Alpe Campello, (1099m) dove è situato un accogliente punto ristoro.

Proseguendo sulla mulattiera si supera l’Alpe Sorba (1151m) ed il Ponte di Prabella, (1180m), al bivio con il sentiero per l’Alpe Sorbella. Senza attraversare il ponte, ma proseguendo in salita, si passa per la Cascina Antaiua (1220m). Poco oltre si può ancora vedere un antico forno da calce e la caratteristica cascata del torrente Sorba, la “Gula Talheintha”. Attraversando lo sterrato si giunge poco dopo al pascolo dell’Alpe Dosso, (1395m).

Oltrepassati il rio Artorto si giunge alla baita dell’Alpe Massucco, (1528m).
La mulattiera, prima pianeggiante, poi in salita più marcata, porta con qualche tornante all’Alpe Toso (1649m), dove si trova il Punto di Appoggio del CAI di Varallo.

II sentiero segue il torrente Sorba fino al termine del pianoro dove inizia la salita con i suoi ampi tornanti. Poco prima dell’Alpe Lamaccia, (1918m), si guada il torrente Sorba.
II sentiero risale il dosso roccioso posto sulla destra e dopo aver superato una sorgente, si inerpica con brevi tornanti e valica il rio Nero, emissario dei Laghi dei Tre Vescovi o della Sorba, per poi raggiungere l’Alpe del Prato (2218m).

Nei pressi delle baite, in parte diroccate, si può ammirare un lastrone di roccia su cui si distinguono delle antiche iscrizioni in latino datate Agosto 1751, con nome e cognome di chi le ha eseguite. Il nostro itinerario prosegue verso Ovest tra grandi massi, raggiungendo così il Colle del Loo (2452m).

Sul versante opposto, il sentiero attraversa il Vallone del Loo e raggiunge Loomatten e quindi Gressoney St.Jean nella valle del Lys.
Il Colle di Loo permette anche il collegamento verso Nord con il Passo e Alpe Maccagno (2493m) e di scendere quindi a Riva Valdobbia.

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PIODE – Alpe Il Pizzo – Monte Bo di Valsesia

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 243 Piode – Alpe Pizzo – Monte Bo di Valsesia

Difficoltà: media

durata media: 3-4 ore

quota partenza: 952 mt

quota arrivo: 2072 mt

dislivello: 1312 mt

Descrizione percorso

Dal paese di Piode, 752m, superato l’antico e caratteristico ponte sul fiume Sesia, si segue brevemente la strada fino a Piedimeggiana, 760m, dove inizia l’itinerario che raggiunge poco dopo il santuario della Madonna delle Pietre Grosse, 814m.

Un primo tratto di mulattiera segue l’itinerario 241 e sale raggiungendo la cappella della Madonna delle Pose,952m. Da qui ci si incammina su una comoda mulattiera circondata da un suggestivo bosco di faggi.

Si intraprende il sentiero n.243 al bivio, che porta all’Alpe Giumenta e sfiora l’Alpe Balmello, raggiungendo la strada carrozzabile a quota 1480m circa dove è possibile arrivare anche in auto. Il sentiero prosegue poco più a valle.

Si sfiorano le Alpi della Piana e si raggiunge l’Alpe Il Pizzo, 1704m. Questo alpeggio, situato fra la conca di Meggiana e la Val Sorba, è un vero e proprio balcone che si affaccia sulla Val Grande.

Proseguendo a Nord sull’alpeggio si arriva al suggestivo Laghetto del Pizzo, su cui si riflettono i rilievi del Monte Rosa. I casolari dell’alpe, il verde pascolo, il grazioso laghetto e i monti circostanti con il Monte Rosa sullo sfondo, fanno di questa località una meta preferita dagli escursionisti.

Rimanendo sulla strada principale e ignorando il bivio sulla destra che porta all’Alpe Sorbella, si giunge in breve al bivio per il Monte Bo, identificato da una grossa pietra. Svoltando a destra, un centinaio di metri dopo si incontra la pista ciclabile che sale da Rassa diretta verso l’Alpe Meggiana. Alle spalle del pannello esplicativo e della stazione di servizio per le biciclette, si riprende il sentiero 243 che sale alla vetta del Monte Bo di Valsesia, 2072m. Sulla cima è collocata una statua della Madonna.

Dal Bo Valsesiano si gode di un panorama esteso, soprattutto sulle valli di Rassa e sulle vette circostanti.
La cima può essere raggiunta anche dal paese di Rassa, seguendo il sentiero 252.

Sulla cresta opposta vi è il sentiero 244 per la Colma Colora e il Testone delle Tre Alpi.

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PIODE – Alpe Meggiana – la Crocetta

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 241 Piedimeggiana – alpe Meggiana – la Crocetta

Difficoltà: media

durata media: 2 – 3 ore

quota partenza: 760 mt

quota arrivo: 1779 mt

dislivello: 1019 mt

Descrizione percorso

Dal paese di Piode, 752m, superato l’antico e caratteristico ponte sul fiume Sesia, si segue brevemente la strada fino a Piedimeggiana, 760m, dove inizia l’itinerario che raggiunge poco dopo il santuario della Madonna delle Pietre Grosse, 814m.

Un primo tratto di mulattiera sale raggiungendo la cappella della Madonna delle Pose,952m. Si continua sul sentiero 241 superando il ponte sul Croso del Pè e si raggiunge l’oratorio di Prapolla, 1185m. Ci si avvicina quindi alle numerose casette della splendida Alpe Meggiana. Si guadagnano gli ampi pascoli di Meggiana sbucando sulla strada asfaltata che sale da Piode, percorribile anche in auto.

Da qui si segue verso sinistra la strada asfaltata che sale e si raggiunge l’Alpe Sopra il Croso, 1560m, (in circa 2 ore) dove sorge il Rifugio Meggiana.

Si continua così sulla strada che diventa sterrata, si supera la pista ciclabile Rassa-Mera e con un traverso in salita, si perviene a La Crocetta, 1779m (in totale circa 3 ore). Questo punto panoramico è circondato da alcune delle cime più importanti di queste vallate: il Monte Bo di Valsesia, il Testone Tre Alpi e la Cima d’Ometto.

Già ai primi casolari di Meggiana si ammira nella sua grandiosità il Monte Rosa. Si tratta di un percorso molto affascinante a livello paesaggistico!

Durante la salita, quando si arriva sulla strada asfaltata che sale da Piode, si può notare una strada sterrata abbastanza larga che appare sul lato destro, che collega con comodità Meggiana ad un’altra zona molto suggestiva: l’Alpe Pizzo, con il suo laghetto e la vista mozzafiato sul Monte Rosa.

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PILA/SCOPELLO – Alpe di Mera – Cima d’Ometto

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 236 Pila – Alpe di Mera – Cima d’Ometto

Difficoltà: media

durata media: 3-4 ore

quota partenza: 686 mt

quota arrivo: 1911 mt

dislivello: 1225 mt

Descrizione percorso

L’itinerario ha inizio a Pila, 686m, nei pressi del ponte sul fiume Sesia. Da qui parte una comoda mulattiera che attraversa prati e boschi e contorna l’Alpe della Rivaccia.

Salendo, circondati dai faggi, si superano i casolari dell’Alpe Pianello, 900m, dove si può osservare una cappella, e si giunge poi alle baite dell’Alpe Dughere, 938m. Lasciato questo alpeggio, ormai abbandonato, la mulattiera si affianca alla pista da sci, seguendola a tratti, per poi procedere di nuovo nel bosco.

Questo punto del sentiero può essere raggiunto anche dal paese di Scopello, percorrendo il sentiero n.236a che parte di fronte al Bar Capriccio, oltre il ponte sul fiume Sesia.
Questo sentiero, che attraversa in salita il bosco si collega al nostro itinerario 236, che a quota 1160m sottopassa la stazione a valle della sciovia del Pian Rastò, 1230m, per continuare al margine del pascolo dell’alpe.

Si attraversa poi il prato dell’Alpe Ruscàa, 1370m per raggiungere l’Alpe Ciotto di Sopra, 1385m. Il sentiero procede in salita in direzione Sud ed entra negli splendidi pascoli dell’Alpe di Mera, in direzione della chiesetta della Madonna della Neve, 1503m.

Dall’oratorio si prosegue sulla strada che sale a destra, si passa sotto alcune case e condomini di Mera, fino ad arrivare all’Alpe Campo, con un accogliente ristorante, un laghetto e un divertentissimo parco giochi per bambini!

Da qui si continua con una discreta salita, si accosta la sorgente di Pian d’Asnin, 1600m, fiancheggiato da cespugli di rododendri, e si raggiunge la Colma dei Lavaggi, 1720m.

Il percorso ora segue il filo della cresta che raggiunge la Cima d’Ometto, 1911m. In vetta si trova una costruzione di pietra, su cui poggia una croce di ferro.

Dalla Cima il panorama sul Monte Rosa e su tutta l’Alpe di Mera, oltre che sulle valli circostanti, è unico e spettacolare!
Da qui dipartono tre dorsali: la Nord che divide la conca di Mera da quella di Meggiana, la Est e la Ovest che fanno da spartiacque fra le valli del Sesia e della Dolca. Seguendo la cresta verso ovest si può facilmente arrivare al Colle della Crocetta, 1779m.

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Rossa – Pizzo Tracciora

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 400 Rossa – Pizzo Tracciora

Difficoltà: media

durata media: 2 ore

quota partenza: 813 mt

quota arrivo: 1917 mt

dislivello: 1104 mt

Descrizione percorso

II Pizzo Tracciora è una delle montagne valsesiane più conosciute e frequentate, grazie alle sue forme dolci e arrotondate, alla sua accessibilità e alla posizione centrale che offre uno splendido panorama a 360 gradi su tutta la Valle.
L’itinerario nel primo tratto fa parte del Sentiero dell’Arte.

Dalla piazza centrale del paese di Rossa, 813m, si imbocca la comoda mulattiera che in breve salita porta alla località Vaz, 950m dove, a sinistra inizia l’itinerario 401 che porta alla frazione Rainero. Si prosegue diritto in mezzo a prati e campi coltivati e si raggiunge la frazione Piana, 1050m, contornata da due graziose chiesette dedicate a S. Giovanni Battista.

Continuando l’interno nel bosco si sale all’Alpe Sella, 1170m ed in seguito all’Alpe Selletto, 1266m, dove si erge la “Cappella Signore che dorme”, chiamata così per la posizione distesa della statua del Redentore che è posizionata al suo interno. Proprio qui c’è stato un intervento conservativo da parte della Commissione “Montagna Antica, Montagna da salvare“.

Avanzando ancora tra pascoli e boschi ci si sposta verso l’Alpe Barbughera, 1403m, l’Alpe Suaroli, e l’Alpe Campello, 1552m, punto panoramico sul Massiccio del Monte Rosa. Proseguendo ci si addentra nel bosco e si transita verso il “Sass del Bech”, 1650m, uscendo infine nei pascoli divisi tra l’Alpe Prato Bianco di Sotto, 1717m e l’Alpe Prato Bianco di Sopra, 1809m, che prendono il nome dalla meravigliosa fioritura di gigli di monte, ranuncoli a foglie di aconito e altre bellissime specie di flora alpina che le ricoprono in primavera ed in estate.
Si continua sul pendio erboso e con pendenza sempre più attenuata si giunge alla vetta del Pizzo Tracciora, 1917m, contraddistinta da una croce e da un cippo eretto nel 1967 in occasione del centenario della sezione CAI di Varallo.

Da qui si apre un esteso panorama che spazia sull’alta Val Mastallone, la Val Sermenza e la catena delle Alpi occidentali con il Monte Rosa in primo piano.

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BOCCIOLETO – Alpe Seccio

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 387 Boccioleto – Alpe Seccio

Difficoltà: media

durata media: 2-3 ore

quota partenza: 667 mt

quota arrivo: 1263 mt

dislivello: 764 mt

Descrizione percorso

Questo itinerario fa parte dei Sentieri dell’Arte della Valsesia. Infatti, è ricco di testimonianze d’arte distribuite lungo tutto il percorso, tra cui lo stesso centro di Boccioleto, le chiesette di Ronchi, Ormezzano, Solivo, la cappella del Selletto e soprattutto la Chiesa del Seccio, con affreschi della prima metà del ‘400.

Dal centro del paese di Boccioleto, 667m, si attraversa l’abitato e si intraprende il sentiero 387, una comoda mulattiera che, in circa 20 minuiti, porta alla frazione Ronchi, 814m. (Chi intende accorciare l’itinerario può saltare questo primo tratto e salire direttamente in auto lungo la carrozzabile).

La chiesa di Ronchi con la sua facciata affrescata è solo la prima pregevole costruzione che si incontra lungo questo itinerario. Da qui la mulattiera si snoda tra prati e boschi, passa davanti alla cappella del Genestroso e, attraversando la carrozzabile, raggiunge la frazione Ormezzano, 964m, situata su un pendio. Percorrendo ancora un tratto di strada si trova un’altra frazione abitata: Solivo, 1017m, caratterizzata dalla graziosa chiesetta e dall’oratorio di San Nicolao, restaurato nella parti architettoniche dalla Commissione “Montagna antica, montagna da salvare“.

Subito dopo la mulattiera diventa più ripida addentrandosi nel bosco, passando per Selletto a quota 1208m e successivamente attraversano le Alpi Daloch, 1261m, Sul Sasso, e si raggiunge quindi l’Alpe Seccio 1390m, ampio alpeggio dove si trovano numerose abitazioni montane.

Qui sorge un chiesetta di notevole rilevanza artistica, risalente al XV secolo e dedicata a San Lorenzo, secondo alcuni la più antica della Val Sermenza.

Dall’Alpe si può continuare a scendere sino al raggiungimento del torrente Cavaione, superandolo tramite un ponticello per poi salire sul versante opposto e raggiungere l’Alpe Sull’Oro, 1263m. Qui si incontrano gli itinerari 396 e 399 che in discesa portano a Rossa e Boccioleto, ed il secondo a Rainero.

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RIMA – Monte Tagliaferro

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 318 Rima – Monte Tagliaferro

Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti

durata media: 4 ore

quota partenza: 1411 mt

quota arrivo: 2964 mt

dislivello: 1553 mt

Descrizione percorso

L’itinerario parte dal paese di Rima, 1411m, e la prima parte del sentiero è in comune dapprima con la mulattiera 292 per il Colle del Piccolo Altare, e poi con la 296 per il Colle Mud, fino a quota 1700m circa (in circa 30/45min).
Abbandonata la mulattiera, si prende il sentiero 318 che si stacca sulla sinistra, attraversa il Rio Valmontasca e prosegue in piano fino all’Alpe Scarpia di Sotto, 1712m.

Si procede salendo diagonalmente per raggiungere l’Alpe Scarpia di Sopra, 1916m. Dall’alpeggio ci si sposta a sinistra e si arriva ad un grosso masso nei pressi del quale sgorga una sorgente e sul quale è posta una lapide. Salendo a sinistra attraverso pascoli e lastroni si raggiunge il Passo del Vallarolo, 2332m.

Il nostro itinerario punta invece a Ovest e raggiunge un gigantesco macigno che offre un precario riparo naturale. Il sentiero accentua la pendenza fino a portarsi sotto la verticale di un ripidissimo pendio erboso per il quale, con stretti ed esposti tornanti, si guadagna l’aereo Passo del Gatto, 2730m, (in circa 3 ore). Sul lato opposto sale la traccia proveniente dalla Bocchetta della Moanda, recentemente attrezzata dalle guide di Alagna; EEA.

Volgendo a destra si segue il sentiero che taglia il ripido fianco della montagna e si raggiunge la cresta di rocce e sassi che porta alla vetta del Monte Tagliaferro, 2964m, (in totale circa 4 ore). Dalla cima il panorama è unico e mozzafiato, una vera e propria finestra che affaccia direttamente sul Monte Rosa!

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RIMA – Colle del Termo

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 293 Rima – Colle del termo

Difficoltà: media

durata media: 2 – 3 ore

quota partenza: 1411 mt

quota arrivo: 2351 mt

dislivello: 940 mt

Descrizione percorso

E’ il percorso classico di traversata tra Rima e Carcoforo. Fa parte della GTA (Grande Traversata delle Alpi), del Grande Sentiero Walser, della Via Alpina e del Sentiero Italia Cai.

Dal retro della chiesa di Rima, 1411m, una bella mulattiera esce dal paese in direzione Est, e sale a tornanti nel bosco e raggiunge l’Alpe Chiaffera o Ciaffera, 1706m, in circa un’ora. Si continua nel bosco di conifere, fino ad un pendio erboso molto ripido con brevi, numerosi e stretti tornanti finché sbuca sul Colle del Termo, 2351m, (in circa 2h30).

Da qui si può scendere comodamente verso Carcoforo percorrendo il sentiero n.112.

Volgendo a destra si può raggiungere la Cima Lampone, 2586m (attenzione: sentiero alpinistico), mentre verso sinistra, seguendo la dorsale con percorso non segnalato, si può salire alla Cima del Tiglio, 2545m.

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RIMA – Colle del Vallè

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 291 Rima – Colle del Vallè

Difficoltà: media

durata media: 3 ore

quota partenza: 1411 mt

quota arrivo: 2625 mt

dislivello: 1214 mt

Descrizione percorso

Dalla piazza di Rima, 1411m, si attraversa il paese, si imbocca la mulattiera ed uscendo verso i pascoli ci si dirige in moderata salita sulla sponda sinistra del torrente.
Si guada il Croso del Vallé e si continua sulla riva destra. Da qui la pendenza si fa più accentuata e poco dopo si supera l’Alpe Vallaracco a quota 1600m circa.

Si attraversa un lariceto e numerosi cespugli di rododendro e si giounge all’Alpe Brusiccia, 1943m, dove si può godere di un’ottima vista panoramica sul fondovalle. Si esce dall’alpe prendendo a destra la mulattiera lungo la quale, a quota 1988m, si trova una cappelletta.

Continuando si raggiunge l’Alpe Vallezö, 2167m, caratterizzata da alcune caratteristiche baite. Dopo un breve tratto pianeggiante si raggiungono le costruzioni dell’Alpe Vallè di Sopra, 2175m, dove è situato il Rifugio Vallè di proprietà del Parco Naturale Alta Valsesia.

Sul retro dell’alpe si sale a Nord tra pascoli e rocce dove il percorso non è sempre ben visibile. Seguendo i segnali ci si porta verso la parte alta del vallone. Superando la pietraia, si giunge al pendio finale e lo stretto intaglio del Colle del Vallè, 2625m, (in totale circa 3h30).

Questo sentiero porta ad uno dei valichi tra Val Sermenza e Valle Anzasca, raramente percorso come traversata perché si predilige il più facile e pratico Colle del Piccolo Altare.

Dal valico si può traversare in quota verso il Colle della Bottiggia e scendere in Val d’Egua e a Carcoforo.

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CARCOFORO – Rif. Massero – Colle della Bottiggia

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 113 Carcoforo – Rif. Massero – Colle della Bottiggia

Difficoltà: media

durata media: 4 ore

quota partenza: 1304 mt

quota arrivo: 2607 mt

dislivello: 1303 mt

Descrizione percorso

Il percorso per il Colle della Bottiggia è la più comoda via di comunicazione tra Carcoforo e Macugnaga. E’ un itinerario lungo, ma di notevole interesse, soprattutto paesaggistico.

Dal parcheggio del paese di Carcoforo, superato il ponte sul torrente Egua, si percorre la strada in comune con gli itinerari 112 e 117 fino all’Alpe Le Coste, dove si abbandona a destra il 117 che porta al Passo della Miniera. Attraversati il Rio Giovanchera e il Rio Fornetto, si lascia a sinistra il sentiero 112 che prosegue per il Colle del Termo. Si intraprende quindi il sentiero nel bosco fino a raggiungere l’Alpe Chignolo.

Si sale ancora zigzagando lungo il ripido pendio e si giunge al vasto pascolo dell’Alpe Fornetto, 1926m. In cima all’Alpe si raggiunge il Rifugio Massero, 2082m, (in circa 2h30) aperto e custodito da giugno a settembre.

Si prosegue in un ambiente aperto tra estesi pascoli, lastroni, rocce e pietraie. Si entra nel vallone e si percorre il sentiero in direzione della depressione del valico che si intravede ad oriente, dominato a destra dai Torrioni di Val Quarazza, e con faticosa salita si raggiunge il Colle della Bottiggia, (in circa 4 ore).

Da qui si può godere di uno stupendo panorama sulla Val Quarazza e sulle pareti sud e est del Monte Rosa.

Dal colle si può scendere all’Alpe Schena, 2005m, quindi a Borca, frazione di Macugnaga (sentiero B98A).

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CARCOFORO – Colle d’ Egua

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 122 Carcoforo – Colle d’ Egua

Difficoltà: media

durata media: 2 – 3 ore

quota partenza: 1304 mt

quota arrivo: 2239 mt

dislivello: 935 mt

Descrizione percorso

E’ uno dei classici itinerari di traversata storici per collegare Carcoforo con la Val Mastallone e la Valle Anzasca.
Fa parte del percorso della Grande Traversata delle Alpi (GTA), del Grande Sentiero Walser, della Via Alpina e del Sentiero Italia Cai.

Dal centro di Carcoforo, situato sul lato idrografico destro del torrente Egua, si prosegue verso le case a monte dell’abitato, innalzandosi poi tra prati e passando accanto alla cappelletta delle Torbe. Ci si inoltra in Val d’Egua proseguendo con una moderata salita trovando sulla sinistra un lariceto. Si supera il Rio Passone, affluente dell’Egua, lasciando a valle le baite delle Alpi Giacc e Casera Bianca, 1523m, portandosi all’Alpe Piovale, 1637m. Salendo ancora di qualche metro, a 1685m sorge il Rifugio Boffalora Majerna, raggiungibile in circa un’ora.

Il sentiero sfiora poi l’Alpe Egua, 1799m e raggiunge l’Alpe Sellette, 1915m.

Da qui, tenendosi sul costone sinistro, si raggiunge il Colle d’Egua, 2239m, in circa 2h30/3 ore totali.
Nel 2013 in prossimità del colle è stato inaugurato un fabbricato in pietra che ospita il Bivacco Volpone-Sesone, dotato di 12 posti letto, fornello, stufa e servizi.

Scendendo per il versante nord-est si entra nella Val Mastallone (itinerario 517) e, giunti all’Alpe Selle, 1824m, si può scendere a destra per la Val Baranca fino a Fobello.

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FOBELLO – Lago e Colle di Baranca

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 517 Fobello,Fraz. S. Maria – Lago e Colle di Baranca

Difficoltà: media

durata media: 3-4 ore

quota partenza: 1106 mt

quota arrivo: 2239 mt

dislivello: 1133 mt

Descrizione percorso

Questo itinerario conduce al Lago e al Colle di Baranca, che si collega al Colle d’Egua lungo un sentiero di grande importanza storica, spesso utilizzato nei “grands tours” dell’Ottocento.
Fa parte del percorso della Grande Traversata delle Alpi (GTA), del Grande Sentiero Walser, della Via Alpina e del Sentiero Italia Cai.

Dal paese di Fobello, 873m si prosegue in auto sulla strada carrozzabile passando per le frazioni di Boco e La Piana, fino a Santa Maria, 1106m, la frazione di partenza del nostro itinerario.

Alla fine della strada asfaltata, dove si trova un parcheggio delle auto, si intraprende il sentiero 517 che segue il corso del torrente Mastallone, e durante la salita si incontrano gli alpeggi Catolino, 1252m, e Lungostretto, 1291m. Poco più in alto, attraversando il Mastallone su un ponte, la mulattiera procede con un paio di tornanti passando accanto ad una suggestiva radura di faggi.

Si raggiunge poi l’Alpe Baranca, a quota 1600m, un grazioso agglomerato di baite ristrutturate, con il Rifugio Punto tappa GTA.

L’itinerario procede in leggera salita nei pressi della cascata, formata dalla acque del Lago di Baranca. Si arriva al lago seguendo il sentiero fino all’Alpe Selle, con numerose baite caratteristiche. Non lontanto, si possono osservare i ruderi di quella che fu la famosa Villa Aprilia, conosciuta come Villa Lancia, distrutta durante l’ultima Guerra Mondiale.

Dal colle si può scendere verso Bannio e Anzino.
Da qui si può riprendere a salire attraversando suggestivi prati ricchi di flora alpina, sul sentiero a direzione sud-est che porta al Colle d’Egua, 2239m, e quindi poi collegarsi all’abitato di Carcoforo.

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RIMELLA – Alpe Pianello – Bocchetta di Campello

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 548 Rimella – Bocchetta di Campello

Difficoltà: media

durata media: 2-3 ore

quota partenza: 1176 mt

quota arrivo: 1924 mt

dislivello: 748 mt

Descrizione percorso

Si tratta della storico percorso che collega Rimella alla sua antica frazione di Campello Monti in Valle Strona.
Questo itinerario fa parte della Gran Traversata delle Alpi (GTA), la Via Alpina, il Sentiero Italia Cai, la Grande Traversata Walser e con un Itinerario della Resistenza.

Dal centro abitato di Rimella, 1176m, si percorre la strada asfaltata per salire alla frazione Sella, 1287m. Si supera l’abitato continuando sulla strada che arriva poco prima della frazione di San Gottardo, posteggiando la macchina in un parcheggio sulla destra, poco dopo la Cappella della Madonna del Rosario. Da qui si prende il sentiero n.548 che si stacca sulla sinistra e procede in salita, brevemente, raggiungendo così la località detta Posa dei Morti, 1395m. Qui sorge una chiesetta di fianco ad una balma rocciosa, sotto cui si trova una croce.

Si prosegue in moderata salita nel bosco passando per l’Alpe Selletta, 1461m, situata sulla dorsale sovrastante San Gottardo. Si continua su un vasto prato che copre tutto il versante occidentale della valle.

Il sentiero oltrepassa in alto gli agglomerati di Wan, 1470m, e Verch, 1525m, e superati diversi rigagnoli che scendono dal Pizzo o Blatte si giunge a quota 1780m nei pressi dell’Alpe Pianello (in circa 1h30/2 ore). In questo alpeggio, è situato il Rifugio CAI Città di Borgomanero.

Il sentiero prosegue in salita e raggiunge la Bocchetta di Campello, 1924m, (in totale circa 2h30). Nelle vicinanze è stato costruito un altare in roccia dedicato alla memoria di Padre Giovanni Gallino, sacerdote ed insegnante, fondatore del GRIM.

Per chi vuole proseguire, si può continuare sul sentiero che sale sul versante della Valle Strona e conduce prima all’Alpe, poi al Lago e quindi alla Cima Capezzone, 2421m.

Scendendo invece verso valle, si raggiunge l’Alpe Scarpia e poi Campello Monti, antica frazione di Rimella.

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VARALLO, Fraz. Piane di Cervarolo – Massa del Turlo

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 620 VARALLO, Fraz. Piane di Cervarolo – Massa del Turlo

Difficoltà: media

durata media: 2-3 ore

quota partenza: Alpe piane 1222 mt

quota arrivo: 1959 mt

dislivello: 737 mt

Descrizione percorso

L’itinerario ha inizio dalla frazione Piane di Cervarolo, dove al termine della strada si trova l’Alpe Piane, 1222m. Da questo splendido pianoro, caratterizzato da peculiari case e baite, una graziosa chiesetta e dal Rifugio Camosci, si attraversa il vasto alpeggio seguendo il sentiero n.620. Si attraversa un bosco di faggi, raggiungendo la Sella Vaneccio, 1297m. Si prosegue lungo la dorsale, mentre il paesaggio boschivo gradualmente diventa sempre meno fitto e si perviene alla Bocchetta Schillottàa, 1414m.

Tagliando diagonalmente un tratto di cresta rocciosa sul versante ovest e riguadagnando la dorsale si raggiunge la Cima di Ventolaro 1620m. Si procede poi lungo la cresta superando prima un’anticima, poi la Bocchetta del Sonato, 1900m, e si perviene alla cima della Massa del Turlo, 1959m, su cui è eretta un’alta croce in ferro. Dalla vetta si gode di un suggestivo panorama su parte della cerchia alpina, sui laghi della Lombardia e su diversi paesi della Val Strona e della Valsesia.

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VARALLO – Sentiero di Padre Gallino

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero di Padre Gallino Segnavia 616-spg

Difficoltà: media

durata media: 3 ore

quota partenza: 454 mt

quota arrivo: 919 mt

dislivello: 465 mt

Descrizione percorso

L’itinerario collega Varallo al Sacro Monte e alla panoramica vetta del Monte Tre Croci, lungo un suggestivo percorso ad anello di grande interesse artistico e religioso.
E’ stato realizzato in onore di Padre Giovanni Gallino (1921-1986), grande figura di educatore e fondatore del GRIM (Gruppo Ragazzi in Montagna).

L’itinerario ha inizio a Varallo, 450m, nei pressi della Chiesa di Santa Maria delle Grazie poco dopo la funivia che porta al Sacro Monte. Si imbocca a destra un vicolo quasi in piano che poco dopo sale alla chiesetta della Madonna del Cuore e successivamente raggiunge il piazzale d’ingresso dello splendido Sacro Monte di Varallo, 612m. Lo si attraversa in piacevole salita per prendere a destra la mulattiera situata dopo il chiosco delle guide.

Si segue il sentiero fino a raggiungere la strada carrozzabile. La si supera e si sale sul sentiero che porta verso destra ad un suggestivo punto panoramico ed alla chiesetta del Cucco. Si procede poi in salita riprendendo il sentiero che sale a sinistra, e ad un bivio si mantiene la sinistra fino al punto panoramico di Sasei, da dove si gode di una vista sulla Val Mastallone, su Varallo e sul Sacro Monte.

Successivamente, prendendo il sentiero che sale ripidamente nel bosco, si raggiunge la cima del Monte Tre Croci, 919m (raggiungibile anche dal suddetto bivio percorrendo un più ripido sentiero). Da questo monte, caratterizzato da tre alte croci, si gode di una vista favolosa su Varallo e sulle montagne circostante.

Proseguendo per un tratto verso Nord sulla cresta, si scende sulla carrozzabile nei pressi dell’oratorio di Gerbidi. Continuando a destra, si arriva, in circa 20 minuti, alla frazione Verzimo, 743m.

Poco prima della chiesa a sinistra, si prende il sentiero in ripida discesa nel bosco che sfiora un alpeggio e giunge sullo sterrato che accosta uno splendido torrente. Si giunge poi all’oratorio in rovina di San Pantaleone.

Infine si torna sulla carrozzabile nei pressi del “Ponte del Buzzo” e restando sulla sinistra, lungo la strada, in poche centinaia di metri si ritorna al punto di partenza.

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VARALLO, fraz. Crevola – Res o Bec d’Ovaga

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 605 Varallo, fraz. Crevola – Res o Bec d’Ovaga

Difficoltà: media

durata media: 2-3 ore

quota partenza: 441 mt

quota arrivo: 1631 mt

dislivello: 1190 mt

Descrizione percorso

Si tratta del percorso più seguito per raggiungere questa cima dalla quale è possibile osservare uno dei migliori panorami della bassa e alta Valsesia, l’imponente Monte Rosa e la catena delle Alpi Svizzere. È frequentatissimo in ogni stagione.

Il percorso può iniziare dalla frazione di Varallo Crevola, nei pressi della chiesa parrocchiale, oppure salendo in auto fino alla località di Casavei.

Partendo da Crevola, procedendo a sinistra lungo la strada principale in direzione Parone, si svolta a destra al numero civico 134 intraprendendo un vicolo raggiungendo così l’imboccatura del sentiero. Salendo si incrocia la carrozzabile Crevola-Parone ad una curva. Procedendo lungo il sentiero a destra, si giunge ad un alpeggio e successivamente al pianoro dell’Alpe Cerei, 708m.

Continuando a salire in un bosco misto, si giunge ad un rudere e ci si inoltra in una faggeta sbucando così all’ampio pascolo di Casavei, 809m, alpeggio con numerose case riadattate, dove termina la strada carrozzabile.

Alla frazione Casavei si può arrivare anche in auto, e cominciare la camminata da questo punto.

Si prosegue su una mulattiera e poi si continua sul sentiero al margine del prato che tocca il Rio di Casavei. Si arriva lungo strada sterrata di servizio Casavei-Alpe Campo alla Sella di Taglione, 986m, e la si segue sino all’Alpe Campo, 1090m.Proseguendo sul sentiero si attraversa un bosco di conifere, ed oltrepassando i ruderi dell’Alpe Volpera, 1130m, si raggiunge l’Alpe del Pastore o Alpe Res, a quota 1216m.

Si procede salendo e valicando il torrente Riale, e continuando a tornanti si raggiunge il Rifugio Spanna-Osella, gestito dalla Sezione Valsesiana dell’ANA.

Passando tra la cappelletta e il rifugio, in pochi minuti si arriva con un tratto ripido alla vetta della Res o Bec d’Ovaga, 1631m.
Qui si trova un rifugio, una cappelletta e, salendo ancora per pochi minuti oltre la cappella, si giunge alla croce sulla cima del monte, da dove si gode di una vista 360 gradi sul’arco alpino e sul Monte Rosa.

Per chi vuole proseguire, abbastanza frequentata è la traversata lungo la dorsale che oltre la Sella di Vazzosa, per le cime del Castello di Gavala, del Monte Luvot e la Sella della Rosetta porta agli alpeggi del Monte Tovo e a Foresto.

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Quarona – San Giovanni al Monte – Monte Tucri

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 733 QuaronA – San Giovanni al Monte – Monte Tucri

Difficoltà: medio – FACILE

durata media: 1 orA

quota partenza: 406 mt

quota arrivo: 791 mt

dislivello: 385 mt

Descrizione percorso

Una piacevole camminata che, lungo un’elegante mulattiera acciottolata, ti racconterà la storia della “Beata Panacea“, una leggenda locale, tramite alcune piccole cappelle con i dipinti di Lino Tosi raffiguranti i momenti salienti della vita della Beata. Il culto per la pastorella valsesiana è molto sentito dalla comunità, e viene ricordato ogni anno tramite diverse iniziative ed eventi della traidizone.

Il cammino ha inizio nel paese di Quarona, 406m, più precisamente nei pressi della Cappelletta della Beata Panacea situata via Lanzio. Si intraprende quasi subito la comoda mulattiera e la salita procede a tornanti superando due piloni votivi, arrivando in circa venti minuti alla Chiesa di San Giovanni al Monte, monumento nazionale. Lo storico Ottone ritiene che sia una delle chiese più antiche del Novarese. Dagli studi eseguiti durante i restauri nel 1952 è emerso che la parte più antica della chiesa poggi su resti di una costruzione romana, come farebbero intendere le tombe che sono state scoperte. Il sagrato della chiesa fino al 1600 circa fungeva da cimitero delle comunità religiose di Quarona, Cavaglia, Breia, Cadarafagno, Castagnea. Sul terrazzo antistante la chiesa invece si possono ammirare i nodosi e secolari alberi carpini.

La mulattiera sale ancora oltre la chiesa e dopo aver oltrepassato numerose cappellette raggiunge la Chiesa della Beata al Monte, 616m, eretta sul luogo del martirio della pastorella Panacea.

Sul fianco della chiesa continua il sentiero che ripidamente raggiunge la dorsale sud della cima del Monte Tucri, 791m, caratterizzata da fitta vegetazione.

Poco prima della cima, salendo oltre la Chiesa della Beata al Monte, si giunge invece in un punto panoramico che fa da balcone sulla città di Quarona, sulle montagne circostanti e su gran parte della Bassa Valsesia.

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BORGOSESIA fraz. Foresto – Monte Tovo – Castello di Gavala

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 715 Borgosesia, fraz. Foresto – Monte Tovo – Castello di Gavala

Difficoltà: EE – Escursionisti Esperti

durata media: 4-5 ore

quota partenza: 371 mt

quota arrivo: 1827 mt

dislivello: 1456 mt

Descrizione percorso

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BORGOSESIA, fraz. Bettole – Monte Fenera

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 769 Bettole – Monte Fenera

Difficoltà: media

durata media: 1 – 2 ORe

quota partenza: 350 mt

quota arrivo: 899 mt

dislivello: 549 mt

Descrizione percorso

Un’agevole mulattiera unisce la vecchia stazione ferroviaria della frazione di Bettole, 350m, con la frazione di Fenera San Giulio, 414m in circa quindici minuti. (Si può arrivare alla frazione di Fenera San Giulio anche in auto, dove al termine della strada troverete un parcheggio).

Qui si intraprende una scalinata di fronte ai parcheggi che attraversa prati coltivati e si inizia a salire, oltrepassando le case della frazione fino a raggiungere l’ampia strada sterrata che, dopo pochi metri, svolta a destra fino a congiungersi con il sentiero che sale nel bosco. Seguendo il sentiero che sale zigzagando, a quota 610m si trova a destra la deviazione per la grotta del Ciutarùn, raggiungibile in poco tempo e protetta da una cancellata.
Procedendo invece sul percorso, dopo poche decine di metri si trova un canalone, il cui superamento richiede attenzione e prudenza, per la possibile caduta di sassi e per la scivolosità del terreno. Alla cima si svolta a sinistra. Da qui si intravede la grotta Ciota Ciara. Sulla destra invece si può arrivare al sottoroccia del Belvedere e poco più avanti, salendo una ripida scaletta metallica si può raggiungere il Rifugio del GASB (Gruppo Archeologico Speleologico di Borgosesia). Nelle vicinanze arriva il sentiero 780 proveniente da Ara: per chi non volesse salire la scaletta metallica, può intraprendere questo sentiero per qualche metro, scendere una scala di legno, continuare per poco dritti e, subito sulla sinitra, salire su un sentiero che porta alle spalle del rifugio.

Ritornando invece sull’itinerario principale, quindi al bivio, si continua sulla sinistra, fiancheggia la parete rocciosa e si giunge alle cavità carsiche: la più rilevante è la Ciota Ciara.

L’itinerario procede con un corto traverso salendo fino al raggiungimento della grotta detta Buco della Bondaccia a quota 690m. Inoltrandosi in una conca carsica e volgendo a destra si risale il fianco boscoso fino ad incrociare con il sentiero 768; lo si segue per pochi metri per poi lasciarlo virando di nuovo a destra e proseguendo fino alla sella che divide le due punte della montagna. Qui coincide anche l’arrivo del sentiero 768 che abbiamo precedentemente incontrato e del 772 che giunge dalla Colma e da Grignasco.

Continuando a mantenere la destra per circa cento metri si raggiunge la croce di pietra ubicata sulla Cima Bastia, 899m, punto culminante del Monte Fenera da cui godere di un panorama a 360° su Borgosesia e gran parte delle Alpi.

Il territorio del monte Fenera entra a far parte del sistema regionale delle aree protette nel 1987 con l’istituzione del Parco Naturale del Monte Fenera e interessa una superficie di 3378 ettari. Il parco prende il nome dal monte omonimo che si erge, possente e solitario, sopra i rilievi della Bassa Valsesia e che, per il suo profilo, è riconoscibile dalla pianura novarese e vercellese.Il monte Fenera, presenta sui versanti occidentali numerose grotte, alcune delle quali sono di notevole interesse archeologico e paleontologico, in quanto hanno rilevato segni unici in Piemonte della presenza dell’uomo di Neanderthal, vissuto in questi luoghi circa a partire da 300.000 anni fa, dell’Orso delle Caverne e del Rinoceronte di Merk.

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Grotta della Ciota Ciara

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CELLIO CON BREIA, fraz. Carega – Monte San Grato

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 746 CELLIO CON Breia, fraz. Carega – Monte San Grato

Difficoltà: medio – FACILE

durata media: 1 – 2 ore

quota partenza: 607 mt

quota arrivo: 914 mt

dislivello: 307 mt

Descrizione percorso

Il percorso ha inizio nei pressi della piazza della chiesa di San Matteo della frazione di Cellio Con BreiaCarega, 607m, dove si incontra anche l’itinerario 747 (Borgosesia-Monte Briasco).

Si procede seguendo la strada asfaltata e, mantenendo la destra, si attraversa il centro abitato. Giunti al bivio con due fontane si mantiene la destra con la salita che sbuca sulla carrozzabile nelle vicinanze del serbatoio dell’acquedotto. Proseguendo sempre verso destra sulla strada per Casaccia, 670m, si continua a salire fino a raggiungere la chiesetta dedicata al Nome di Maria. Arrivati presso alcune case in alto, si percorre la mulattiera di destra e si continua fino a raggiungere il ponte di pietra sul Rio di Robbia. Da qui la mulattiera inizia a salire a tornanti e ci porta in circa 40 minuti ad Agarla, a quota 770m. Attraversata la piazza ci si inoltra nel paese oltrepassando l’oratorio dei Santi Lorenzo ed Apollonia e si sbuca nei pressi di una sterrata.

Mantenendo la sinistra ci si immette sulla carrozzabile e la si percorre superando chiesa di San Rocco. Lasciata poi poco dopo a destra la strada che scende a Breia si raggiunge la Sella di San Bernardo, 857m.
Si può arrivare a San Bernardo anche con l’auto seguendo le strade carrozzabili che arrivano da Cellio o dal paese di Quarona.
Prima della chiesetta, sotto il ristorante, si prende il largo sterrato sulla sinistra e si risale la strada che aggira sul versante meridionale il Monte Tre Croci di Breia e continuando il percorso, si guadagna il Monte San Grato, 914m, dove si trova una graziosa una chiesetta circondata dal bosco.

Il Monte San Grato può essere raggiunto anche dalla frazione Rozzo di Borgosesia, seguendo il sentiero n.745, un po’ più faticoso, che arriva proprio di fronte alla chiesa del Monte.

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Sentiero Agnona, fraz. BORGOSESIA – POSTUA

Percorso / Trekking
Escursioni

Sentiero n. 719 Agnona, fraz. BORGOSESIA – POSTUA

Difficoltà: media

durata media: 1 -2 ore

quota partenza: 350 mt

quota arrivo: 459 mt

dislivello: 300 mt

Descrizione percorso

Itinerario da sempre utilizzato come collegamento tra le due località. Nella parte centrale si snoda attraverso i valloni del torrente Venenza e dei suoi affluenti, in territorio completamente selvaggio, a tratti suggestivo.

Partendo da Borgosesia, dal Ponte di Agnona, 350m, (nelle vicinanze del quale vi è un Geosito del Supervulcano), si sale una ripida strada asfaltata e superata la prima curva si procede dritti per l’acciottolata che entra nella frazione di Agnona 400m.

Presa la via centrale del paese, la si percorre sulla destra. Si supera la cappella di Sant’Antonio e la casa del musicista Carlo Fassò, vicino ad una fontanella, e subito dopo si svolta a sinistra prendendo una ripida stradina che giunge in breve tempo a Piancastello.

Oltrepassata un’altra fontana, si lascia a destra il sentiero 724 e si gira a sinistra. In ripida salita su di una comoda mulattiera si raggiunge Franzano, località costituita da una storica casa signorile con un vasto parco.

Si continua fiancheggiando questo parco su una mulattiera e si prende la sterrata all’incrocio con l’itinerario 720. Seguendola per pochi metri si intraprende poi subito dopo sulla sinistra il sentiero che scende verso il torrente Nanzola.

Risalendo il versante opposto con un tratto piuttosto ripido fino al ripiano successivo si trova Ruse Rosse, 620m, dove il sentiero continua per tornare poi a scendere in poco tempo ad un altro torrente minore. Aggirati alcuni dossi si oltrepassano poi alcune conche le cui tracce tendono a perdersi.
Superato l’invaso del torrente delle Sacche, si continua finchè il sentiero diviene una mulattiera e supera il torrente Venenza tramite un ponticello che poco dopo raggiunge San Rocco di Postua, dove si incontra l’itinerario 724 che prosegue in poco tempo mantenendo la sinistra fino a raggiungere una cappelletta.

Attraverso la strada asfaltata si può scendere verso il paese di Postua, 459m e, passando davanti al municipio, il percorso termina giungendo nei pressi della chiesa parrocchiale.

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